Sanremo 2025, il segreto di Noemi “non è solo nell’attività fisica e nella nutrizione. Il nostro approccio si concentra anche sul ritmo sonno-veglia e sul contenimento dello stress”. Parla la dottoressa Invernizzi
Noemi è bellissima. Davvero. La sua apparizione nella prima serata del Festival di Sanremo, fasciata nell’abito di Gianbattista Valli, in lungo nero con strascico bianco che evoca un’eleganza d’altri tempi, ha incantato la platea e il pubblico a casa mentre cantava “Se t’innamori muori”.
Come fa a essere cosi in forma? Dopo gli allenamenti tabata e il metodo Meta, da qualche mese è seguita da Federica Invernizzi, professionista di Medicina Preventiva e Personalizzata – Nutrizione Clinica dell’Ospedale San Raffaele di Milano. La dottoressa l’ha accompagnata in un nuovo percorso di salute psico-fisica, scelto dalla cantante proprio per prepararsi alla gara e sentirsi forte e in salute. Affrontare lo stress di un evento che mette i i partecipanti a dura prova richiede grande equilibrio su vari aspetti.
Questo percorso globale è stato personalizzato proprio sulle sue caratteristiche individuali, spiega Invernizzi, che rivela: “Con Noemi ha svolto un lavoro basato sulla valutazione dapprima del suo stato di salute a 360 gradi e successivamente sulla personalizzazione di uno stile di vita adatto alle esigenze dell’artista che si stava preparando alla kermesse”. Grande attenzione è stata data alla nutrizione, ovviamente, ma anche all’attività fisica e al contenimento delle dosi di stress che comporta la preparazione di un simile evento: il Festival di Sanremo, un vortice che non lascia tempo di respirare. Il segreto del percorso? Un lavoro con un team ben coordinato per affrontare, insieme, ogni aspetto. Soprattutto: la grande determinazione di Noemi, che ha seguito le linee concordate con grande consapevolezza e voglia di crescere.
Dopo i 15 chili persi cinque anni fa, e la sua apparizione nel 2022 sul palco dell’Ariston rinnovata, mancava evidentemente ancora qualcosa nella sua vita. “Ci sono momenti di stallo nella vita di una persona, momenti in cui si ha bisogno di percorrere nuove strade – spiega la dottoressa – e si desidera, nonostante i miglioramenti raggiunti, fare ulteriori passi per arrivare a un benessere totale. Il concetto che noi veicoliamo non è solo nutrizionale”. Di cosa si tratta allora?
“Ogni singolo individuo, nella nostra visione, è protagonista della sua salute”, risponde Invernizzi. Specifica il concetto così: “Non esiste in questa nostra visione un professionista che dia indicazioni al paziente attenendosi a linee guida generali, ma ogni paziente diventa soggetto attivo del percorso. Le linee guida vengono costruite attorno a lui/lei come l’abito di un sarto sulla persona per cui crea. Si chiama infatti ‘medicina personalizzata’ ed è un percorso che si attiene a linee guida scientifiche ma personalizzato sull’identità specifica”. Come è stato cucito questo percorso su Noemi? “Abbiamo per prima cosa valutato il suo stato di salute, non solo con un colloquio ma anche una serie di esami e test ormonali, fra cui la valutazione dell’ormone dello stress, la funzione della tiroide e altri”, rivela.
E confessa che non è stato difficile lavorare con Noemi sullo stile di vita: “Aveva già fatto un percorso di cambiamento e aveva già lavorato su sé stessa. Quindi è stato più semplice rispetto ad altri soggetti che arrivano da noi”.
Quanto conta l’attività fisica? “Conta ma non è l’unico aspetto. Nel nostro approccio ci si concentra anche sul ritmo sonno-veglia, un aspetto meno tangibile, sul contenimento dello stress con utilizzo di tecniche di rilassamento, perché il benessere deriva anche da ciò che facciamo per mantenere il corpo sano”, aggiunge.
Se vogliamo però parlare solo dell’aspetto riguardante l’attività fisica, Invernizzi ci dice che Noemi ha praticato in questi mesi Hiit, pesistica e corpo libero: “Unione fra esercizio aerobico ad alta intensità ed esercizio muscolare”. E il regime alimentare? “Per l’obiettivo richiesto, a breve termine, ci siamo concentrati su una dieta sana mediterranea ma con una riduzione calorica per ottenere un equilibrio fra massa grassa e magra”. Qualche esempio? “In questi giorni di Festival non abbiamo certo pressato l’artista sull’alimentazione, abbiamo invece guardato al raggiungere uno stato di benessere generale in piena competizione”.
Ma i segreti delle settimane precedenti ci sono eccome e la dottoressa ce li svela: “Abbiamo considerato l’apporto glicemico degli alimenti scegliendo un basso indice glicemico, niente farine bianche o prodotti industriali, cereali come quinoa e avena, zero zuccheri semplici e farine raffinate, carboidrati a basso indice di zuccheri. Proteine a basso contenuto di grassi, carni bianche, pese e legumi, olio di olive, frutta secca e avocado”.
Passiamo alla colazione: è vero che è il pasto più importante della giornata? Anche in questo caso Invernizzi sfata le certezze che pensiamo di avere e dice: “Ci sono cose che non valgono per tutti. Quello che conta è come distribuire l’apporto calorico nel corso della giornata. Potrebbe persino non essere necessario fare colazione abbondante, dipende dallo stile di vita della persona”. A cosa non rinuncerebbe mai Noemi? “Al dolce gratificante nei momenti di debolezza, di scarsità energia. Al cioccolato, che per altro ha benefiche ed è una fonte di antiossidanti”.
Ma lei, Federica Invernizzi, cosa ha pensato quando ieri sera ha visto cantare Noemi? “Che è stupenda e che spero vinca il Festival! Mi sono sentita fiera del rapporto di reciproca stima e fiducia che abbiamo instaurato”. Poi aggiunge, come un piccolo vanto: “Torno a ribadire non solo l’importanza di un lavoro di squadra e di un approccio medico in questo settore da cui possono partire tutti gli apporti delle altre figure professionali per un coordinamento di equipe, ma anche la determinazione a crescere della persona che ci si affida. Ora Noemi ha una maggiore consapevolezza di sé stessa e si vede”.
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