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Atletica, il nome nuovo Matteo Sioli: “Giocavo a basket, il 2.25 era nelle mie corde. Ansia da gestire”

Il salto in alto italiano ha probabilmente già scoperto il post Gianmarco Tamberi. Nel 2024, infatti, Matteo Sioli si è messo in luce come uno dei talenti più cristallini dell’atletica azzurra, conquistando la medaglia d’argento ai Mondiali Juniores e poi soprattutto firmando il primato nazionale juniores di 2.25 metri qualche settimana fa. Risultati eccellenti per il lombardo, che è stato ospite dell’ultima puntata di Sprint 2U, il programma condotto da Ferdinando Savarese sul canale YouTube di OA Sport.

Il nativo di Paderno Dugnano (MI) ha parlato proprio di questo record italiano: “L’idea del record italiano è nata a Lima in aeroporto, quando il mio allenatore mi ha detto di provarci. Avevamo come pallino questo 2,25, che era anche già il mio obiettivo stagionale. Lo abbiamo preparato abbastanza e da novembre ci abbiamo lavorato ancora più duramente, saltando in allenamento il mio personale. Mi sentivo pronto, anche se forse non così tanto”. 

Il lombardo rivive la sua giovane carriera, con i primi approcci all’atletica da bambino: “Io ho iniziato a giocare a basket e la passione per la pallacanestro è rimasta. In prima media o alla fine delle elementari ho cominciato con l’atletica, ma solo in seconda media ho intrapreso il salto in alto. Fino alla categoria allievi ho sempre fatto tutte le specialità, poi con il secondo anno di allievi ho iniziato a specializzarmi sul salto in alto, quando ho visto che sono cominciati i primi risultati. Tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 ho cominciato a raggiungere i 2,10, passando poi al 2024 con il campionato italiano juniores e la consapevolezza di fare qualcosa di importante anche a Lima e successivamente al mio primato italiano al coperto”. 

Non solo lo sport, ma Sioli è molto impegnato anche nello studio: “Sto andando avanti con gli studi e sono iscritto all’Università Statale di Milano, dove frequento Scienze della ristorazione. Mi piacerebbe molto diventare nutrizionista”. 

Le emozioni e le sensazioni vissute ai Mondiali di Lima: “La gara era alla sera e ho fatto in tempo a smaltire l’ansia e l’emozione. Io spesso soffro l’ansia prima di un grande appuntamento e particolarmente l’ho sentita ai Mondiali. Più che la finale ho sentito molto queste sensazioni durante la qualificazione. Una volta raggiunta la finale mi sono detto che questa era la mia gara e non avevo molto da perdere, ma solo da guadagnare. Alla fine sono riuscito comunque a fare tutta la qualificazione senza errori e a quel punto ho cominciato a pensare di andare a prendere la medaglia”.

I risultati di questo 2024 portano sicuramente il diciannovenne di Paderno sotto i fari dell’attenzione, ma lui non si scompone: “Sinceramente non mi sento pressione, ma vedo tutto come un’opportunità. Molte persone vogliono provare a vedere cosa posso fare in futuro e mi aiutano anche con consigli tecnici. Se si sbaglia una gara ci sta, anche perché ho 20 anni e non sono un robot”. 

Sulla prossima stagione idee molto chiare: “Con il mio allenatore abbiamo già programma tutta la prossima stagione. Abbiamo già un piano su tutto quello che dovremo fare, ma sono molto scaramantico e quindi preferisco non parlare dei miei obiettivi futuri”. 

INTERVISTA MATTEO SIOLI SPRINT 2U