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Cuorgnè, la poiana Fierobecco salvata «Ma non toccate i selvatici»

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CUORGNÈ. Fierobecco, come l’ippogrifo protagonista della saga di Harry Potter, è il nome con il quale è stata chiamata la poiana ritrovata a Cuorgnè in precarie condizioni di salute, con il becco gravemente danneggiato e che rischiava la vita.

La parte inferiore del becco del rapace, infatti, che risultava deformata e spezzata, le impediva di alimentarsi. Il volatile è stato portato al Centro animali non convenzionali (Canc) di Grugliasco, dove è stata sottoposta ad un intervento molto complesso dove, con una sofisticata tecnica, gli è stato ricostruito completamente il becco. La poiana ha affrontato un lungo percorso di riabilitazione, inizialmente, è stata nutrita artificialmente attraverso un sondino, quindi, ha gradualmente reimparato ad alimentarsi autonomamente fino a cacciare piccole prede. Dopo settimane di cure ed attenzioni, è pronta a volare libera. Ne ha dato comunicazione lo stesso Canc. La poiana è un rapace diurno di medie dimensioni, presente in Europa, Asia e Nord Africa. Con un'apertura alare di circa 120-140 centimetri e un piumaggio variabile che spazia dal marrone scuro al bruno maculato, si adatta a diversi ambienti, dalle foreste alle campagne aperte. Abile planatrice, si nutre principalmente di piccoli mammiferi, rettili e uccelli, ma non disdegna nemmeno insetti o carcasse. Rappresenta una specie protetta in molti paesi per il ruolo fondamentale che svolge nell'ecosistema.

Una storia a lieto fine ma dal Canc lanciano un appello: «Sebbene l'istinto di aiutare un animale selvatico in difficoltà sia naturale, l'intervento umano può spesso causare più danni che benefici. Gli animali selvatici, infatti, possono essere portatori di malattie trasmissibili all'uomo e, inoltre, il contatto umano può provocare loro stress significativo. Raccomandiamo di contattare le autorità competenti o i centri specializzati in caso di avvistamento di animali selvatici che sembrano necessitare di assistenza, evitando il contatto diretto».