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Ivrea, ecco il bando del Movicentro: gara dal valore di 4,5 milioni. Previsto anche un servizio di sorveglianza

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IVREA. Stavolta l’impegno è stato mantenuto. Entro fine anno, aveva detto il sindaco Matteo Chiantore: il 30 dicembre l’ufficio tecnico ha approvato i documenti per il bando del Movicentro, che sono stati trasmessi al Cuc delle Valli di Lanzo e del Canavese. Ragionevolmente, dunque, la proroga di cinque mesi fino al 30 aprile alla cooperativa Zac, sarà l’ultima. Dal Cuc che ha sede a Lombardore sarà predisposta la particolare forma di appalto scelta: la procedura negoziata. Il codice degli appalti stabilisce che attraverso questo strumento «le stazioni appaltanti e gli enti concedenti consultano gli operatori economici da loro scelti e negoziano con uno o più di essi le condizioni dell’appalto». Il sindaco Matteo Chiantore spiega: «Era quello che si doveva fare da tempo, ora cerchiamo di procedere senza indugio. Abbiamo rispettato quello che c’è scritto nel programma: l’atrio sarà disponibile per tutti». Cinque i locali concessi per 9 anni, per un totale di 279 metri quadri, più lo spazio comune dell’atrio da 430 metri quadri e l’area esterna fino a sei metri dall’edificio. Il valore stimato è di 4,5 milioni di euro, anche se la concessione è gratuita.

L’atrio come Santa Marta

Rispetto all’assegnazione del 2014, quando il Movicentro veniva da cinque anni di deserto dopo l’abbandono dell’ultimo bar ed era sicuramente meno appetibile di oggi, cambia tanto. Allora, infatti, i locali erano in comodato d’uso. Stavolta il metodo utilizzato è quello della concessione gratuita, tranne che per le giornate in cui sarà utilizzato l’atrio di 430 metri quadri: lì è previsto un rimborso di 40 euro dal concessionario al Comune. La zona comune dovrà essere messa a disposizione dell’ amministrazione, per fini istituzionali, per almeno 25 volte l’anno, ma l’operatore selezionato potrebbe offrire anche di più. La procedura negoziata, infatti, prevede dopo una prima indagine di mercato tra gli operatori disponibili, una contrattazione, nell’ambito di quanto stabilito dal capitolato d’appalto, con chi presenta l’offerta economicamente più vantaggiosa. Stabilita, inoltre, anche una tariffa tra i 100 e i 200 euro per mettere a disposizione l’atrio ad associazioni terze. Soprattutto, però, il Comune chiede che l’atrio sia adibito al pubblico spettacolo a carico del concessionario. In sostanza, l’atrio del Movicentro, diventa una sala comunale a tutti gli effetti, come Santa Marta.

Il servizio di sorveglianza

Tra le prestazioni principali del capitolato d’appalto c’è anche un servizio di sorveglianza delle aree interne ed esterne. Sarà l’operatore economico a specificarlo nel progetto ma si parla di necessità «di migliorare la sicurezza dell’immobile in concessione e dell’area adiacente a mezzo di personale qualificato». Come accade anche oggi, il concessionario dovrà occuparsi delle pulizie e dell’apertura e della chiusura della struttura. Le attività svolte all’interno dovranno avere finalità sociali, culturali, ricreative, aggregative e di valorizzazione dei prodotti e dell’economia locale. La natura economico-commerciale è ammessa per il raggiungimento dell’equilibrio finanziario del progetto.

Un fatturato di 400mila euro

Tra i requisiti dell’operatore scelto è prevista l’iscrizione da almeno sei mesi nel registro unico del Terzo settore; un fatturato globale nel triennio 2021-2023 di almeno 400mila euro e servizi analoghi prestati nello stesso triennio.

Sono a carico del concessionario le spese di riscaldamento, di illuminazione e tutte le forniture dei locali in concessione che vengono stimate in 7.600 euro l’anno circa e anche la Tari. Per quanto riguarda l’atrio, invece, dovrà contribuire per almeno il 20% (10mila euro stimati), anche se in sede di offerta economica potrà offrire una percentuale maggiore. Completamente a suo carico, nell’ambito delle tariffe stabilite, sarà inoltre la concessione a terzi dell’atrio. La procedura sarà rivolta a organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, imprese e cooperative sociali, società di mutuo soccorso e fondazioni o enti iscritte al registro del Terzo settore.