Australian Open, Shelton dopo il successo su Musetti: “Non entro mai in campo pensando di non poter vincere”
Ben Shelton ha parlato in conferenza stampa dopo aver sconfitto in quattro set il nostro Lorenzo Musetti. Ecco le sue parole.
D. Un’altra partita solida oggi. Qual è stata la tua reazione? Sei soddisfatto?
BEN SHELTON: Sì, molto soddisfatto. Ero 0-2 contro di lui, un avversario davvero difficile per me. Tra tutti i giocatori nella top 20 e nel circuito è uno di quelli che mi mette più in difficoltà perché riesce a neutralizzare il mio servizio. I suoi schemi naturali tendono ad andare sul mio rovescio. Tiene la palla molto bassa, ha un ottimo slice e passa molto bene quando provo a salire a rete.
Non è stato facile, quindi sono felice di essere riuscito a vincere.
D. Il tuo prossimo avversario (Monfils) è qualcuno che hai guardato crescendo… Quali sono i tuoi primi ricordi di lui?
BEN SHELTON: C’è un video di highlights che penso tutti abbiano visto su YouTube, è pazzesco. Per me è probabilmente il miglior video di tennis di sempre. È Gael, con tante giocate atletiche. Uno di questi momenti è stato credo al Roland Garros, quando si è tuffato per un colpo sopra la testa e poi ha vinto il punto. È impazzito.
Se dovessi dire chi ha il miglior video di highlights in tutto lo sport, per me è Gael Monfils.
D. Hai incrociato Learner nello spogliatoio o Alex o qualcun altro? Com’è il rapporto tra di voi?
BEN SHELTON: Io e Alex siamo amici. Gli ho scritto dopo ogni vittoria dicendogli che è un “cane” perché è vero. Credo arriverà presto ai vertici del gioco. Mi piace come gioca e mi piace guardarlo. I miglioramenti sul dritto sono stati incredibili. Anche i suoi spostamenti e il servizio. Il rovescio è sempre solido e gli piace andare a rete. È uno di quei giocatori che adoro vedere e con cui mi piace stare. Giocheremo il doppio insieme a Indian Wells e Miami. Non vedo l’ora.
Per quanto riguarda Learner, non è abituato a venire a parlarmi, non è stato tanto nel circuito. Ma cerco sempre di avvicinarmi a lui. L’ho appena visto passare e gli ho fatto i complimenti. Quello che sta facendo è davvero bello. Un po’ come me l’anno scorso, lui ha un anno in meno rispetto a quando io ho avuto la mia esplosione qui. Ma non è un brutto posto per emergere.
Oltre ai big già presenti negli Stati Uniti, ci sono molti altri giocatori in arrivo. Sta cominciando a vedersi.
D. Sei l’unico testa di serie rimasto nel tuo quarto. Lo sapevi?
BEN SHELTON: Non lo sapevo. Non guardo avanti.
D. Ora che lo sai, ti senti più motivato a dimostrare di essere il protagonista di questa parte del tabellone?
BEN SHELTON: Sento sempre di avere una possibilità. Credo sempre in me stesso. Contro i grandi giocatori penso di avere caratteristiche che possono metterli a disagio. Non entro mai in campo pensando di non poter vincere. È il mio modo di essere, probabilmente il motivo per cui ho avuto successo in momenti in cui forse non ero ancora pronto.
Non mi interessa chi c’è dall’altra parte. Molti mi chiedevano come mi sentivo a giocare contro Musetti, visto che era avanti due a zero contro di me. Ma giocare contro di lui in uno Slam è diverso. Se sono in forma e mi sento bene, so di poter arrivare fino in fondo, anche in cinque set. Metà della battaglia è fidarsi della propria capacità di resistere fino alla fine.
La mia fiducia non dipende da chi c’è nel mio tabellone, ma dal lavoro che sto facendo e da come mi sento con il mio gioco.
D. Puoi raccontarci il tie-break, soprattutto gli ultimi punti?
BEN SHELTON: È stato pazzesco. Ero avanti di un mini-break 3-1. Secondo servizio, serve and volley. Lui colpisce un rovescio da sei metri dietro la linea e fa punto, bravo lui. È successo, ed eravamo di nuovo pari. Poi ho ripreso il mini-break, ma lui ha trovato un modo per recuperare.
Una delle chiavi era coprire la linea se lui cercava il passante di rovescio. Ho fatto una finta e ho coperto la linea. Ho vinto quel punto sul 5 pari, anche se avevo fatto la peggior smorzata del torneo. Sono stato fortunato. Sono contento di come ho chiuso.
D. Era una strategia preparata o hai improvvisato?
BEN SHELTON: Avevo due partite registrate in cui mi aveva passato tipo 65 volte. C’era molto da analizzare (sorride).