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Ambizione Sinner: “Anno incredibile ma posso fare ancora meglio” (Crivelli). Volandri: “Sinner ha le spalle larghe” (Di Nardo). Djokovic, sconfitta che sa di allarme (Strocchi). Italia e Musetti, è un venerdì nero (Bertellino)

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Ambizione Sinner: “Anno incredibile ma posso fare ancora meglio” (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

L’ultimo sovrano d’Australia è tornato a visitare il suo regno. Un anno dopo l’incoronazione contro Medvedev, Jannik Sinner è approdato a Melbourne per consolidare il trono e allontanare la torma dei pretendenti che aspirano alla successione. La Volpe Rossa si è guadagnato nel frattempo lo status di numero uno del mondo, di più forte giocatore del pianeta, un dominio apparso ancor più granitico da settembre in poi, con il trionfo anche agli Us Open e poi i successi nel 1000 di Shanghai, alle Atp Finals e in Coppa Davis. […]. La replica Neppure il tempo di lasciare le valigie in camera, infatti, e Jannik si è subito calato nel clima ambientale e agonistico degli antipodi con una sessione programmata alle tre del pomeriggio (le cinque passate in Italia), l’ora più calda ma anche la più nobile. A scambiare con lui Cruz Hewitt, il figlio di Lleyton , cioè l’ultima grande leggenda australiana, oggi capitano di Davis. Il ragazzo, classe 2008, è n.15 delle classifiche mondiali giovanili, dunque più di una speranza per il torneo juniores, ma ha ricevuto una wild card anche per le qualificazioni dei grandi, con l’obiettivo di diventare il più giovane in tabellone dal 1997, quando ci riuscì, pensa un po’ , proprio il papà. […]. Una scena peraltro già vissuta nel 2020, quando i due si allenarono insieme in un contesto ovviamente ben diverso: Jannik, fresco del successo alle Next Gen Finals, era semplicemente un campioncino in erba, mentre Cruz, allora dodicenne, aveva appena cominciato a illustrarsi tra i coetanei. L’avvicinamento sarà stato solo il primo step della preparazione che dovrà portare il campione in carica al top per il 12 gennaio, giorno d’inizio del torneo, dopo l’intensa fase di allenamenti tra Dubai e Montecarlo, prolungata fino agli ultimi giorni di dicembre perché in una off season sempre più compressa ogni ora guadagnata alla tecnica e alla cura del fisico diventa preziosa. Come già nel 2024, il n.1 del mondo ha scelto di non giocare tornei in avvicinamento agli Australian Open, ma si concederà comunque un paio di uscite dal sapore agonistico, due esibizioni benefiche previste il 7 e il 10 gennaio contro l’idolo di casa Popyrin e contro Tsitsipas; e magari di fronte al greco sorriderà per un attimo pensando alle due sfide australiane perse nel 2022 e nel 2023, con la prima che lo convinse ad attuare la rivoluzione del team chiamando Vagnozzi e poi Cahill e la seconda che invece gli indicò come la strada intrapresa fosse giusta. Nella notte italiana tra l’11 e il 12 gennaio, poi, il primo Slam stagionale diventerà realtà e Sinner aprirà una delle sessioni sulla Rod Laver Arena, come da tradizione per chi detiene il titolo, contro l’avversario deciso dal sorteggio di giovedì. Alcaraz si è preso il rischio di portare importanti novità tecniche in un Major senza testarle prima, Zverev si allena praticamente da ottobre sui dettagli da migliorare per avvicinare i due giovani prodigi, Djokovic ha addirittura chiamato Murray al suo fianco per concedersi un ultimo ballo con i lustrini: ma l’uomo da battere resta quello con i capelli rossi. Uno Jannik umile e motivato, come sempre: «L’unico segreto è il lavoro, mi impegno sempre per cercare la versione migliore di me stesso, nel 2024 ho fatto cose incredibili, sarebbe bello ripeterle. O magari andare anche oltre». Verso il paradiso.

Volandri: “Sinner ha le spalle larghe” (Marco Di Nardo, Il Corriere dello Sport)

Nella settimana in cui hanno avuto inizio i primi tornei individuali della nuova annata, cresce l’attesa per l’esordio stagionale del numero 1 del mondo. Come già avvenuto lo scorso anno, anche nel 2025 Jannik Sinner ha deciso di non prendere parte ad alcun evento ufficiale nelle settimane che precedono l’Australian Open, e inaugurerà la sua prima stagione iniziata da leader delle classifiche mondiali disputando dei match di esibizione. La cancellazione del Kooyong Classic, storico evento di esibizione che fino al 2024 radunava alcuni dei migliori tennisti del mondo in preparazione allo Slam australiano, farà sì che quest’anno sarà la Rod Laver Arena a ospitare una serie di partite all’interno della AO Opening Week Charity Matches. L’altoatesino giocherà il suo primo incontro del 2025 il 7 gennaio (ore 6 in Italia) affrontando l’australiano Alexei Popyrin, mentre il 10 gennaio (alle 9 italiane) se la vedrà con Stefanos Tsitsipas. SORTEGGIO. Stessa programmazione dello scorso anno, dunque. Nel 2024, Sinner era infatti stato uno dei protagonisti del Kooyong Classic, terminando la competizione con due vittorie su altrettanti incontri (Zhang Zhizhen era stato il solo altro tennista a riuscirci) e come unico giocatore a non perdere alcun set, prima di conquistare il titolo a Melbourne. […]. Il sorteggio dei tabelloni principali del singolare sarà infatti effettuato giovedì 9 gennaio, alle ore 14.30 locali (4.30 in Italia). Oltre a Sinner, testa di serie numero 1, sono certi di essere compresi nel seeding anche i nostri Lorenzo Musetti (al momento numero 16) e Flavio Cobolli (32), mentre resterà fuori dalle teste di serie Matteo Berrettini, a meno che non dovesse arrivare qualche forfait degli ultimi giorni. Per il romano è stata decisiva la sconfitta nel primo turno del torneo di Brisbane, e c’è il rischio di pescare un top player in uno dei primi round, come avvenuto lo scorso anno a Wimbledon. VOLANDRI. «Per quanto mi riguarda, sono sicuro che Sinner vivrà un’altra stagione straordinaria». Ospite del Lemon Bowl Work365 Sporfie 2025, dove ha potuto visionare i migliori giovani italiani impegnati in questi giorni sui campi del Foro Italico di Roma, anche il capitano azzurro Filippo Volandri ha parlato di Jannik: «Se c’è uno che ha le spalle larghe e sa gestire le difficoltà – ha aggiunto Volandri, intervistato nella giornata dedicata agli ottavi di finale del torneo giovanile – è proprio Jannik. Non solo spero che si confermi, ma che si migliori, anche perché lui non è uno che si accontenta». Volandri ha poi allargato il discorso a tutto il tennis italiano: «I risultati ottenuti dal nostro tennis nel 2024 sono stati straordinari, già ripetersi sarebbe eccellente. Dobbiamo sempre guardare a migliorarci, lavorando duramente e allargando l’orizzonte dei nostri progetti».

Djokovic, sconfitta che sa di allarme (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Dovrà aspettare Novak Djokovic per mettere in carniere l’agognato titolo numero 100, traguardo superato solo da Jimmy Connors (recordman con 109 trofei) e Roger Federer (a quota 103). “Non ho mai vinto a Brisbane e spero che sia l’anno buono», aveva detto l’ex n.1 del mondo dopo il successo al 2° turno su Gael Monfils (il 20° in altrettanti confronti) all’intervistatore che chiedeva le ragioni per cui continuasse a competere con tale dedizione. […]. A sbarrargli a sorpresa la strada nei quarti è stato Reilly Opelka, con i suoi 211 centimetri il tennista più alto del circuito. Il 27enne di St. Joseph (Missouri), in gara con il ranking protetto essendo sceso al n.293 della classifica dopo un calvario di due anni (a febbraio 2022 era arrivato al 17° posto Atp) prima per un tumore benigno all’anca e poi per due operazioni al polso che lo hanno portato anche a pensare al ritiro, al primo incrocio con il serbo ha disputato la partita perfetta. Contro la costante aggressività del gigante americano (21 vincenti nel primo set, 83% di prime di servizio in campo, trasformate in punti con la stessa percentuale) non ha saputo trovare adeguate contromisure Djokovic, cedendo il parziale al tie-break per 8 punti a 6. E nella seconda frazione, mancata nel terzo game l’unica palla-break concessa dall’avversario, nel gioco seguente ha perso la battuta, finendo per inchinarsi a un Opelka in stato di grazia (16 ace e un eloquente 87% di punti anche con la seconda). «È il più grande tennista della storia, ma non abbiamo nulla da perdere quando lo affrontiamo – le parole di Reilly, l’unico yankee in attività ad aver messo ko Djokovic: con un giocatore a stelle e strisce non perdeva da Wimbledon 2016 con Sam Querrey e una striscia di 34 vittorie -. Quindi finisci per correre anche più rischi, talvolta ti può andare bene. Quando ero con le stampelle ho visto Nole vincere molto e tutto ciò mi ha dato la speranza di poter tornare e avere un’altra possibilità come questa». Il successo più prestigioso in carriera di Opelka (atteso in semifinale da un altro grande battitore come il francese Mpetshi Perricard) coincide con la seconda peggior sconfitta per ranking del serbo (a Belgrado nel 2010 si ritirò dopo aver perso il primo set con il connazionale Krajinovic, allora n.319). Uno stop inatteso che solleva non pochi dubbi sulle condizioni di forma di Djokovic a poco più di una settimana dal via degli Australian Open, dove andrà a caccia del 25° titolo Major, per entrare nella storia, una delle motivazioni che lo spingono ad andare avanti e sfidare la nuova generazione di talenti della racchetta. A preoccupare sono Il serbo lento negli spostamenti e con un dritto poco incisivo la scarsa velocità di palla sul diritto, meno brillantezza nei cambi di direzione e di ritmo, meno rapidità nei tempi di reazione, aspetti già palesati nel 2024.[…]. Interrogativi che sarà chiamato ad affrontare Andy Murray, che al debutto in veste di coach sta per raggiungere il 10 volte trionfatore a Melbourne. Tutto ciò mentre un altro veterano del tour come il 35enne Kei Nishikori sta mostrando segnali di riscossa dopo anni di infortuni e di ricostruzione dell’anca: a Hong Kong il giapponese, ex n.4 del mondo, ha raggiunto la sua prima semifinale Atp da agosto 2021.
RISULTATI
Brisbane, quarti: Opelka (Usa) b. Djokovic (Ser) 7-6(4) 6-3, Mpetshi Perricard (Fra) b. Mensik (Cze) 7-5 7-6(5), Lehecka (Cze) b. larry (Cil) 6-4 6-4, Dimitrov (Bul) b. Thompson (Aus) 6-1 2-1 rit. Hong Kong, quarti: Shang Jungcheng (Cin) b. Marozsan (Ung)1-6 6-3 6-4, Nishikori (Gia) b. Norrie (Gbr) 6-3 3-6 6-2, Muller (Fra) b. Fils (Fra) 3-6 6-3 6-1, Munar (Spa) b. Musetti (Ita) 2-6 7-6(4)7-5

Italia e Musetti, è un venerdì nero (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Dopo tante giornate esaltanti per il tennis azzurra quella di ieri non passerà agli annali perché in un colpo solo sono arrivate le sconfitte di Jasmine Paolini e Flavo Cobolli nei quarti della United Cup, contro Karolina Muchova e Tomas Machac e quella di Lorenzo Musetti nei quarti del 250 ATP di Hong Kong, per mano dello spagnolo Jaume Munar. Jasmine Paolini non è riuscita a invertire il trend negativo dei precedenti contro la talentuosa ceca, che ha colto, sullo score di 6-2 6-2, la quinta vittoria sulla toscana in altrettanti confronti. Il punteggio non fotografa pienamente l’andamento del match nel quale l’azzurra ha avuto diverse opportunità per colmare il divario ma non le ha sfruttate: «Lei ha giocato meglio i punti importanti – ha detto Jasmine al termine -. Anche quando si è trovata in svantaggio in alcuni game ha giocato in modo incredibile mentre io a volte non sono riuscita nemmeno a far partire il punto sbagliando al servizio e in risposta». Flavio Cobolli non è mai entrato in partita contro Machac, a segno 6-1 6-2 prima dell’ora di gioco: “Anche per me è stata dura – ha sottolineato il romano -. Lui ha giocato meglio di me tutti i punti e io l’ho lasciato fare. Sono triste perché ci tenevamo a chiudere questa competizione con un altro risultato ma è il tennis e adesso dobbiamo pensare alla prossima settimana». […]. La sfida si è conclusa sul 2-1 per la Repubblica Ceca grazie al punto italiano conquistato nel doppio misto da Andrea Vavassori e Sara Errani. Oggi, con diretta Supertennis e SuperTennix sono in programma le semifinali tra Usa e Repubblica Ceca, Kazakhstan e Polonia. Stop e a sorpresa per Lorenzo Musetti, n° 2 del seeding, a Hong Kong. Il carrarino è stato piegato alla soglia delle due ore e mezza di gioco dall’iberico Jaume Munar, in rimonta (2-6 7-6 7-5). Nel primo set l’azzurro ha fatto corsa di testa con buone percentuali al servizio. Nel secondo Munar ha ridotto la percentuale di errori e pareggiato i conti nel tie-break, chiuso 7-4 dopo essersi involato sul 5-0 e aver contenuto il tentativo di ritorno del toscano (4-6). Nel terzo set dopo una serie di break e contro-break iniziali (2-2) è risultato decisivo l’11° game nel quale Munar ha centrato un altro break che lo ha portato a servire per il match. L’iberico è risalito dallo 0-30 ed è volato in semifinale dove troverà il francese Muller