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“Il barboncino Burro è stato rapito da due donne e venduto”: la denuncia di una proprietaria dopo la scomparsa del suo cane

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Ha assunto le sembianze di un vero e proprio giallo la scomparsa di un cane, un barboncino toy di nome Burro, che, lo scorso mercoledì, 15 gennaio, è sparito senza lasciare tracce di sé. Almeno inizialmente.

La proprietaria, Marta, infatti, racconta che è successo tutto in pochi attimi. Lei si trovava in campo San Polo, a Venezia, quando il cane le sfugge di mano, sfilandosi con il guinzaglio, e in un secondo era già sparito. Lei pensa al peggio e, quindi, sfrutta la potenza dei social per cercare di ritrovare il suo adorato Burro. Condivide post, appelli online, foto segnaletiche ovunque. Gli utenti la seguono a ruota, quindi condividono l’appello sul proprio profilo e la notizia si diffonde in tutta Italia. Successivamente, Marta si reca dai carabinieri per denunciare lo smarrimento del suo cane. Però ha un sospetto: Burro non è fuggito, ma è stato rapito. Quindi si mette in contatto con l’AGS, un’agenzia, nata a Venezia nel 2022, che dispone di droni termici e di una rete di informatori per la ricerca di animali domestici smarriti. È in questo momento che Marta riesce a scoprire la verità: Burro è stato rapito.

“Siamo riusciti a intercettare il piccolo cane già giovedì pomeriggio verso piazzale Roma — spiega il fondatore Nicolò Simioni al Corriere della Sera Veneto —. Lo avevano in mano due donne con sembianze di persone senza fissa dimora. Hanno preso un vaporetto e poi probabilmente il people mover per arrivare al Tronchetto. Lì ci risulta sia avvenuto il primo scambio”. Il cane, infatti, sarebbe passato nelle mani di due uomini: “Hanno raggiunto Mestre, sono arrivati in rampa cavalcavia e alle 21.38 sul piazzale dell’Interspar di via Torino hanno dato il barboncino a un altro uomo che era arrivato in auto”.

Ed è proprio in questo momento che l’agenzia entra in possesso di un indizio fondamentale: l’automobile viene ripresa da una telecamera di videosorveglianza posta nella zona. “Abbiamo lavorato sulla targa, recuperando un indirizzo nel Miranese e siamo riusciti a ritrovare una specie di casolare in campagna dove c’era proprio quella macchina e anche vari animali, gabbie, cavalli. Nessuno ha risposto e ci siamo dovuti fermare al cancello. Sono animali destinati ad essere venduti per la riproduzione e con il chip strappato provocandogli dolore”, aggiunge ancora Simioni. È la stessa proprietaria, quindi, ad andare dai carabinieri per modificare la denuncia da smarrimento a furto. E ora si indaga per risalire ai colpevoli e restituire Burro alla sua proprietaria.

(Foto di repertorio)

L'articolo “Il barboncino Burro è stato rapito da due donne e venduto”: la denuncia di una proprietaria dopo la scomparsa del suo cane proviene da Il Fatto Quotidiano.