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Oscar 2024, miglior allenatore dell’anno: Julio Velasco ha sfatato il tabù

L’Italia ha ottenuto fantastici risultati sportivi nel corso del 2024 e dietro ai trionfi che hanno fatto gioire tutti gli appassionati del Bel Paese c’è indubbiamente la mano di validissimi allenatori, che hanno seguito e formato gli atleti, permettendo loro di crescere e di acquisire quella caratura agonistica necessaria per emergere in campo internazionale. 

I tecnici sono dei veri e propri leader sia in campo che nello spogliatoio, si contraddistinguono non soltanto per le loro spiccate competenze ma anche per un’innata personalità e per la capace di spingere i propri allievi nei grandi eventi, contribuendo al raggiungimento di grandi traguardi. OA Sport ha assegnato l’Oscar 2024 al migliore allenatore dell’anno: di seguito la nostra top-5. 

OSCAR OA SPORT 2024, MIGLIOR ALLENATORE 

ALLENATORE DELL’ANNO: JULIO VELASCO (VOLLEY) 

Guru innato e assoluto. Re Mida. L’Imperatore che ha saputo squarciare la tela, sfatare un tabù e annullare quella che sembrava un’autentica maledizione che attanagliava la pallavolo tricolore fin dalla notte dei tempi. L’oro olimpico si era trasformato in quel grappolo d’uva tanto sfizioso e anelato, ma più si saltava e più sfuggiva, rifiutando il morso avido di una Nazione intera. 

È servito il mago di La Plata per regalarci il nettare proibito. Julio Velasco aveva perso una finale a cinque cerchi nel modo più beffardo possibile alla guida della sua Generazione di Fenomeni. Dopo mille peripezie e dopo 28 anni, prende in rincorsa la Nazionale femminile, ricompatta lo spogliatoio lacerato dalla gestione Mazzanti, infonde fiducia a tutte le ragazze e completa l’opera. 

Dirà che il trionfo ai Giochi non era ossessione e che non la viveva così male dopo le lacrime di Atlanta, ma l’apoteosi di Parigi 2024 alla guida di Anna Danesi e compagne lo consacra ulteriormente tra i grandi della storia del volley. Ha riportato Paola Egonu, Caterina Bosetti, Monica De Gennaro in gruppo, ha cambiato capitana e ha svoltato. 

Julio Velasco ha festeggiato insieme alle azzurre un trionfo totale nella capitale francese, arrivato da imbattute, concedendo un solo set in sei partite, tramortendo Serbia (Campionesse del Mondo), Turchia (Campionesse d’Europa) e USA (Campionesse Olimpiche), tra l’altro dopo aver già trionfato alla Nations League. Sportivamente immortale a 72 anni. 

SECONDO POSTO: TATHIANA GARBIN (TENNIS) 

Un anno fa, dopo la sconfitta subita dall’Italia contro il Canada nella finale della Billie Jean King Cup, Tathiana Garbin aveva annunciato di avere un tumore raro. Il momento è stato durissimo per la capitana non giocatrice della Nazionale femminile, che è stata poi operata due volte tra fine novembre e inizio dicembre. 

Tathiana Garbin ha superato quella sfida e si è tuffata a capofitto nella nuova annata agonistica, culminata con il trionfo in Billie Jean King Cup dopo aver liquidato Giappone, Polonia e Slovacchia sul cemento indoor di Malaga. L’Italia è tornata a vincere la massima competizione per squadre tennistiche femminili a distanza di undici anni dall’ultima volta e mettendo le mani sul quinto trofeo della propria storia.  

Jasmine Paolini, Sara Errani, Lucia Bronzetti, Elisabetta Cocciaretto, Martina Trevisan sono riuscite a fare il regalo più bello a unna capitana coraggiosa: sette anni fa le nostre portacolori erano in Serie B, sono poi passate anche dalla C e quest’anno hanno alzato al cielo la Coppa, come nelle migliori favole. Frutto anche dell’encomiabile lavoro operato da Garbin, che ha risollevato l’intero movimento e l’ha riportato ai vertici. 

TERZO POSTO: ENRICO CASELLA (GINNASTICA ARTISTICA) 

Condurre una squadra di ginnastica artistica sul podio alle Olimpiadi è una delle imprese più complicate in ambito sportivo. Lo è soprattutto se si è alla guida di una Nazione con numeri relativamente ridotti e che fino all’inizio del terzo millennio aveva un movimento femminile tutt’altro che esplosivo. Prendere le redini dell’Italia e portarla ai vertici internazionali è stata una vera e propria magia che rimarrà indelebilmente nella storia dello sport azzurro.  

Le Fate ci hanno regalato una vera e propria magia a Parigi 2024 conquistando la medaglia d’argento alle spalle soltanto degli USA, trascinati da una stellare Simone Biles, battendo Brasile, Cina, Gran Bretagna, Giappone. Non è un risultato improvvisato, in questo sport si ottengono riscontri d’eccellenza soltanto con il duro lavoro, che deve essere programmato sul lungo periodo. Un alloro a cinque cerchi come non accadeva da 96 anni, passata per il bronzo ai Mondiali 2019 e due trionfi agli Europei. 

Enrico Casella è indiscutibilmente il Guru della Polvere di Magnesio azzurra, riconosciuto come uno dei migliori allenatori del Pianeta. Il bresciano aveva creduto in questa impresa fin dagli albori, ovvero venti anni fa, quando esplose il fenomeno di Vanessa Ferrari e non c’era nemmeno una palestra d’eccellenza alle nostre latitudini. A lui, estremamente lungimirante, avveniristico e futuristico, fermo nelle sue idee, va il merito di aver visto il talento di queste ragazze e poi averle cresciute passo dopo passo. 

Alice D’Amato è stata guidata fino al trionfo alla trave ai Giochi, prima italiana a salire sull’Olimpo e tra l’altro accompagnata dal bronzo di Manila Esposito. E che non passino inosservate le gioie agli Europei di Rimini, dove le azzurre hanno vinto tutte le gare (escluso il volteggio): Manila Esposito con la tripletta tra all-around, trave, corpo libero; il trionfo con la squadra; il sigillo di Alice D’Amato alle parallele asimmetriche; l’affermazione della squadra. 

QUARTO POSTO: RICCARDO TRILLINI (PALLAMANO MASCHILE) 

La pallamano è stata per decenni la pecora nera dello sport italiano, incapace di ottenere risultati degni di nota e di progredire dal punto di vista tecnico. Serviva avere grande pazienza e fiducia, ma soprattutto occorreva fare un minimo di investimento, compattare il gruppo e creare una squadra affiatata, capace di crescere all’unisono e di sfruttare ogni singola partita internazionale per poter migliorare il proprio bagaglio agonistico. 

Riccardo Trillini ha contribuito in maniera impattante a dare questa tanto attesa sterzata e rimarrà nella storia come il CT capace di riportare l’Italia ai Mondiali: Turchia, Belgio e Montenegro sono state stese nei tre estenuanti turni di playoff verso la rassegna iridata, dove gli azzurri saranno protagonisti per la seconda volta nella storia dopo l’apparizione nel 1997. A gennaio si andrà in Croazia, Danimarca e Norvegia per sognare in grande. 

Oltre all’enorme risultato conseguito a maggio, va rimarcato quanto fatto in autunno durante le qualificazioni agli Europei: prima una partita giocata testa a testa contro la Spagna (bronzo alle Olimpiadi di Parigi 2024) e poi la splendida vittoria sulla quotata Serbia. L’Italia ha davvero svoltato, punta a sedersi al tavolo delle grandi e a stazionare con costanza ai piani alti del panorama planetario. 

QUINTO POSTO: MAURIZIO MARCHETTO (SPEED SKATING) 

Un tecnico impeccabile, professionale, meticoloso che ha avuto il merito di supportare una delle migliori Nazionali Italiana di speed skating di sempre. Trascinata dall’enorme caratura tecnica e agonistica di un fuoriclasse come Davide Ghiotto (Campione del Mondo sui 10000 metri e argento iridato sulla mezza distanza), l’Italia ha trionfato nell’inseguimento a squadre ai Mondiali: Ghiotto, Andrea Giovannini e Michele Malfatti hanno fatto sognare il Bel Paese, rinverdendo i fasti del mitico trenino di Torino 2006 e lanciando la volata verso le Olimpiadi di Milano Cortina 2026.  

La nuova stagione è incominciata con i podi in Coppa del Mondo firmati da Ghiotto e Daniele Di Stefano, sempre più promessa solida del movimento tricolore. Anche il settore femminile, guidato da Francesca Lollobrigida e con l’arrivo di Arianna Fontana, ha tutte le carte in regola per farsi valere. L’ottimo lavoro di Maurizio Marchetto è sotto gli occhi di tutti e ora bisognerà continuare su questa strada per raccogliere i frutti più pregiati ai sempre più vicini Giochi Olimpici. 

ALBO D’ORO MIGLIOR ALLENATORE DELL’ANNO OA SPORT  

2018 – Davide Mazzanti (volley)  

2019 – Alessandro Campagna (pallanuoto)  

2020 – Non assegnato  

2021 – Roberto Mancini (calcio)  

2022 – Ferdinando De Giorgi (volley)  

2023 – Filippo Volandri (tennis) 

2024 – Julio Velasco (volley)