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Almasri, quanti assassini e torturatori avete coperto con la scusa della ragion di Stato?

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Quando svolgevo le funzioni di sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Catanzaro sono stato titolare delle prime indagini in Italia sui traffici di esseri umani. Correva l’anno 2003, quindi condotte consumate venti anni fa. Le indagini, molto complesse, condotte su mia delega dalla Polizia di Stato, avevano ad oggetto reati gravissimi: traffico di esseri umani, riduzioni in schiavitù, sequestri di persona a scopo di estorsione, violenze sessuali, omicidi commessi anche durante le disperate navigazioni alla ricerca della terra promessa.

Operavano organizzazioni criminali transnazionali senza scrupoli. Le rotte dei trafficanti erano quelle dal centro-nord dell’Africa, che attraverso la Libia portavano in Sicilia e in Calabria per poi portare la carne umana verso altre regioni d’Italia e poi anche all’estero.

La Calabria era un luogo fondamentale nell’attuazione del disegno criminoso, con le complicità delle organizzazioni mafiose, perché vi era a Crotone il più grande centro di detenzione temporanea di migranti. Punto nodale dell’attività illecita delle organizzazioni dedite al traffico internazionale di esseri umani era la Libia, con la complicità, ricostruita in migliaia di intercettazioni, di esponenti del governo libico molto vicini al leader Gheddafi e soprattutto dei servizi segreti libici. Senza il ruolo decisivo del governo libico non ci sarebbero stati gli orrendi crimini commessi ed individuati nelle nostre indagini.

Sono partito da qui anche per smascherare alcune ipocrisie presenti nel dibattito politico ed istituzionale di questi giorni con riferimento alla condotta indecente e in violazione dello stato di diritto tenuta dal governo italiano in occasione del rimpatrio, con tanto di volo di stato, del latitante generale libico Almasri, accusato di gravissimi delitti nei confronti di migranti e ricercato dalla corte penale internazionale dell’Aja che ha spiccato nei suoi confronti un mandato di cattura internazionale per reati gravissimi. Parliamo di un torturatore assassino.

Lo Stato italiano dopo che il generale era stato arrestato dalla polizia lo libera e lo riporta in patria con volo di stato dei servizi, su disposizione del governo italiano. Il nostro Stato, nel corso degli ultimi anni, con maggioranze politiche diverse, tutte più o meno complici, ha stretto prima intese sotterranee e poi veri e propri accordi, patti e protocolli con il governo libico e con esponenti della caratura del criminale Almasri. Si tratta di accordi criminogeni perché prevedono e consentono la consumazione di delitti gravissimi pur di contenere i viaggi di migranti verso l’Italia.

Le varie leggi approvate negli anni sull’immigrazione consentono a valle accordi mostruosi con le autorità libiche: tutti i ministri degli esteri e degli interni degli ultimi anni ed anche tutti i presidenti del consiglio erano a conoscenza, in alcuni casi hanno hanno voluto, sicuramente avallato e comunque consentito questi accordi. Questo vale anche per diversi esponenti dell’opposizione parlamentare che oggi gridano allo scandalo dagli scranni del Parlamento. Sono responsabili anche loro sul piano morale, politico ed istituzionale dei crimini commessi in territorio libico e in mare.

Meloni, che non è colei che incarna i valori della Costituzione e del Vangelo, ha fatto esattamente quello che la sua parte politica ha sempre sostenuto, in maniera anche più netta: impedire più sbarchi, costi quel che costi. Non è un ricatto dei libici. È peggio. È la ragion di Stato che contempla la morte di nostre sorelle e fratelli. La chiamano sicurezza nazionale, ma loro se ne infischiano della sicurezza, pensano solo al loro consenso e tornaconto politico. Il tema dell’immigrazione, assai serio e difficile, si affronta in tutt’altro modo, non certamente rendendosi complici di accordi criminogeni.

Quanti assassini e torturatori avete coperto con la scusa della ragion di Stato? Ad una buona parte dell’opposizione vanno ricordati i valori della coerenza e della credibilità altrimenti le destre non faranno che avanzare.

L'articolo Almasri, quanti assassini e torturatori avete coperto con la scusa della ragion di Stato? proviene da Il Fatto Quotidiano.