Addio a Rosita Missoni, icona del Made in Italy e testimone col marito Ottavio del dramma istriano
È morta all’età di 93 anni Rosita Missoni, vedova di Ottavio con il quale fondò l’omonima casa di moda. Icona di stile e del Made in Italy, Rosita condivise con il marito l’impegno per la memoria del dramma degli esuli istriani e delle foibe: Ottavio era nato a Ragusa, in Dalmazia, ed era cresciuto a Zara e tanto nella sua vita privata quanto in quella di personaggio pubblico fu costantemente testimone del ricordo e delle sofferenze di quella parte di italiani. Rosita fu sempre al suo fianco anche in questo.
Rosita Missoni al fianco di Ottavio anche nel ricordo del dramma istriano
Ancora a febbraio di quest’anno, in occasione delle celebrazioni del Giorno del Ricordo a Varese, il nipote Ottavio jr lesse una lettera in cui il nonno, scomparso nel 2013, aveva ricordato quelle vicende. «È un onore leggere queste memorie del nonno. In famiglia viviamo nei racconti suoi e della nonna: è un tema molto sentito per noi ed essere presenti in queste occasioni penso che sia positivo per le nuove generazioni», raccontò Ottavio Missoni jr, testimoniando come quel dramma fu totalmente condiviso anche dalla nonna, sebbene non appartenesse al vissuto della sua famiglia di origine. A conferma di ciò, Rosita nel 2018 fu anche insignita del Premio Tommaseo, promosso dalla Comunità dei dalmati italiani, in precedenza assegnato anche al marito.
L’incontro con il marito alle Olimpiadi di Londra del 1948
Rosita Missoni, il cui cognome da nubile era Jelmini, nacque nel 1931 a Golasecca, in provincia di Varese, in una famiglia di sarti. Conobbe il Ottavio a Londra durante i giochi olimpici del 1948: lei studentessa che assisteva alle gare, lui membro della nazionale di atletica. In quello stesso anno Ottavio avvia anche una piccola fabbrica di maglieria insieme all’amico Giorgio Oberweger, dove produce tute che poi saranno adottate come divisa dalla nazionale.
L’ascesa nel panorama della moda internazionale
I due si sposano nel 1953 e nello stesso anno aprono un’officina di maglieria a Gallarate, poco lontano dalla città di Rosita. Nel 1958 la prima collezione dal nome “Milano-Simpathy” viene presentata a Milano, dando il via a una lunga carriera di successo nel mondo della moda. Il 1967 è un anno cruciale. Il nome di Missoni finisce tra le collezioni di palazzo Pitti a Firenze. Le modelle sfilano senza reggiseno, perché di un colore sbagliato, e sotto la luce gli abiti più sottili si scoprono trasparenti. L’evento causa non pochi problemi, Missoni non viene invitato l’anno seguente, ma l’avvenimento aumenta la popolarità del marchio. Missoni riesce così ad aprire una sede a Sumirago nel 1969, che da allora diventa il quartier generale del marchio. L’iconica grafica della maglieria zig zag, con l’uso magistrale dei colori, unito alla creatività della coppia, permetterà a Rosita e Ottavio di finire nell’olimpo degli stilisti italiani più apprezzati e amati al mondo.
La nomina a Cavaliere del lavoro e il passaggio di testimone alla nuova generazione di Missoni
Dal 1997 la guida della azienda passa ai figli, tra cui Angela Missoni, nominata direttore artistico, mentre la nipote Margherita Maccapani Missoni diventa prima ambasciatrice dell’azienda e poi per un periodo ne assume le redini creative. Nel 2003, per i 50 anni, Missoni organizza una sfilata di più di 100 modelli dell’archivio storico della maison. Un successo annunciato. Nel 2009 apre il primo Hotel Missoni a Edimburgo, in licenza con Redizor e a curare il design personalmente è proprio Rosita Missoni, insieme all’architetto Matteo Thun. Il 4 gennaio 2013 la coppia accusa un duro colpo. L’aereo da turismo su cui viaggiavano il figlio di Ottavio, Vittorio e la moglie, scompare in mare tra l’arcipelago di Los Roques e Caracas, in Venezuela. Ottavio Missoni muore nella notte fra l’8 e il 9 maggio 2013, all’età di 92 anni. L’anno seguente, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nomina Rosita Cavaliere del Lavoro, titolo che aveva ricevuto anche il marito Ottavio. Attualmente la direzione creativa è affidata ad Alberto Caliri, che lavora per il brand da oltre 20 anni.
(In foto, Rosita e Angela Missoni all’inaugurazione del monumento ai Martiri delle Foibe a Milano, nell’ottobre 2020)
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