“Massimo due drink a passeggero in aeroporto”: la richiesta di Ryanair all’Unione europea per ridurre i casi di ubriachezza molesta in volo
Niente più passeggeri ubriachi in volo. È questa la richiesta che la compagnia aerea low-cost Ryanair ha recapitato all’Unione Europea, proponendo così un limite alla vendita di alcolici in aereoporto.
Da diversi mesi, infatti, l’azienda irlandese lamenta un aumento dei passeggeri ubriachi sui loro voli. E potrebbe essere proprio l’alterazione dovuto ad un consumo eccessivo di alcolici, come più volte ha sottolineato il direttore della compagnia aerea, Michael O’Leary, la causa dei gesti sempre più violenti di alcuni passeggeri. Una situazione che rischierebbe non solo di rovinare l’esperienza di viaggio di chiunque sia a bordo, ma anche di mettere in pericolo la salute e la sicurezza dell’equipaggio.
Ed è per questo motivo che Ryanair ha chiesto all’Unione Europea di imporre un limite alla vendita di alcolici in aeroporto, prevedendo un massimo di 2 drink a passeggero, da acquistare solo con le apposite carte d’imbarco, proprio come accade al duty free quando si vuole comprare un prodotto soggetto a limitazioni. “Quando i voli sono in ritardo, i passeggeri consumano alcolici senza alcun limite di acquisto o consumo – spiega un portavoce della compagnia aerea -. Non riusciamo a capire perché non si introducano delle regole che porterebbero a comportamenti più sicuri a bordo degli aerei“.
La proposta arriva dopo che, nel corso del 2024, Ryanair ha dovuto fronteggiare diversi casi legati all’ubriachezza molesta. In particolare, è la stessa compagnia aerea a citare un’azione legale avviata contro un cliente che nell’aprile 2024 avrebbe causato alcuni disagi su un volo partito da Dublino e diretto a Lanzarote. La compagnia, per questo motivo, ha presentato una richiesta di risarcimento danni per 15 mila euro al passeggero in questione. Nello specifico, Ryanair ha chiesto 7 mila euro per il rimborso delle spese alberghiere sostenute per i 160 passeggeri e i membri dell’equipaggio di quel volo; 2.500 per le spese relative all’atterraggio; 1800 per la richiesa di un altro aereo per garantire il rientro; poi 800 euro per il carburante, 750 per la mancata vendita dei prodotti durante al volo e 2500 euro per le spese legali in Portogallo. “Nessuno di questi costi si sarebbe verificato se questo passeggero non avesse costretto ad effettuare la deviazione a Porto, per tutelare la sicurezza dell’aereo, dei 160 passeggeri e dei 6 componenti dell’equipaggio”, si legge, infine, nella nota rilasciata da Ryanair. Ad oggi, essere ubriachi durante un volo è illegale soltanto in Irlanda, paese in cui è stata fondata la compagnia aerea, dove si rischia una multa fino a 500 sterline o, nei casi più estremi, la reclusione fino a quattro mesi.
L'articolo “Massimo due drink a passeggero in aeroporto”: la richiesta di Ryanair all’Unione europea per ridurre i casi di ubriachezza molesta in volo proviene da Il Fatto Quotidiano.