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Rettore: Antidiva Putiferio porta l’italodisco nel Terzo Millennio

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Donatella Rettore, una delle cantanti italiane più originali e trasgressive, incarna perfettamente quel periodo ricco di creatività, a cavallo tra gli anni Settanta e gli Ottanta, in cui impazzavano la disco music, i capelli cotonati, gli abiti sgargianti e la voglia di divertirsi. L’artista veneta, che in quasi 50 anni di carriera ha pubblicato 14 album di inediti e venduto oltre 30 milioni di dischi nel mondo, è da sempre uno spirito libero che ha parlato di temi scomodi molti anni prima dei media mainstream. Si pensi a Il patriarca del 1977 sulla misoginia dell’ambiente discografico italiano, a Splendido Splendente del 1979, che con leggerezza parlava di chirurgia plastica e di identità sessuale, alla maliziosa Kobra del 1980, con i suoi doppi sensi fin troppo chiari e alla corrosiva Lamette del 1982 che, nel consueto stile ironico e dissacrante della cantante, affrontava i temi del masochismo e del suicidio. Una vera e propria antidiva, che ha ispirato due generazioni di cantautrici con le sue provocazioni artistiche e con il suo immutato carisma. Per questo c’era grande attesa per la pubblicazione, a quattordici anni dal precedente Caduta Massi, per il nuovo album di inediti Antidiva Putiferio, pubblicato venerdì dalla Warner Music, che, già dal titolo che richiama lo storico trittico Magnifico Delirio, Brivido Divino ed Estasi Clamorosa e dalla copertina pop art (realizzata da Flora Sala, la stessa artista che ha realizzato la cover di Magnifico Delirio), mostra le sua intenzioni artistiche.

Rettore descrive il disco come un “cubo di Rubik” musicale, capace di unire passato e presente attraverso collaborazioni con giovani artisti della Generazione Z e un sound che mescola sonorità vintage e contemporanee. Nel disco, la cantante celebra la sua autenticità e la voglia di sperimentare, esplorando temi universali come la libertà, l’amore e l’ironia, senza mai perdere il suo spirito ribelle e fuori dagli schemi.

Un progetto probabilmente maturato dopo il riuscito duetto del 2022 con Ditonellapiaga nel trascinante brano sanremese Chimica, che ha avuto un discreto successo sia in radio che in streaming. Il singolo che ha lanciato l’album, il 6 dicembre, è stato l’irresistibile Disco Prosecco, in una versione esclusiva diversa da quella contenuta nell’album, che ha il rap di Big Mama. Disco Prosecco, fin dal ritornello "Spritz c'est chic!", è un chiaro omaggio alle sonorità disco anni Settanta e alla genialità degli Chic di Nile Rodgers, un brano che potrebbe fare faville nelle discoteche italiane. Donatella, nel corso della sua lunga carriera, è sempre riuscita a unire pop, rock, disco, ska e persino punk, come nel tiratissimo brano Beepolare insieme ai La Sad, una delle band più rappresentative del pop-punk italiano di oggi. In esso la cantante racconta a modo suo il tema della salute mentale, con tono leggero, ma mai superficiale.

La cassa dritta in quattro quarti di matrice dance caratterizza diversi brani dell’album, tra cui Antidiva (una gustosa invettiva sulla vacuità dei social network), Ventilatore con Marta Tenaglia (un rifiuto del superfluo, che si estende anche all'amore), Malamocco (una sorta di Go West 4.0 surreale sul fastidio delle punture di zanzara nella laguna veneta), Occhiali da sole di notte (un pezzo pop dance alla Lady Gaga prima maniera) e Faccio da me, uno dei migliori dell’album, con una melodia immediatamente memorizzabile, in duetto con Tancredi. Cielo Cabrio, Odio Tutti e Il senso del pericolo sono godibili canzoni in stile italodisco anni Ottanta, mentre Thelma & Louise (ispirata al celebre film degli anni Novanta), con la talentuosa Beatrice Quinta, ha sorprendenti influenze latineggianti. Antidiva Putiferio è un album che diverte, che invita al ballo e a cogliere l’attimo, anche se non mancano alcuni momenti più riflessivi e malinconici, mantenendo intatta l’identità artistica di Donatella Rettore, impreziosita dalla freschezza di alcuni degli artisti più interessanti della Generazione Z.