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Январь
2025

Via le bandiere Lgbt e woke, Trump firma l’ordine: sui palazzi delle istituzioni sventolerà solo quella a stelle e strisce

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C’è stato un tempo, neanche troppo lontano, in cui il politically correct sembrava essere il vangelo della società moderna. Le bandiere del Pride e del movimento Black Lives Matter sventolavano accanto a quella americana, simboleggiando un’idea di inclusività che, però, non rifletteva la volontà della maggioranza. Una maggioranza reale non si costruisce su slogan né su artifici linguistici, come l’ormai celebre schwa (ə) tanto cara a Elly Schlein e ai suoi sostenitori. Una nazione coesa ha bisogno di un simbolo universale che unisca e rappresenti tutti i cittadini. Con la One Flag Policy, l’amministrazione Trump riporta la bandiera americana al centro della scena, stabilendola come unico emblema ufficiale per le sedi diplomatiche degli Stati Uniti, sia in patria che all’estero.

Un’unica bandiera: un’unica nazione

Il memorandum, diffuso lunedì dal Dipartimento di Stato e ottenuto in esclusiva dal Washington Free Beacon, è un segnale potente e simbolico: l’America torna a riunirsi sotto la bandiera a stelle e strisce, lasciando dietro di sé le divisioni ideologiche che avevano indebolito l’immagine unitaria del Paese.

La nuova policy sarà in vigore «a partire da subito», come si legge nel documento ufficiale: «La bandiera degli Stati Uniti unisce tutti gli americani sotto i principi universali di giustizia, libertà e democrazia. Questi valori, che rappresentano le fondamenta della nostra grande nazione, sono condivisi da tutti i cittadini americani, passati e presenti».

Una politica senza compromessi

L’ordine, firmato dal neo Segretario di Stato Marco Rubio, è stato annunciato il giorno stesso del suo giuramento, sottolineando la volontà dell’amministrazione Trump di imprimere un’accelerazione decisiva al proprio programma. La politica prevede provvedimenti disciplinari per chiunque violi le nuove disposizioni, fino alla rimozione dall’incarico. Le uniche eccezioni ammesse sono per la bandiera Pow/Mia, simbolo dei prigionieri di guerra e dei detenuti ingiustamente incarcerati.

Con Trump via le bandiere woke, Lgbtq+ o Black Lives Matter

Durante l’amministrazione dem, le bandiere woke erano ovunque. Nel giugno 2021, ad esempio, l’ambasciata americana a Nassau issò la bandiera arcobaleno per celebrare i diritti Lgbtq+ alle Bahamas. Analogamente, nel febbraio 2022, l’ambasciata in Brasile issò la bandiera Black Lives Matter in occasione del Black History Month. La Casa Bianca di Biden non si era fermata alle ambasciate. Nel giugno 2023, durante il Pride Month, la bandiera arcobaleno fu drappeggiata sulla Casa Bianca, con una festa che suscitò polemiche per la partecipazione di alcuni ospiti immortalati a torso nudo.

L’orgoglio americano torna in auge con la sua bandiera

L’amministrazione Trump, al contrario, aveva già preso una posizione chiara durante il suo primo mandato, respingendo le richieste di esporre la bandiera del Pride nelle ambasciate. Una decisione che il vecchio Joe invertì nel 2021, quando l’allora Segretario di Stato Antony Blinken autorizzò i diplomatici a esporre tali simboli.

Ora, con la One Flag Policy, Trump e Rubio vogliono riportano l’«orgoglio nazionale» in auge, perché «è opportuno e rispettoso che solo questa bandiera sia esposta presso le strutture americane».

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