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Possibile che un partito come AfD sia dato al secondo posto in Germania? Forse ci copiano?

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E’ quasi Natale, fa freddo, le città sono addobbate a festa e sembra di sentire nell’aria il profumo di biscotti appena sfornati – cosa c’è di meglio di una bella gita nella bucolica Svizzera, per calarsi definitivamente nell’idillio prenatalizio? E’ quello che devono essersi detti Roger Beckamp, parlamentare al Bundestag, e Lena Kotré, deputata al parlamento regionale del Brandeburgo – entrambi di Alternative für Deutschland, AfD. A pochi minuti dall’aeroporto di Zurigo, nella cittadina di Kloten, li attende un parterre di ospiti selezionatissimi.

La ricorrenza sembra quasi fatale: è passato poco più di un anno dal summit segreto neonazista alle porte di Potsdam, a pochi chilometri da Berlino, al quale intervennero personalità di spicco di AfD, industriali e altri intellettuali del calibro dell’austriaco Martin Sellner, il cui profilo politico-ideologico è forse meglio sintetizzato dal fatto di essere stato respinto e/o espulso da Germania, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti in quanto considerato un pericolo per l’ordine pubblico (senza peraltro che l’esperienza gli abbia fatto passare la voglia di propugnare a sua volta l’espulsione e deportazione in grande stile di immigrati, rifugiati e cittadini di origine non europea). Questa volta, al ristorante 83NullZwei di Kloten, Beckamp e Kotré si riuniscono con membri dei gruppi “Junge Tat” e “Blood-and-Honour”. Chi sono costoro?

Junge Tat, ovvero “giovane azione”, è un gruppo politico svizzero giovanile di estrema destra di ispirazione identitaria, diretto da Tobias Lingg e Manuel Corchia. A settembre scorso, sei membri del gruppo sono stati raggiunti da decreti penali della procura di Zurigo non ancora definitivi per diversi reati tra cui discriminazione razziale, turbamento della libertà di fede e di culto, sommossa, violenza, danneggiamento, violazione di domicilio, reati legati all’utilizzo di armi ed esplosivi e violazione del segreto della corrispondenza, per aver disturbato due eventi pubblici: una lettura di libri per bambini da parte di drag queen nel 2022 e una funzione religiosa legata al Pride del 2023. Perquisendo le abitazioni di Corchia e di un altro membro la polizia federale ha sequestrato un arsenale comprendente tra l’altro kalashnikov, pistole, fucili a canna liscia e munizioni. Caso mai residuassero dubbi, i succitati condividono una chat su Telegram in cui vengono declamati in streaming scritti di Himmler, mentre sempre Corchia nel giorno dell’anniversario della nascita di Adolf Hitler entrò nell’aula virtuale di una lezione dell’università di belle arti di Zurigo con il nickname “Tanti auguri A.H. 88”.

Blood-and-Honour, se non bastassero il nome (che è la traduzione letterale del motto della Hitlerjugend, “Blut und Ehre”), i caratteri gotici su sfondo rosso ed una tríscele che ricorda una svastica, è una rete internazionale neonazista vietata (tra l’altro) in Germania e Spagna, dissolta in Francia, entrata nella lista delle organizzazioni terroristiche del Canada, che nonostante ciò riesce a sopravvivere in molti paesi (compresi i predetti) a livello più o meno informale e, tra l’altro, ispira anche l’azione di Junge Tat.

Fatte le presentazioni, viene da chiedersi se sia ancora necessario entrare nel merito dei contenuti dell’augusto convivio, di cui siamo a conoscenza solo grazie alla professionalità e al fegato di un reporter di Correctiv infiltratosi di nascosto. Ci sono i grandi classici del repertorio identitario neonazista, dalla cosiddetta “remigrazione” (neologismo che designa la deportazione in massa di immigrati nei relativi paesi d’origine) al suprematismo bianco, passando per la difesa dell’identità cristiana e la riforma dell’ordinamento giuridico per raggiungere tali obiettivi. Chi volesse approfondire trova tutto, comprese registrazioni audio originali dell’evento, nell’indagine di Correctiv.

Forse la domanda non è neanche più “che ci facevano due parlamentari ad un evento del genere?”. AfD, da tempo considerato dai servizi segreti federali e locali un raggruppamento “di sospetto estremismo e anticostituzionalità”, secondo molteplici e qualificate fonti sarebbe stato destinato entro fine 2024 ad una promozione a raggruppamento di accertato estremismo e anticostituzionalità, promozione rinviata in seguito alla caduta del governo di Scholz solo per non dare adito ad accuse di indebita influenza sulla campagna elettorale. Non può stupire più di tanto che intrattenga rapporti così stretti con formazioni dotate di cotanto pedigree, per giunta illegali.

La vera domanda – se di domanda si tratta – è come faccia questo partito ad essere dato da tutti i principali sondaggisti al secondo posto a livello nazionale, sorpassato solo dalla Cdu (cioè l’unione cristiano-democratica). E dire che in tutta Europa negli ultimi dieci anni le forze politiche democratiche si sono stracciate le vesti, costernate all’idea che movimenti post-fascisti o post-nazisti riguadagnassero dignità elettorale. In Germania sono state persino adottate alcune precauzioni. Ad esempio, gli altri partiti hanno (sinora) escluso ogni compromesso di coalizione con AfD a livello nazionale e locale, è stata intensificata la sorveglianza da parte dei servizi segreti, da ultimo è stata approvata (con il voto contrario di AfD) una riforma costituzionale per rafforzare l’indipendenza della Corte Costituzionale. Interventi dettati dalla convinzione che difendere le istituzioni democratiche sia utile ad ostacolare la crescita di forze politiche antidemocratiche (come del resto insegnano tragici precedenti storici caratterizzati da istituzioni democratiche deboli), anche se non sufficiente.

Convinzione non condivisa in Italia, dove è stata invece adottata un’audace strategia alternativa: ammucchiata “inclusiva” di governo di tutti i partiti di destra compresi elementi post-fascisti, simpatizzanti & affini, sdoganamento di post-fascismo ed estremismo di destra come manifestazioni di folclore, anche da parte delle massime cariche dello stato, e – dulcis in fundo – quell’insanabile vizietto di smantellare progressivamente lo stato di diritto (altro che Corte Costituzionale!) a colpi di riforme, riformette, vari scempi liberticidi (la lista sarebbe lunga e non accenna ad esaurirsi) che stanno alla democrazia liberale come la pizza con l’ananas sta al buon gusto. Chissà se anche per questo l’Italia è il primo paese d’Europa ad avere un governo di destra estrema? Vuoi vedere che i tedeschi ci copiano anche stavolta?

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