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Boom di infezioni sessuali ma nessun ne parla

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Le infezioni sessualmente trasmissibili (IST) sono in fortecrescita, con un aumento allarmante di circa il 300% negliultimi anni. Tra le più diffuse troviamo gonorrea, sifilide,clamidia, HIV e papillomavirus, che colpiscono sempre piùspesso i giovani.Un aumento significativo dovuto a diversi fattori, tra cui ladisinformazione, la minore attenzione all’uso del preservativoe la diffusione di comportamenti sessuali a rischio. Secondolo studio internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children), nel 2022 solo il 69,4% dei quindicennisessualmente attivi ha dichiarato di aver utilizzato ilpreservativo nell’ultimo rapporto, una percentuale in calorispetto al 2014.Inoltre a peggiorare la situazione è la diffusione di nuovetendenze sessuali tra i giovani, spesso promosse eamplificate dai social media e dalle app di incontri. Pratichecome la sex roulette – rapporti sessuali di gruppo in cuialmeno un partecipante è sieropositivo –, il calippo tour – unasorta di sfida sessuale itinerante –, e il chemsex – sesso sottol’effetto di droghe – sono sempre più diffuse, aumentando ilrischio di contagio. Tutti fenomeni che dimostrano come ilsesso, se privo di consapevolezza e responsabilità, possadiventare un serio pericolo. Per molti giovani, il rischio dicontrarre un’infezione appare lontano e astratto, mentre lapaura di essere esclusi da certe “sfide” sociali sembra avereun peso maggiore della propria salute.
Ma il trend negativo non riguarda solo i giovani, ma anchealtre fasce d’età. Uno studio norvegese pubblicato su TheLancet Healthy Longevity ha evidenziato un aumento delleIST anche tra le persone di età compresa tra 60 e 89 anni, alivello mondiale.I numeri Nel 2023 sono state registrate 2.349 nuove diagnosi di HIV,contro 1.888 nel 2022, con un’incidenza di 4,0 casi ogni100.000 residenti. Questo incremento, insieme all’aumentodel 50% dei casi di gonorrea e del 20% di sifilide, evidenziacome il rischio di contagio non sia mai stato così alto. Inoltre,il virus del papilloma umano (HPV) continua a diffondersi alivelli allarmanti: si stima che fino all’80% delle donnesessualmente attive in Italia entri in contatto con questo virusnel corso della vita, e oltre il 50% di esse contragga ceppi adalto rischio, responsabili di tumori gravi come il carcinomadella cervice uterina, che ogni anno causa circa 3.500 nuovicasi e 1.500 decessi. Mentre tra le ragazze, la prevalenzadella clamidia è del 7%.Eppure, nonostante l’aumento delle IST, se ne parla poco esenza una diagnosi precoce, queste malattie possono portarea complicazioni gravi. A parlacene Matteo Bassetti MatteoBassetti, direttore della clinica malattie infettive del policlinicoSan Martino di GenovaCosa può dirci del significativo aumento delle infezionisessualmente trasmissibili? «Purtroppo stiamo assistendo ad un aumento di infezionisessualmente trasmissibili importante. In particolare, vediamoun incremento di sifilide, gonorrea, clamidia, infezionierpetiche genitali e, ovviamente, HIV. Il dato preoccupante è
che, nel 2025, osserviamo ancora casi di HIV che vengonodiagnosticati troppo tardi, solo quando la persona presenta isintomi dell’AIDS. Questo non dovrebbe più succedere. Ladiagnosi di HIV dovrebbe essere fatta tramite test sierologicipreventivi, non quando la persona arriva in ospedale conpolmoniti fungine o altre gravi complicazioni come laneurotoxoplasmosi. Questi sono segnali di un sistema diprevenzione e diagnosi che non sta funzionando comedovrebbe».Quali sono le conseguenze di queste infezioni?«Le infezioni sessualmente trasmissibili sono invisibiliall’occhio, ma i danni che causano alla salute sono devastantie permanenti. Prendiamo l’esempio della clamidia, che nelledonne può portare alla sterilità. La sifilide, se complicata, puòprovocare danni neurologici e cardiaci gravi. L’HPV, se nontrattato, può causare il cancro alla cervice uterina, unamalattia che può essere fatale. Le infezioni erpetiche sonoricorrenti e compromettano la qualità della vita. L’epatite B, senon curata, porta a cirrosi o cancro al fegato. L’HIV, sediagnosticato troppo tardi, porta alla morte. Non stiamoparlando di infezioni banali, ma di malattie che minacciano lasalute a lungo termine, quella dei pazienti, dei loro partner epersino dei figli»Quanti casi di infezioni vedete nel vostro ospedale?«Purtroppo, vediamo molti casi, ma ancora troppo pochirispetto a quanto dovremmo. Molti dei pazienti che arrivanoda noi presentano infezioni multiple, ad esempio HIV insiemea sifilide, gonorrea e papillomavirus. Se le diagnosticassimoprima, potremmo intervenire in modo più tempestivo, evitandocomplicazioni gravi che richiedono ricoveri prolungati».
Il sesso promiscuo, la cosiddetta “sex-roulette”… cosa pensadi questi comportamenti?«Questi comportamenti sono in parte una risposta a un tabùche la nostra società ha costruito attorno alla sessualità.Questo, purtroppo, porta i giovani a vivere la sessualità inmodo estremo, cercando di sfidare questo stereotipo.Comportamenti come la “sex-roulette” o i “calippo-tour” sono ilrisultato di una cultura che non offre alternative sane einformate riguardo la sessualità. Il problema è culturale ededucativo. In Italia, ad esempio, l’educazione sessuale ècarente, e questo alimenta comportamenti rischiosi. I giovani,spesso, affrontano la sessualità come una ribellione contro unconcetto morale che considerano antiquato».Ci sono pochissimi dati sull’aumento del numero di casi. Qualè la sua opinione?«Il problema è che la scarsità di dati è legata a una carenzastrutturale del nostro sistema sanitario. Siamo tra i peggiori almondo nel raccogliere e fornire dati precisi, e questo vale permolte aree. Ad esempio, sappiamo quanto spendiamo insigarette e preservativi, ma non conosciamo il numero precisodi persone affette da infezioni sessualmente trasmissibili. Idati sull’AIDS ci sono, ma non sappiamo quante personesiano portatrici di HIV, perché possediamo solo i numeri di chiha fatto il test. Questo è un problema che potrebbe esserefacilmente risolto con una strategia di test capillari. Gliinfettivologi lo propongono da anni: offrire il test sierologicoper l’HIV e l’epatite a chiunque si sottoponga a esami delsangue. Questo consentirebbe di avere dati più precisi e,soprattutto, di risparmiare, evitando di dover trattare pazientiche arrivano con complicazioni gravi come polmoniti fungine.Prevenire in fase precoce è molto più economico e efficace».