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Pallamano: Italia-Tunisia, è il momento dell’esordio ai Mondiali 2025. Match equilibrato

Tensione, emozione, coronamento di un sogno. Dopo 28 anni di assenza, l’Italia della pallamano torna ai Mondiali, nell’edizione 2025 della rassegna iridata. Un lungo percorso, fatto di tante montagne russe, ma ora è il momento di andare a giocarsi le proprie chance sul palcoscenico più ambito e voluto.

Gli uomini di Riccardo Trillini saranno protagonisti della partita inaugurale del Girone B del Preliminary Round, contro la Tunisia. Si gioca al Jyske Bank Boxen di Herning, con inizio del match previsto per le 17.30, in una pool della quale fanno parte anche l’Algeria e l’ingiocabile Danimarca padrona di casa.

Il primo dei due ostacoli africani verso la qualificazione al secondo turno, quello del Main Round. La Tunisia è un’avversaria che per cifra tecnica complessiva è alla portata dell’Italia, anche se dal canto suo può mettere sul piatto una maggiore esperienza proprio in un torneo come questo ed elementi quali l’ala Ghassen Toumi e il terzino Anouar Ben Abdallah, senza dimenticare il portiere Mehdi Harbaoui. Lasciando da parte il meraviglioso 4° posto del 2005, i tunisini ai Mondiali sono sempre riusciti mediamente a piazzarsi fra il 10° e 20° posto, anche se nelle ultime due edizioni sono finiti a giocarsi i piazzamenti fra il 25° e il 32° posto.

In campo domani serviranno carattere, identità, sfrontatezza e tutto il bagaglio tecnico e tattico che gli azzurri sono riusciti a sviluppare negli ultimi 18 mesi. Si passerà certamente dalle parate di Ebner, dalle accelerazioni di Bronzo e Prantner, dalle idee di Savini, dall’acume di Bulzamini e dalle giocate di Helmersson, senza dimenticare l’equilibrio di Marrochi e Dapiran e cercando di capire come sta capitan Parisini.

Tutti dovranno essere al massimo: vincere già domani vuol dire mettere una seria ipoteca sul passaggio del turno, al contrario perdere complicherebbe e non di poco le cose; perché poi ci ritroverebbe si con un’altra chance, ma con tanta pressione addosso e la possibilità di sbagliare.

Dimostrare di essere una squadra per tutti e due i tempi: nei momenti di esaltazione e in quelli di difficoltà, fra break e controbreak da gestire. L’Italia ha meritato di essere ai Mondiali e di provare a giocarsi qualcosa di storico: ora è il momento di andare a prenderselo.