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GRELLA: “Pelligra-Catania, impegno rinnovato con decisione. Cerchiamo un nuovo campo d’allenamento. Riprenderemo con certezza il logo. Su Torre del Grifo e calciomercato…”

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Lunga conferenza stampa del vice presidente ed amministratore delegato del Catania Vincenzo Grella, analizzando svariati tempi. Dal centro sportivo alla questione logo, passando ai risultati del campo, alle dinamiche finanziarie del club e proseguendo con le strategie di calciomercato.

“Circa l’impegno del presidente, ho appena avuto una chiacchierata con lui al telefono. Siamo stati in contatto regolare in questi ultimi giorni vista l’importanza di tale conferenza. Da parte sua e del CdA rinnovo con decisione e forza l’impegno del presidente per quanto riguarda il suo progetto a Catania. Io sono pronto a metterci la faccia tutti i giorni, parlando per conto del presidente e del CdA. A proposito della parte finanziaria, le perdite di cui si parla negli ultimi tempi traggono origine dal fatto che il budget inizialmente fissato dopo la vittoria della Serie D è aumentato per quanto riguarda non solo il mercato di gennaio ma anche altre spese che non erano previste nel primo budget, sempre concordate con il presidente, con tanto di autorizzazioni e timbri. Quindi lui non è sorpreso dalla perdita perchè durante il percorso dell’anno scorso ha autorizzato tutte le spese, ne era consapevole. Il suo è un esborso economico importante ed io sono sempre stato trasparente nei confronti suoi non scansandomi da responsabilità, come tutti i professionisti che portano avanti il progetto perchè una sola persona non può fare tutto”.

“Capitolo centro sportivo. Cerchiamo un posto dove far allenare la prima squadra e mettere nelle migliori condizioni di operare il responsabile del settore giovanile, a cui teniamo particolarmente. Il presidente ha aperto due trattative per due terreni. Questo non esclude la possibilità di proseguire con le varie analisi legate a costi-benefici di Torre del Grifo. Sei mesi fa abbiamo mandato due ingegneri ad elaborare una relazione molto dettagliata per quello che può essere un costo reale del ripristino di Torre del Grifo. Visti anche i numeri di oggi per l’acquisto, sono davvero molto importanti. Non è detto che il presidente non possa fare questo investimento, ma capisco anche che lui adesso preferisca valutare anche altre opzioni. Gli metto grande pressione, sa che dobbiamo muoverci in una direzione piuttosto che un’altra perchè il destino di questo club è fortemente legato allo sviluppo della nostra Casa. Adesso stiamo valutando un campo a tempo breve per far allenare la prima squadra. Me ne assumo la piena responsabilità, viste le difficoltà legate al Cibalino con i suoi limiti e premurandoci di tenere in condizioni ottimali il campo principale. C’è una spesa da valutare bene ma l’esigenza c’è. Sono a buon punto con 2-3 situazioni, non voglio anticipare troppo perchè vorrei fare e una volta fatto raccontare. Massannunziata e Pedara? Sono due campi che stiamo valutando”.

Nesima? Con abbastanza certezza pensiamo che a fine gennaio inizieranno i lavori, le previsioni sono di almeno 4 mesi per il completamento, o comunque entro fine stagione. Logo? Il vecchio logo sarà ripreso da questo club. Non c’è il minimo dubbio. Noi abbiamo formulato un’offerta per iscritto, non è stata respinta ma per una questione su cui non voglio entrare aspettiamo che la curatela completi una nuova perizia, ricevendo da loro le varie indicazioni per presentare una nuova offerta. Non è solo una questione di soldi. Sappiamo molto bene quanto è importante per i nostri tifosi il logo. Non è qualcosa che prendiamo alla leggera, a volte la velocità del club non basta, ci sono delle regole da rispettare, delle situazioni fuori dal nostro controllo ma posso dire con certezza che il logo tornerà di proprietà del Catania. E’ solo una questione di tempo“.

Purtroppo il rendimento della squadra sin qui non è stato costante e non soddisfa la dirigenza. Pensiamo di avere una squadra forte. Auguro al nostro Direttore Sportivo, più che tornare al più presto al mio fianco, che torni ad essere in salute prima possibile per una questione umana, non professionale. Io posso non essere d’accordo con lui su una scelta fatta o meno ma non si può mai discutere che umanamente abbiamo un buon feeling e legame, per me è fondamentale la sua salute. Ha una famiglia e deve pensare prima a loro. Abbiamo inserito una nuova figura perchè la struttura del club piano piano cresca. Ivano Pastore, che avevo conosciuto diversi anni fa, è un professionista di alto livello e grande conoscitore del calcio italiano. Ha avuto anche buone esperienze con un grande club girando tutto il mondo. Persona in gamba, perbene, grande lavoratore. Non ha un compito facile perchè noi dall’estate abbiamo degli esuberi e ogni giorno che passa non è semplice la loro uscita ma con i vari procuratori stiamo cercando di trovare una soluzione. Abbiamo preso dei calciatori a giugno che per vari motivi non hanno reso secondo le aspettative. Cercheremo di trovare soluzioni funzionali alle esigenze di tutti, utilizzando al meglio il budget che il presidente ha messo a disposizione per cercare di raddrizzare la stagione. Noi crediamo sempre che questa squadra possa cambiare rotta e alzare il rendimento, vista anche l’importanza del nostro allenatore che è un vincente, la sua storia dice questo. Dobbiamo essere più bravi anche a trovare dei calciatori più adatti al suo stile di gioco e alle sue richieste“.

“La proprietà si è insediata da due anni a Catania, non sono tantissimi. Sappiamo quanto è importante la richiesta di questa città, noi non ci nascondiamo e posso garantire che il lavoro non manca, l’impegno del presidente si vede anche in questi momenti. La sua voglia di portare questo club in alto nei momenti di difficoltà aumenta, non perde passione nè voglia. Pelligra era qua un paio di settimane fa, ora è fuori per motivi lavorativi, rientrerà a breve. Il presidente nel 2024 ha effettuato volentieri tanti viaggi frutto di sacrifici per il club. Non l’ho mai sentito lamentarsi della lunghezza degli spostamenti. Questo signore non si lamenta mai. Poi quando perdiamo è normale che lui mi chiami chiedendo il motivo. A volte cerco di spiegargli che la squadra non ha reso come noi immaginavamo e che il calcio ogni tanto è maledetto. Se un calciatore davanti la porta sbaglia un gol può cambiare la nostra settimana e l’umore di tutti noi. Ma fa parte del calcio”.

Stiamo cercando di ampliare il nostro brand nel territorio. Ad oggi i club affiliati al Catania FC in Sicilia sono 29, in Italia 5 e abbiamo un club affiliato a Londra. Insieme al presidente a prescindere vogliamo creare anche degli affiliati in Australia visto che è il nostro Paese di origine e secondo me ha anche un suo perchè. Ci sono 4.975 tesserati affiliati al Catania FC, vuol dire che sotto gli occhi dei responsabili Coppola e Russo abbiamo quasi 5mila ragazzi che stiamo continuamente visionando. Ci sono anche 356 allenatori formati, li stiamo aiutando affinchè possano far crescere questi ragazzi. Il programma di affiliazione è nato un anno fa ed è un buon punto di partenza”.

“Il mio futuro? Ho sempre saputo dove stessi andando a lavorare, il bello della sfida di Catania è che capivo che per raggiungere un certo obiettivo questo dovesse passare per forza tramite dei momenti di difficoltà, dei momenti di critica, perchè di club con un importante seguito come questo ce ne sono pochi in Italia. Bisogna assumersi le responsabilità di un ruolo molto importante, penso che non mi sono mai nascosto da queste responsabilità. Gli errori ci sono, e sono sempre stati commessi in buona fede tenendo conto che forse in certe situazioni si è pagata la poca esperienza nel mestiere ma con grande voglia di impararlo velocemente, avendo la fortuna di potermi confrontare regolarmente con grandi dirigenti del calcio italiano. Questo non vuol dire che non abbiamo fatto niente di buono, perchè riaccendere l’entusiasmo in un posto dove mancava dopo un fallimento non è una cosa scontata. Vincere subito, visto anche il livello di quel campionato di Serie D, non è mai scontato. Portare il primo trofeo a Catania non è scontato. Poi è stato un pò annebbiato tutto questo da una stagione non molto positiva. Abbiamo cercato a gennaio di fare degli interventi per migliorare le cose. Io rifletto tutti i giorni sugli errori perchè qua non voglio perdere il mio tempo nè farlo perdere alla gente. Voglio ottenere successi come tutti a Catania. E non mi fermerò finchè il presidente ha fiducia in me. Il giorno in cui non lo sentirò più mi alzo, prendo la valigia e torno a casa mia, certamente non posso ostacolare la grande voglia del presidente. Con lui ci confrontiamo, io ho una determinata visione della società ma non metterei mai la mia voglia di arrivare al top del calcio italiano prima del bene di tutti. Mai. I forti suggerimenti sulla scelta di fare calcio a Catania nascono da Grella e Bresciano perchè sapevo il grande potenziale di questa città e di questo club, ne sono sempre più convinto“.

Domenica scorsa quell’atmosfera non era facile per me viverla, però so che le persone a volte trasmettono il loro amore anche attraverso uno schiaffo abbastanza forte. Insieme possiamo far tornare grande questo club. Ripenso ai 70 minuti di Benevento, nel corso dei quali la prestazione è stata come mi aspetto normalmente dal nostro Catania. Abbiamo buttato via una grande occasione. Poi in casa conto la Juventus Next Gen la prestazione non è stata all’altezza anche se abbiamo avuto le chance per pareggiarla e vincerla. Se questi ragazzi dimostrassero di rendere ai loro livelli effettivi, di sicuro vinceremmo più partite. Personalmente mi sento tutti i giorni in discussione nei confronti della gente, so bene che quando non vinciamo la domenica è molto più facile trovare quello che non funziona in una società”.

“Sulla gestione della dinamica finanziaria del club, io presento più soluzioni al CdA, il presidente sa quanto è profonda la sua tasca e decide se vuole spendere o meno. Non l’ho mai obbligato a fare una determinata spesa senza il suo benestare. Decide lui quanti soldi potere investire e su cosa. Sapeva già prima d’iniziare l’avventura a Catania della necessità di immettere denaro e non è sorpreso dai numeri emersi. Poi, se preferisce percorrere una strada diversa ad un costo inferiore, la decisione spetta sempre a lui. In estate la difficoltà legata alla fideiussione ha complicato le cose portando ad una riduzione complessiva del budget non solo della prima squadra ma con riferimento alle varie attività del club. Il costo è comunque molto importante. Il monte ingaggi anche, ma il numero venuto fuori nei giorni scorsi non è esatto perchè tiene conto anche dei vari premi dei giocatori che non sono oggi in organico. La perdita di 10 milioni è concordata con il presidente, se la cifra è troppo alta da ripianare sarà lui a dire come muoverci”.

Il problema estivo della fideiussione è legato a tecnicismi perchè o intervieni tramite banca o assicurazione, oppure devi versare i soldi. La prima è la strada che utilizzano più squadre ed il presidente cercava di proseguire in questa direzione, poi per questioni tecniche ci siamo trovati nella situazione nota ma i soldi li ha messi e la questione è stata risolta. Faggiano? Non è stato presente per le sue problematiche di salute, la società poteva gestire la vicenda in altro modo ma noi abbiamo optato di no perchè nei confronti delle persone c’è anche un minimo di umanità. Non è sempre così perchè nel calcio italiano questi sconti non vengono fatti tutti i giorni. Abbiamo messo dentro un collaboratore che prendesse il suo posto durante il percorso di recupero delle condizioni di salute”.

Tutte le scelte del mercato estivo sono state condivise con il direttore sportivo e l’allenatore, avendo a disposizione un budget abbastanza importante concordando profili e ruoli che servivano. La valutazione è stata fatta insieme anche sull’utilizzo del Cibalino. Noi abbiamo un giardiniere a tempo pieno, pensavamo di potere andare avanti lavorando al Cibalino e sul campo principale, anche seguendo i suggerimenti dei professionisti ma quando capisci che non va devi trovare un’alternativa“.

“Il mister chiede rapidità sul mercato? In due settimane si può fare tanto ancora. Stiamo cercando in tutti i modi di liberare una cifra importante in uscita per poi reinvestire. Chiederemo un aumento del budget se necessario al presidente. Non c’è dubbio che il calcio di Toscano richieda una gamba diversa rispetto ad oggi, dunque in entrata ricerchiamo calciatori più dinamici, dotati di maggiore corsa e resistenza. Esprimendo un calcio un pò più dinamico ed energico di quello attuale. Oggi facciamo i conti con una situazione nella quale l’uscita dei calciatori in esubero aiuta ad inserire quelli nuovi, al contrario prenderli senza fare uscite potenzialmente ti porta verso una situazione simile a giugno, gestendo costi non indifferenti. E’ abbastanza lampante che si pagano anche gli errori di valutazione commessi a gennaio 2024 sulla scelta di determinati calciatori condivisa con l’allenatore”.

Il rallentamento in estate ha causato difficoltà a tutti, io in prima persona dovendo modificare un disegno fatto ma non c’è da piangersi addosso, trovando le soluzioni attraverso il lavoro. Quando le cose non vanno mi prendo anche le critiche ed è giusto così, altrimenti non puoi fare questo mestiere. Quando vinciamo sarà per bravura non di una persona. Io non penso di essere presuntuoso ma convinto delle mie idee e di sicuro questo club avrà successo solo per condivisione di responsabilità e bravura di ogni singolo componente“.

“Sul mercato, se potessi darei tutti i giocatori che sono in partenza a titolo definitivo ma quando non è possibile dobbiamo trovare una formula che vada bene per noi, il calciatore ed il suo futuro club. Dini? Ha sostenuto le visite mediche e dovrebbe essere già in viaggio verso il ritiro della squadra mettendosi a disposizione in vista di domenica. Verna? Lavori in corso. Siamo a buon punto ma c’è ancora da lavorare. Un leggero abbassamento dell’età media porta ad una freschezza atletica che forse oggi a noi un pò manca. Consideriamo che giocatori come Stoppa e Jimenez sono venuti a Catania per giocarsi il posto, se lo sono guadagnato facendo bene tutti i gironi, rispondendo presente quando chiamati in causa e si sono ritagliati il loro spazio. Ben venga se troviamo le opportunità per portare dentro giovani di grande talento. Nelle scelte di mercato, comunque, serve il giusto equilibrio. Bisogna migliorare quello che non va bene, modificando il rendimento della squadra”.

Come struttura societaria dobbiamo continuare a crescere, inserendo ulteriori figure nei diversi rami del Catania. In ogni riunione del CdA dedichiamo uno spazio importante su questo punto. L’assunzione di un Direttore generale è un ruolo che stiamo valutando, naturalmente bisogna tenere conto che per affidarsi ad un professionista di un certo calibro c’è un costo importante da sostenere. Sappiamo che ci sono anche altri settori da rinforzare attraverso il piano crescita del Catania. Dopo avere fatto tutto velocemente ed in poco tempo all’inizio, nel tempo cerchi di indirizzare la società sul binario migliore, poi succede che a volte le cose non vanno come immagini e allora provvedi ad apportare delle modifiche”.

“In caso di mancata promozione – ma ancora abbiamo tante partite da giocare -, non ho nessun motivo di pensare che il presidente possa cambiare idea sui suoi investimenti. Non vedo un atteggiamento diverso nella volontà del presidente di portare questo club prima in Serie B, poi in A. Come facciamo sempre cerchiamo di inviare più dettagli e informazioni possibili al presidente con tante righe e tanti costi che lui valuta. Noi possiamo fare anche calcio in altro modo se lo ritiene opportuno perchè i soldi sono i suoi e della sua famiglia, io lo ringrazio sempre per quello che mette a nostra disposizione. Io vedo un presidente molto entusiasta, con voglia di investire e di portare successi a questa città“.

“Vedo tutti gli allenamenti incrociando i ragazzi regolarmente, ho un rapporto con loro molto diverso dal direttore sportivo che ha una vicinanza più stretta. Non è facile giocare a Catania, ci vuole grande personalità perchè ragazzi che noi abbiamo visto giocare in altre piazze hanno un buon rendimento, da noi invece hanno reso molto meno di quanto ci aspettavamo. Il motivo? Su ogni calciatore possono esserci vari motivi. Quando prendi un giocatore cerchi di costruire qualcosa con lui. Poi devi capire se per vari motivi, fisici, caratteriali, perchè soffre l’importanza della piazza ed il peso della maglia occorra cambiare valutazioni o insistere qualora nel contesto di un collettivo più funzionale alle sue sue caratteristiche quel ragazzo riesca a rendere. Queste valutazioni le facciamo continuamente, prima di prendere un giocatore analizziamo molteplici aspetti ma purtroppo non c’è un scienza esatta. E’ accaduto così e dobbiamo aggiustare quello che possiamo, ripartendo con qualche risultato che dia quell’energia e consapevolezza che i 70 minuti di Benevento non siano stati un caso. Il mio auspicio è che con quei 4-5 innesti necessari si possa ricreare entusiasmo producendo risultati positivi“.

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