«Pillole di me», sorrisi ironici con Alessandro Benvenuti
CAVA MANARA. Riparte la stagione al teatro di piazza Vittorio Emanuele II a Cava Manara con una delle figure di spicco del cabaret italiano: giovedì 16 gennaio, alle ore 21, all’Angelo Rossi, arriva Alessandro Benvenuti con il suo nuovo spettacolo, che sta portando in giro per l’Italia, “Pillole di me”. Che l’artista toscano, fondatore dello storico trio cabarettistico dei Giancattivi, descrive così: «“Pillole di me, ossia un po’ di robe comiche, un po’ recitate, un po’ lette, per raccontare a quelle orecchie che vorranno ascoltarmi, il mio divertimento nel vivere una vita sul filo di una comicità condensata in pillole salvifiche che proteggono il cervello e la sua cugina Anima, dal brutto che l’esistenza ogni giorno ci propone con sadico entusiasmo, senza che nessuno le abbia minimamente chiesto niente. Avrei potuto scrivere “cavalli di battaglia”. Molti colleghi arrivano a proporre un recital di monologhi fra i più apprezzati della loro carriera, usano quella forma lì per spiegare che cosa andrà a vedere lo spettatore. Diciamo che di questi tempi però di “battaglie” ce ne sono anche troppe nel mondo che alimentano stupide, feroci, quanto inutili guerre. Così ho optato per un titolo dal sapore un po’ medicamentoso: “Pillole di me”, appunto. Niente di chimico, pastiglie fatte di erbe vispe e naturali cresciute negli orti di casa mia. Spero che almeno per una sera diano a chi vorrà inghiottirle un po’ di ascetico sollievo».
Il direttore artistico
«Non è stato facile avere Alessandro, quindi sono felicissimo di poterlo accogliere tra pochi giorni a Cava – spiega Sergio Sgrilli, direttore artistico della rassegna di Cava Manara nonché, a sua volta, attore, cantante e cabarettista (sarà sul palco dell’Angelo Rossi giovedì 13 febbraio insieme con Corinna Grandi, ultimo appuntamento della rassegna principale, che è affiancata da una più di nicchia denominata “Altri percorsi” al via il 24 gennaio con Daniele Raco) –. Ogni volta che vado a vedere un suo spettacolo ho la sensazione di assistere a una grande lezione di teatro, una lezione, sia chiaro, sempre molto divertente ma anche profonda e importante. L’Angelo Rossi si conferma sempre più un piccolo teatro per grandi artisti».