Sara Netanyahu, la moglie del premier israeliano “è scappata a Miami per evitare di essere interrogata”: i sospetti sul lungo soggiorno in Florida
Il viaggio di Sara Netanyahu a Miami, iniziato ufficialmente per motivi di salute dopo aver contratto il Covid, si sta prolungando ben oltre i tempi previsti, sollevando dubbi e polemiche in Israele. La moglie del primo ministro Benjamin Netanyahu è lontana dal Paese ormai da 52 giorni, nonostante il soggiorno originario fosse stato annunciato come un’assenza di venti giorni. Il Corriere della Sera, citando il quotidiano Haaretz, rivela che la donna sarebbe stata avvistata più volte al lussuoso hotel St. Regis, accompagnata da sei guardie del corpo pagate dai contribuenti israeliani. In Florida risiede anche Yair Netanyahu, il secondogenito della coppia, trasferitosi negli Stati Uniti nel 2023.
L’assenza di Sara Netanyahu è particolarmente evidente visto il momento cruciale: il governo israeliano sta infatti ratificando gli accordi per la tregua a Gaza, mentre l’Idf ancora non interrompe i raid. La moglie del premier, che solitamente accompagna il marito in ogni occasione ufficiale, non era presente nemmeno durante la sua prima testimonianza nel processo che lo vede imputato per corruzione, frode e abuso di ufficio; né lo ha assistito durante l’operazione alla prostata a fine dicembre. Secondo i giornalisti israeliani, Sara potrebbe stare evitando il ritorno in patria per sottrarsi a interrogatori legati a presunti tentativi di intimidazione contro testimoni e magistrati che indagano sul marito. Il programma televisivo Uvda ha trasmesso un’inchiesta che evidenzia possibili pressioni esercitate dalla famiglia Netanyahu sui testimoni coinvolti nei processi contro il premier.
L’allontanamento prolungato di Sara ha riacceso polemiche sui costi del suo stile di vita, scatenando polemiche e malcontento tra i cittadini israeliani: nel mirino ci sono soprattutto le spese per il mantenimento delle sue guardie del corpo, nonostante i consiglieri della famiglia Netanyahu abbiano cercato di presentare il soggiorno come utile per Israele. Secondo la testata Al Monitor, Sara avrebbe partecipato a una cena con Donald Trump nella villa di Mar-a-Lago, durante la quale avrebbe discusso proprio della situazione degli ostaggi a Gaza. Il giorno successivo, Trump ha dichiarato che avrebbe fatto pressioni per il loro rilascio, aggiungendo il peso della sua posizione nelle trattative. I portavoce del primo ministro non hanno fornito indicazioni chiare su quando Sara Netanyahu rientrerà in patria.
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