Nasce la low-cost del voli in microgravità
I voli in condizioni di microgravità sono sempre più utili e richiesti. Servono per fare esperimenti nei quali attenuare l'accelerazione che attrae ogni corpo verso il suolo condiziona inevitabilmente il risultato. Questi voli consentono quindi di creare materiali, composti chimici e altro in modo differente. Se ci pensiamo un attimo, eliminando fenomeni come la sedimentazione si possono migliorare le qualità di ciò che si crea.
Dalle scienze della vita alla fisica dei plasmi, dalla robotica all’agricoltura spaziale, i voli parabolici rappresentano oggi uno strumento indispensabile per esplorare nuove frontiere scientifiche, soltanto che portare fino all'orbita terrestre anche pochi grammi di materia costa ancora molto denaro e implica tempi molto lunghi. Così, in più parti del mondo sono nate iniziative come i voli parabolici condotti con aeroplani ed equipaggi idonei per farli.
In Europa li conduce da oltre vent'anni Airbus con Zero-G, ma anche muovere un grande aeroplano per organizzare un tale volo comporta una spesa non indifferente. La richiesta di questi voli però aumenta anche per ragioni di formazione dei tecnici, così un'azienda italo-svizzera, Qbt, fondata nel 2008 e ora parte del Gruppo Rina, ha creato il modo di farli a basso costo usando aeroplani più piccoli e partendo da aeroporti minori, ovvero locali.
Seguendo una traiettoria parabolica, l’aeroplano crea brevi momenti di assenza di peso o gravità ridotta durante i quali è possibile collaudare e provare strumenti, condurre esperimenti scientifici o addestrare personale. In pratica, usando velivoli di aviazione generale come i Cessna 182 e 172, i piloti di Qbt – professionisti con lunga esperienza – possono ricreare livelli di microgravità e di gravità ridotta (<0.5G) con valori lunari e marziani, ovvero 0,16G e 0,38G.
Ogni missione prevede una missione al giorno composta da due voli, durante i quali vengono effettuate sei parabole per volo, ciascuna della durata di circa otto secondi. Lo spazio dedicato agli esperimenti è di 1,4 metri cubi, equipaggiato con rack per accogliere in sicurezza i materiali e sistemi di telemetria avanzata per trasmettere i dati a terra, e nell'abitacolo possono salire fino a tre persone. L'idea è quella di creare missioni completamente personalizzabili. Gli esperimenti possono essere monitorati e regolati in diretta attraverso una stazione di terra posizionabile anche in località remote dall'aeroporto.
Al termine, i risultati vengono validati da Rina e completati con una documentazione tecnica che include dati grezzi, foto e video. Una delle basi utilizzate è sull'aeroporto di Valbrembo (Bergamo), luogo facilmente raggiungibile e privo di traffico aereo commerciale. Il sistema di acquisizione ed elaborazione dei dati utilizzato è GLogger, una suite elettronica sviluppata in collaborazione con la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (Supsi) di Lugano.
Queste operazioni sono particolarmente utili nello sviluppo delle tecnologie per la vita nello spazio, per i sistemi di supporto vitale e le tecnologie per il riciclo. Nei campi della robotica e della meccatronica si sfruttano per valutare la funzionalità e l'efficienza di robot e di dispositivi che poi saranno inviati nel cosmo. In microgravità si studia il comportamento del fuoco in termini di propagazione delle fiamme e combustione; si eseguono esperimenti di assemblaggio e costruzione come prove delle attrezzature e degli strumenti scientifici per l'uso spaziale.
Per ora sono riservati alla scienza, ma in futuro chissà, quella dell'assenza (di un pochino) di gravità potrebbe anche diventare un'esperienza da vivere senza spendere milioni per il turismo spaziale.