Byd Atto 2, la prova de Il Fatto.it – La sfida cinese al segmento dei suv elettrici compatti – FOTO
BYD ha scelto Torino per il lancio italiano della ATTO 2, un suv elettrico di segmento B pensato per la mobilità urbana. Dotato di tecnologie all’avanguardia e un rapporto prezzo-dotazione aggressivo, questo sport utility si propone come una possibile soluzione per chi cerca un’auto compatta con allestimento completo. La vettura nasce sulla piattaforma e-Platform 3.0, che secondo il costruttore cinese ottimizza lo spazio interno e migliora la sicurezza, ed è equipaggiata con la Blade Battery, una soluzione esclusiva che utilizza il litio ferro fosfato (LFP) per garantire maggiore sicurezza e durata degli accumulatori. Due gli allestimenti disponibili: Active, già con una ricca dotazione di serie, e Boost. Tra gli elementi distintivi troviamo il tetto panoramico, la ricarica Vehicle-to-Load (V2L) e lo schermo infotainment rotante da 10,1″ o 12,8″ a seconda della versione.
L’esterno della ATTO 2 richiama i canoni stilistici dei moderni suv urbani, con fari a LED, una silhouette compatta e un tetto leggermente flottante. Le dimensioni (4,31 metri di lunghezza) le consentono un abitacolo spazioso quanto basta, nonché ben rifinito. Gli interni offrono materiali di qualità e un’interfaccia tecnologica avanzata. Il sistema di infotainment include Apple CarPlay e Android Auto wireless, oltre a funzioni come il controllo multi-touch e i comandi vocali con “Ehi BYD”. Tuttavia, durante la nostra prova in città, l’assistente vocale non ha sempre risposto ai comandi. Un dettaglio interessante è la presenza, nel bracciolo centrale, di un rompi-finestrino d’emergenza con taglia cinture di sicurezza, un accessorio insolito ma potenzialmente utile. I sedili sono regolabili elettricamente, ma manca il supporto lombare. Come ha dichiarato Alessandro Grosso, managing director & country manager Italia del colosso cinese: “Atto 2 è la scelta più intelligente della città, il B-SUV elettrico con il miglior rapporto qualità-prezzo della categoria”.
La vettura monta una batteria da 45,1 kWh, che garantisce un’autonomia WLTP di 312 km nel ciclo combinato e fino a 463 km in urbano. La ricarica rapida DC permette di passare dal 10% all’80% in 37 minuti, mentre con quella AC a 11 kW servono 5,5 ore per una carica completa. Abbiamo provato la BYD ATTO 2 per le strade del capoluogo piemontese, dove ha dimostrato un’agilità non scontata nel traffico cittadino e un’accelerazione vivace grazie ai 130 kW di potenza e 290 Nm di coppia. Lo scatto da 0 a 100 km/h in 7,9 secondi la rende perfetta nei cambi di ritmo urbani, mentre il raggio di sterzata ridotto aiuta nelle manovre.
La domanda che ci siamo posti riguarda il sistema di infotainment, connesso e aggiornabile over-the-air, rappresenta solo un vantaggio o pone anche una questione di privacy? La quantità di informazioni che un’auto elettrica può raccogliere è impressionante: stile di guida, posizione, preferenze d’uso. Se da un lato queste tecnologie migliorano la sicurezza e il comfort, dall’altro aprono interrogativi su chi gestisce questi dati, chi li interpreta e soprattutto in quali mani finiscono. Sono utilizzati solo per migliorare l’esperienza dell’utente o potrebbero avere impieghi più commerciali o, peggio, meno trasparenti? Domande che non riguardano ovviamente solo questo, ma tutti i modelli di ultima generazione dotati di tecnologie di connessione allo stato dell’arte.
Tornando alla ATTO 2, si diceva della competitività dei listini: la Active parte da 29.990 euro (27.900 euro in promo di lancio) mentre la Boost da 31.990 euro (29.900 euro in promo di lancio). Le prime consegne sono previste nelle prossime settimane, con un tempo di attesa stimato inferiore ai 45 giorni. In arrivo per fine 2025 anche una versione Comfort Long Range con 420 km di autonomia.
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