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‘La scodata’ di De Chiesa: “Vinatzer ha perso velocità in slalom. Per Paris in arrivo la cartina di tornasole”

LA PRIMA VOLTA DI CASSE

Aveva ottenuto tre podi, spesso finiva nei primi 10, era arrivavo anche quarto a Kitzbuehel. Non è sicuramente un vincente, ma un ottimo atleta. Due anni fa si era sbloccato, aveva fatto una stagione bellissima, poi invece era tornato un po’ in un’aurea mediocritas.
In America aveva sciato bene sul muro della Birds of Prey in discesa, poi aveva un po’ sciupato nella parte bassa. In Val Gardena ha fatto questo grandissimo superG, vinto per un centesimo e battendo Odermatt con una gara perfetta. In discesa ci si aspettava un buon Casse, ma gestire in casa la prima vittoria non era così facile. Comunque ha sciato bene anche in discesa, fino ai ciaslat si trovava a 2 decimi da Odermatt. Io spero che questa vittoria gli abbia dato la carica per credere di più nei suoi mezzi, perché ne ha tanti. Scia bene, con i materiali è a posto: deve solo fare un click mentale.

LA LONGEVITÀ DEI VELOCISTI

Cuche ha iniziato a vincere dai 31 anni in poi. Adesso si è molto più longevi, ci vuole tanta esperienza nella velocità. Le discese di Coppa del Mondo sono molto diverse dai circuiti minori, non c’è paragone. L’esperienza la acquisisci solo facendo Coppa del Mondo. Inoltre la velocità ti consente di essere più longevo: a 35 anni è molto più facile essere competitivi in discesa piuttosto che in slalom. Quindi l’exploit di Casse non stupisce più di tanto. Poi ci sono tanti fuoriclasse che già a 18-20 anni vengono fuori. Ognuno ha la sua storia e il suo DNA, non si può generalizzare.

INIZIO DI STAGIONE DIFFICILE PER PARIS

Paris per adesso sta disputando una stagione deludente. L’anno scorso era risorto, facendo una bellissima annata dietro gli imbattibili Odermatt e Sarrazin. Adesso non è partito bene. Detto che la pista e la neve di Beaver Creek non gli sono mai piaciute, così come il manto della Val Gardena, ad eccezione della vittoria dello scorso anno. Quindi siamo abbastanza in linea con i suoi standard. Io aspetterei Bormio, Wengen e Kitzbuehel, perché saranno la cartina di tornasole della sua stagione. Magari poi non farà bene in Coppa del Mondo e vincerà i Mondiali: lo sci è imprevedibile. Però al momento non ha sciato bene: l’ho visto contratto, non ha attaccato, se non in qualche tratto. Però le piste dove può andar forte arrivano adesso. Due anni fa era in crisi, sembrava aver imboccato la parabola finale, era in disequilibrio in curva, mancava conduzione. Questo problema ora non l’ho ravvisato, l’ho visto però sciare contratto. Non era morbido o sciolto. Sui famigerati ciaslat della Val Gardena, per esempio, ha lavorato molto di braccia, sintomo di poca mobilità di gambe.

BORMIO NON È PIÙ PRO-PARIS COME IN PASSATO

Se Odermatt scia così a Bormio, non c’è storia: Paris non può competere, non può fare certi raggi di curva a 130 km/h come lo svizzero. Se nei tratti tecnici non c’è partita, in altri Paris potrebbe ancora fare la differenza. Se Odermatt non sbaglia ed è in forma, lasciamolo perdere. Però un podio per l’italiano è ancora possibile e sarebbe fantastico. Se Paris si rimette in marcia a Bormio, come ha sempre fatto in passato, può giocarsi le sue carte.

VINATZER PIÙ GIGANTISTA CHE SLALOMISTA

Vinatzer non è il solo ad aver inforcato. Il ghiaccio non era uniformemente distribuito nella prima manche. C’erano tratti di ghiaccio alternati a macchie di neve aggressiva. In questo passaggio da un tipo di neve ad un’altra, lo sci ti può prendere dentro ed è un attimo inforcare. L’azzurro ha provato a partire determinato. La gamba non gli fa più male, ha avuto un problema ad un muscolo della tibia, ma ora sta bene. Ci ha provato, però l’uscita è spiegabile. La velocità in slalom l’ha sempre avuta, però ultimamente ne ha meno. Prima sbagliava tanto, ma in diverse sezioni era davanti a tutti. Adesso è più costante, ma a livelli più bassi. Non ha più quelle velocità di punta che facevano sperare che diventasse davvero forte in slalom. Si sta spostando più sul gigante, anche come sciata. In slalom lo vedo molto in bilico, in gigante invece ha proprio una bella impostazione. Tra i pali stretti non riesco a paragonarlo a Noel, Haugan o Kristoffersen. In gigante invece ha proprio un bel potenziale. Due anni fa non avrei mai immaginato questa sua metamorfosi.

FEDERICA BRIGNONE, MANCA L’ACUTO

Brignone non penso sia stata condizionata dall’uscita di Killington. In velocità ha sciato bene, ma non c’è stato l’acuto. In superG ha mancato il podio due volte per pochi centesimi. In America non stava bene, era sotto antibiotico per un ascesso a un dente. A St. Moritz non ha sciato bene l’ingresso sul muro, dove di solito fa la differenza. Stando a come scia, sono convinto che ritroverà presto se stessa al 100%.

SOFIA GOGGIA ANCORA SUL PODIO

Sofia ha fatto un inizio di stagione più che strepitoso, impensabile con quello che ha passato. Il podio di St. Moritz è amaro, perché aveva la gara in mano. Purtroppo ha sbagliato su un dossetto della parte bassa, un errore minimo che le ha tolto velocità e fatto perdere i centesimi decisivi per vincere. Però è stata veramente molto brava, oltre ogni aspettativa.

SI RIVEDE ELENA CURTONI

Curtoni è stata fantastica, è stata ferma ancora più tempo rispetto a Sofia Goggia. Ha avuto male per tanto tempo, rimettendo gli sci solo dopo diversi mesi. Dopo aver sciato bene nel superG americano, ha sciato benissimo in quello di St. Moritz.