Stop dopo due giorni ai dazi Usa sul Messico. Sospesi per un mese per trattare un accordo
La presidente del Messico Claudia Sheinenbaum ha detto che Donald Trump ha accettato di sospendere i dazi per un mese. Il presidente statunitense ha quindi affermato che di aver concordato con Sheinbaum di negoziare, assieme con il segretario di Stato Marco Rubio, quello al Tesoro Scott Bessent e quello al Commercio Howard Lutnick, oltre ad altri rappresentanti messicani un “accordo” sui dazi. I colloqui avverranno nel mese di sospensione delle tariffe.
I dazi del 25% sui beni importati dal Messico erano entrati in vigore appena due giorni fa, insieme a quelli sul Canada. Il paese centroamericano aveva promesso misure ritorsive equivalenti nei confronti dei beni importati dagli Usa. Il Messico esporta negli Stati Uniti merci per 475 miliardi di dollari l’anno. Molti provengono da aziende statunitensi che qui hanno delocalizzato la loro produzione per approfittare di un costo del lavoro più basso e di regolamentazioni meno stringenti. Per contro il Messico importa dagli Usa beni per 323 miliardi circa, con un avanzo commerciale che supera quindi i 150 miliardi di dollari.
I dazi contro il Messico possono essere visti anche come uno strumento di pressione che la Casa Bianca utilizza nella questione dei migranti. Secondo alcune simulazioni le tariffe statunitensi avrebbero potuto causare un calo delle esportazioni messicane nell’ordine del 70%. Per contro agli Stati Uniti sarebbero venute meno forniture a prezzi più convenienti, con conseguenti pressioni inflazionistiche.
Dopo l’annuncio della sospensione il peso messicano ha invertito le sue pesanti perdite e si apprezza rispetto al dollaro. La valuta messicana viene scambiata a 20,49 per dollaro nelle negoziazioni internazionali, con un guadagno del 3,8% dopo essersi indebolita a 21,29 unità, il suo peggior livello in quasi tre anni.
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