Voci di Gaza – “Felice per la tregua. Ma nel cuore rimane la tristezza per i nostri morti”. Appello a Tajani: “Sblocchi subito i fondi per la Palestina”
Le principali Organizzazioni della Società Civile (OSC) italiane hanno inviato una lettera al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, chiedendo lo sblocco immediato dei fondi destinati alla crisi umanitaria e l’ulteriore stanziamento di fondi adeguati a rispondere alla gravissima crisi in atto nel Territori occupati. Con Gaza e Cisgiordania in ginocchio, oltre 6 milioni di euro stanziati per interventi vitali rimangono bloccati, aggravando una situazione già drammatica.
Le Osc italiane (Aoi, Cini, Link2007 e la Piattaforma delle Osc italiane in Mediterraneo e Medio Oriente) sottolineano l’urgenza di un ruolo più attivo dell’Italia nella risposta a questa crisi, attraverso la riattivazione del sostegno del ministero degli Affari esteri e della cooperazione Internazionale (MAECI) e dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).
Anche dopo la fragile tregua la situazione peggiore di giorno in giorno. Secondo l’agenzia Onu Ocha a Gaza ci sono oltre 46mila vittime, il 90% della popolazione è sfollata, con accesso limitato a cibo, acqua e cure mediche; il 60% delle infrastrutture distrutte, incluse scuole e ospedali. Sono in aumento i casi di malnutrizione infantile ed epidemie di malattie. Anche in Cisgiordania e Gerusalemme Est la situazione è critica: dal 7 ottobre 2023 sono stati uccisi 795 palestinesi, 8mila sono stati sfollati e le violenze dei coloni, le demolizioni e le restrizioni alla libertà di movimento sono in aumento. Il 2024 ha registrato il record di sfollati e demolizioni da quando OCHA ha iniziato il monitoraggio nel 2009.
Le OSC italiane, scrivono in un comunicato, nonostante il blocco dei fondi, “continuano a operare nella Striscia di Gaza con il supporto di altri donatori internazionali. Tuttavia, questa situazione di stallo politico è inaccettabile e rischia di compromettere ulteriormente la capacità di fornire aiuti”. “Sbloccare i fondi non è solo un dovere morale, ma un obbligo giuridico” scrivono AOI, CINI, Link2007 e la Piattaforma delle OSC italiane in Mediterraneo e Medio Oriente, richiamando le risoluzioni ONU e le ordinanze della Corte Internazionali di Giustizia.
Questo racconto audio fa parte di ‘Voci di Gaza’, una serie di testimonianze degli operatori e dei manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha pubblicato regolarmente per tutti i mesi del conflitto, per avere un racconto in prima persona da parte dei civili nella Striscia. Sono loro infatti che hanno pagato, e stanno ancora pagando dopo la tregua, il prezzo più alto.
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