Riprese lo stupro di gruppo a Palermo, chiesta la condanna anche per revenge porn di uno degli imputati
Aveva girato i video dello stupro al Foro Italico di Palermo e poi li aveva inviati ad alcuni amici. Per questo la pm Monica Guzzardi, della procura di Palermo, ha chiesto per Angelo Flores una condanna a 2 anni e 4 mesi per revenge porn, ovvero diffusione di immagini e video sessualmente espliciti senza consenso, reato per cui è prevista una pena da 1 a 6 anni (in questo caso è però previsto uno sconto di un terzo perché il ragazzo ha scelto l’abbreviato). Flores è uno dei sette ragazzi condannati in primo grado, lo scorso 9 novembre, con l’accusa di stupro di gruppo, per lui la condanna è stata di 7 anni di reclusione.
Poco dopo, il 18 dicembre, il ragazzo, all’epoca dei fatti 21enne, è stato rinviato a giudizio per la divulgazione dei video. Durante l’udienza di oggi, martedì 21 gennaio, davanti alla gup Stefania Brambille, Flores ha reso dichiarazioni spontanee chiedendo scusa per avere diffuso i video. I fatti risalgono al 7 luglio del 2023. Flores aveva avuto una breve relazione con la ragazza e quella sera era stato lui a prendere accordi con lei per vedersi. Dopo una sosta alla Vuccirìa con altri 7 ragazzi per bere, si sono spostati tutti al Foro Italico dove è stata consumata la violenza di gruppo. Durante l’abuso Flores ha registrato due video che aveva poi inviato ad altri 4 amici estranei ai fatti, questo è quanto aveva rivelato la consulenza tecnica sul suo smartphone dopo l’arresto. Ad essere decisivi per le indagini e in dibattimento sono stati proprio i video girati da Flores. La ragazza quella stessa sera era stata poi soccorsa da un amico e aveva subito denunciato la violenza. Gli agenti avrebbero poi trovato, tra le altre cose, anche un vocale di uno dei ragazzi che descriveva ad un amico la nottata: “Cumpa’ l’ammazzammu… sviniu chiussai di na vota (è svenuta più di una volta, ndr)… O una ficcammu in sette u vo capiri …”.
Dopo più di un mese, gli otto ragazzi venivano arrestati. Per lo stupro di gruppo sono stati condannati in primo grado a 7 anni anche Gabriele Di Trapani, Christian Maronia ed Elio Arnao, mentre Cristian Barone ha avuto una condanna a sei anni e 4 mesi e Samuele La Grassa a 4 anni e otto mesi. Con la stessa accusa è stato condannato anche un altro ragazzo a 8 anni e 8 mesi, all’epoca dei fatti minorenne e per questo giudicato da un tribunale per minori. Poco dopo la condanna a sette anni, l’avvocata di Flores, Leonarda Lo Presti, aveva avanzato una richiesta di arresti domiciliari. La prima seconda sezione penale del tribunale, presieduta da Roberto Murgia, aveva però rigettato la richiesta per “pericolo di reiterazione del reato”. Già pendeva sul ragazzo l’accusa anche per revenge porn. La sentenza è ora prevista per il prossimo 18 marzo.
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