Aule poco salubri e troppo calde: «Ecco come migliorare le scuole canavesane»
AGLIÈ. Le scuole di San Giorgio, Agliè e Castellamonte poco salubri e con tanta dispersione di energia e calore. È quanto emerge dallo studio realizzato dal geometra Carmelo Gumina, 60 anni, di Cuceglio, esperto di salubrità e riqualificazione degli edifici. Gumina ha presentato i risultati, giovedì pomeriggio, nel corso di un convegno davvero unico in questo settore sul territorio al salone polivalente di Agliè con sindaci di Tre terre canavesane, che hanno supportato l’iniziativa, consiglieri regionali, esponenti di Confindustria Canavese e saluti istituzionali di Regione e Città metropolitana. Sebbene i risultati siano poco confortanti, si tratta di un lavoro utilissimo che raramente viene fatto e che ha dimostrato per la prima volta quanta strada ci sia da percorrere nel settore dell’edilizia pubblica (e non) per rendere i luoghi più confortevoli e salubri e portare risparmi.
Lo studio ha riguardato la scuola per l’infanzia Musso di Castellamonte, la primaria e secondaria di Agliè e la primaria e secondaria di San Giorgio Canavese. «Abbiamo installato dei sensori prodotti da una ditta di Trento – ha illustrato Gumina all’ampio parterre di professionisti, amministratori e addetti ai lavori – la strumentazione ci ha permesso di rilevare alcuni significativi parametri della qualità dell’aria, della rumorosità degli ambienti scolastici e della loro temperatura. Il dato sconosciuto a molti è che l’inquinamento atmosferico indoor può arrivare ad essere da cinque a sette volte maggiore rispetto a quello degli ambienti esterni. Se si considera, poi, che la pianura padana è una delle aree più inquinate d’Europa e molte delle nostre città vantano il ben poco invidiabile primato di essere ai primi posti della graduatoria europea per l’inquinamento atmosferico, potete trarne le conclusioni. I dati che ho raccolto confermano queste condizioni dell’atmosfera interna. Le tabelle che abbiamo mostrato rilevano che in molte giornate, in presenza degli alunni nelle aule, su valori delle polveri sottili e altri inquinanti nell’aria viene superato il livello di guardia. Non solo: la rumorosità, altro elemento importante per il benessere indoor, viene anche questo superato in molte ore durante la giornata». Il dato che ha colpito maggiormente sindaci ed amministratori pubblici è stato poi quello relativo alle temperature nelle aule. «In tutte le aule analizzate la temperatura durante l’orario scolastico varia dai 22 ai 26 gradi di media con picchi in alcuni casi di 29 – ha proseguito Gumina – quando la legge dice che nei mesi invernali dovrebbe attestarsi tra i 18 e i 22 gradi. Il punto è che abbiamo rilevato eccessive temperature anche durante le vacanze invernali quando non c’era attività. Questo genera uno spreco di energia e denaro che con alcuni accorgimenti potrebbe essere evitato».
L’analisi è strategica, ma il convegno ha proposto anche soluzioni tecniche innovative per migliorare gli ambienti. Sono, quindi, intervenuti esperti nei vari settori come Damiano Sanelli, tecnico ambientale, che ha parlato delle caratteristiche degli inquinanti atmosferici e di come poter rilevare e mitigare la loro presenza negli ambienti indoor. Poi, ha preso la parola Stefano Roletti, fisico ed esperto di acustica, che ha illustrato i diversi aspetti dell’impatto di una cattiva acustica negli spazi chiusi e l’utilizzo di tecnologie fonoassorbenti per migliorare il suono, l’ascolto e la vivibilità degli ambienti. Tommaso Zarini, esperto di illuminazione, ha tracciato l’evoluzione dell’illuminazione interna e la situazione attuale degli studi illuminotecnici nei progetti degli edifici pubblici, come ottenere con poche soluzioni ma efficaci una buona illuminazione e il risparmio energetico. Beatrice Isaia è intervenuta invece per parlare di come le nanotecnologie aiutino nell’ambito dell’igienizzazione degli ambienti. Infine, Simona Vogliano, esperta di sicurezza nei luoghi di lavoro e architetto si è rivolta agli amministratori ricordando le responsabilità per garantire, anche nel pubblico, ambienti di lavoro salubri e sicuri. «Lo studio di Gumina è stato fondamentale e meritevole di essere esteso anche in altre zone del territorio – si è complimentata la presidente dell’ordine dei geometri Luisa Roccia – potrebbe diventare un modello da diffondere tra i professionisti e per le amministrazioni come rilevamento per le scuole e gli edifici pubblici dei propri paesi». VALERIO GROSSO