Caso Almasri, Leoluca Orlando: “Conferma l’esistenza di patti scellerati, scandaloso”. Cecilia Strada: “Vergogna per l’Italia”

“La recente e scandalosa vicenda che riguarda Almasri in Italia conferma l’esistenza di patti scellerati che coinvolgono gli Stati ai massimi livelli”. Così, da Bruxelles, l’europarlamentare Leoluca Orlando (Verdi) commenta il rilascio e l’espulsione con un volo di Stato del generale libico accusato dall’Aia di crimini di guerra e contro l’umanità. A margine dell’incontro di presentazione del dossier sulla “tratta di Stato”, attraverso la quale apparati tunisini, secondo un gruppo di ricercatori europei, vendono ai centri di detenzione libici le persone migranti, insieme a Cecilia Strada (S&D), denuncia la continuità degli ultimi governi nel confermare questo genere di accordi. “Un governo che ha dichiarato di voler dare la caccia ai trafficanti lungo tutto il globo terraqueo, una volta che si trova un criminale tra le mani, non lo consegna all’Aia, ma lo rimanda, a spese nostre, in Libia” aggiunge Cecilia Strada. La deputata ricorda il suo impegno nel soccorso in mare con ResQ – People Saving People: “Ho lavorato sulle navi di soccorso: abbiamo sentito, sui ponti delle nostre navi, persone raccontare; abbiamo visto gli esiti delle torture; abbiamo ascoltato le donne che raccontavano di decine di violenze subite. Scoprire che uno dei responsabili di tutto questo è tornato con un volo di Stato fa male ed è una vergogna per l’Italia“.

“Se questo è potuto accadere, è segno che c’è un accordo che dura da tempo – precisa Orlando con riferimento al primo memorandum con la Libia – Ai primi accordi con la Libia, da sindaco di Palermo, ho formalmente denunciato il governo e il ministro Marco Minniti alla Corte penale internazionale”.

“Ricordiamo che il Memorandum Italia-Libia non l’ha inventato il governo Meloni, ma il ministro Minniti – rilancia Strada – Dopodiché il Partito Democratico ha chiaramente ripudiato questi accordi. Nel momento in cui ci si rende conto di cosa significhino davvero, non c’è altra possibilità che stracciare questi accordi e immaginare un altro sistema. Ecco, il nostro compito qua dentro è provare a smontare questo sistema e farlo il prima possibile, perché, mentre qui parliamo, ci sono persone nelle gabbie che vengono vendute per 30 euro”.