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L’allargamento dei dehors prorogato per tutto il 2025

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PAVIA. Come sarà il 2025 di Pavia? Per quanto riguarda i dehors degli esercizi pubblici, sarà la fotocopia del 2024. Il Parlamento, infatti, all’interno del decreto Concorrenza ha appena approvato una proroga sino al 31 dicembre 2025 della disciplina che, ormai dai tempi della pandemia, regola gli spazi per la somministrazione di cibo e bevande al di fuori del locale vero e proprio. Anche se l’assessore al Commercio, Rodolfo Faldini, sogna un intervento di “riordino” urbano.

Quando c’era il Covid

La decisione di consentire deroghe all’installazione di dehors, e quindi all’ampliamento delle superfici commerciali, risale a un decreto legge del 2020. In quel periodo la pandemia di Covid costrinse alla chiusura di bar ed esercizi commerciali, o a un fortissimo ridimensionamento della loro attività. Per questo il governo pensò di compensare i mancati incassi con una deroga alla normativa che disciplina l’installazione dei dehors. Cinque anni dopo è sufficiente fare quattro passi in centro storico per vedere quanto gli esercenti abbiano usufruito di questa possibilità. Ora il Parlamento ha prorogato la situazione esistente, anche se impegna il governo a regolamentare un ambito nel quale in alcuni casi si rischia il caos.

«La natura del provvedimento in sé è positiva – dice l’assessore al Commercio, Rodolfo Faldini – perché offre la possibilità di maggiori guadagni a queste attività, purché non vi siano esagerazioni o esasperazioni e tutto venga fatto con ordine».

Il sospetto che qualcuno abbia esagerato, insomma, c’è. «Per il futuro – prosegue Faldini – mi confronterò con l’assessora Moggi, che ha la delega alla mobilità, per capire come disciplinare meglio una materia, considerato che recentemente qualcuno ha approfittato di questa possibilità offerta dalla legge. Esistono locali pubblici dalla metratura molto esigua che hanno dehors che quadruplicano la superficie di somministrazione». L’assessore, poi, non ritiene che questa nuova proroga porterà a un aumento delle installazioni: «Mi pare che l’occupazione di suolo sia già sufficiente».

Dehors e parcheggi

Uno dei principali “effetti collaterali” nell’autorizzazione di dehors, infatti, riguarda il venir meno di un certo numero di posti auto che vengono occupati dalla superficie di somministrazione.

In un recente passato si era parlato di almeno 120/130 stalli “mangiati” dalle installazioni commerciali. Nell’agosto del 2022 il dirigente del settore Mobilità di palazzo Mezzabarba quantificò in circa 300mila euro i mancati incassi per Asm Pavia derivanti dalla gestione della sosta. Una cifra sensibile, se si considera che l’incasso annuo che deriva dalla regolamentazione delle aree di sosta a pagamento si aggira mediamente sui 2,5 milioni.

A fianco di questo tema, poi, vi sono le lamentele e le proteste di quanti vivono in centro storico e sostengono che i dehors abbiano aumentato la frequentazione dei locali, con le conseguenze notturne riassunte nel termine “malamovida”. Accusa che gli esercenti respingono, ma che ha indotto un comitato di cittadini a chiedere, lo scorso mese di agosto, che gli spazi al di fuori della metratura del singolo locale fossero diminuiti. In tutto questo vi sono, poi, le legittime richieste di quanti gestiscono i pubblici esercizi e magari hanno effettuato investimenti per ampliare la metratura del locale.