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Psicodramma Capodanno, il compagno Mahmood sta con Tony Effe: diserta il concerto dei veleni di Gualtieri

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Un pasticcio tutto interno alla sinistra: e la figuraccia diventa macroscopica con Mamhood che sbugiarda Gualtieri e l’evento canoro della fine dell’anno diventa una figuraccia socio-mediatica. Tutti contro tutti: persino Mamhmood, il paladino della sinistra. L’aedo delle politiche dell’accoglienza e dell’ecumenismo rap-melodico si sfila. E il concerto romano di Capodanno continua a perdere pezzi. È di oggi l’annuncio che anche il cantante simbolo dell’integrazione, figlio di madre sarda e padre egiziano nato a Milano, non sarà all’evento in calendario al Circo Massimo. E proprio per protestare contro l’esclusione di Tony Effe.

Concerto di Capodanno, Gualtieri banna Tony Effe, raccoglie i cocci e prova a incollare i pezzi

Lo annuncia lo stesso cantante su Instagram: «Ho aspettato fino all’ultimo poiché speravo di leggere una notizia diversa rispetto all’esclusione di Tony Effe dal Capodanno di Roma. Ritengo sia una forma di censura per cui decido anche io di non partecipare al Capodanno della Capitale. Sono fermamente convinto che qualsiasi forma d’arte possa essere discussa e criticata, ma non deve esistere censura», ha scritto Mahmood.

Mahmood, aedo della sinistra, sfida il sindaco e si sfila dall’evento

Ma non c’è solo Mahmood. «Trovo assurdo che, ancora oggi, ci sia ancora chi decide di censurare un artista come Tony Effe, impedendogli di esibirsi al concerto di Capodanno a Roma. Speravo che quello che successe a me nel 2020 a Sanremo rimanesse un caso isolato. Ma è evidente che questi episodi non riguardano solo un dibattito sulla musica rap italiana e i suoi testi, ma c’è un gap generazionale di grande incomprensione che in passato non c’è mai stato», si sfoga sui social Junior Cally, il rapper e produttore discografico, la cui partecipazione al Festival 2020 era stata preceduta da polemiche analoghe a quelle che hanno investito Tony Effe e cioè le accuse di aver pubblicato dei brani contenenti versi violenti e sessisti.

Il management di Tony Effe denuncia: «Dal comune di Roma danno d’immagine all’artista»

E così la comunità civile si divide, tra chi sta con la decisione capitolina. E chi rivendica la legittimità del contrario. Tanto che, mentre in una nota congiunta di Vivo Concerti srl, Friends&Partners spa e Pegaso management –rispettivamente promoter dei live di Tony Effe, organizzatori del concerto di Capodanno (sia Vivo Concerti che Friends & Partner) e il management dell’artista – stigmatizzano il comportamento del Comune di Roma e la gestione della vicenda, a latere spunta prima di tutto la nota del Telefono Rosa che, sottolineando l’importanza dei principi di dovere di educazione e formazione, interviene nel dibattito.

Concerto di Capodanno, Tony Effe l’escluso eccellente e l’evento dei veleni

E rilancia: «Le parole sono importanti. Per questo riteniamo che sia necessario che anche nella musica si veicoli la cultura del rispetto e della parità di genere. Soprattutto quando si tratta di testi ascoltati per lo più da ragazzi e ragazze. Il concerto di Capodanno a Roma è un momento di aggregazione che vede tantissimi giovani coinvolti. Come Telefono Rosa, lo sottolineiamo da anni: crediamo nell’educazione e nella formazione. Questo però è possibile solo se noi adulti diventiamo l’esempio da seguire e se lanciamo, in ogni ambiente, messaggi positivi e non certo svilenti nei confronti delle donne».

Il punto sul “caso” del Telefono Rosa

L’affermazione ci riconduce a Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di Telefono Rosa, che interpellata dall’Adnkronos è intervenuta sul “caso Tony Effe”, il trapper travolto dalle polemiche dopo l’invito al concertone di Capodanno al Circo Massimo a Roma, poi ritirato per via dei testi sessisti delle sue canzoni. Riguardo al quale Telefono Azzurro ribadisce: «Costruire una società migliore non è un obiettivo irraggiungibile, ma dobbiamo impegnarci tutti e tutte e non lasciare nessuna scelta al caso. Solo così si può davvero cambiare la cultura. Anche i più piccoli gesti possono essere semi di odio e violenza. Noi non possiamo permetterlo», ha infatti emblematicamente concluso Moscatelli.

Concerto di Capodanno, l’aiutino da casa della Boldrini al sindaco: «Giusta l’esclusione di Tony Effe»

E immancabilmente, come è facile aspettarsi, c’è chi protagonizza pronto a dire la sua e solerte nel cavalcare la battaglia. Come l’ex presidente della Camera e deputata Pd Laura Boldrini, che intervistata a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, in merito all’esclusione dal 31 dicembre capitolino del trapper nella bufera, in linea con precedenti dissertazioni sul tema, sul punto sentenzia: «I testi di questo trapper hanno dei tratti di sessismo e misoginia, in qualche modo sdoganano il maltrattamento delle donne che possono essere considerate in modi sprezzanti. Un’amministrazione pubblica che si occupa di tutelare le donne, deve tener conto di chi invita».

«I suoi testi sdoganano i maltrattamenti alle donne»

Pertanto rivendicando in esclusiva alla sua araea politica di appartenenza quella che è una battaglia civile di tutti, alla domanda se sia giusta o meno l’esclusione dell’artista dall’evento capitolino, la Boldrini conclude al di là di ogni ragionevole dubbio: «Se questi sono i testi sì. Sennò ci sarebbe un incitamento alla violenza che sarebbe in contrasto con la politica del Comune».

Il sonoro “no comment” di Carlo Conti sul “caso” Tony Effe al concerto di Capodanno di Roma

Più defilata, e decisamente più a latere, la posizione di Carlo Conti che, almeno per il momento, preferisce non alimentare ulteriormente le polemiche. Una postura di assoluta equidistanza, quella assunta dal direttore artistico del Festival di Sanremo sulla vicenda, che ha investito come un ciclone uno dei 30 big selezionati proprio per la kermesse dell’Ariston. «No comment», si è limitato a dire Carlo Conti interpellato dall’Adnkronos, non intervenendo di fatto sul “caso Tony Effe” esploso in queste ore in relazione alla sua partecipazione contestata al concerto di Capodanno al Circo Massimo a Roma.

Un pasticcio tutto interno alla sinistra: Gualtieri prova a ricucire i pezzi

Intanto, l’annuncio del coinvolgimento del rapper, inizialmente dato dallo stesso sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, ha sollevato critiche da parte di diversi esponenti politici, compresi molti rappresentanti dello stesso Pd l’uno contro l’altro armati, che hanno contestato i testi di alcune sue canzoni, giudicati misogini e offensivi nei confronti delle donne. E Gualtieri, proprio questa mattina, dopo aver proposto a Tony Effe di fare un passo indietro, ha definitivamente deciso di non ingaggiarlo per il super show della notte di San Silvestro. Show che inizialmente prevedeva la partecipazione di tre artisti: Mara Sattei, Mahmood e appunto Tony Effe. Quest’ultimo però, a quanto apprende l’Adnkronos, sarà sostituito da altri due artisti. E ora ci sarà da rimpiazzare anche la defezione di Mahmood…

Intanto, per non farsi mancare nulla da aggiungere al caos che domina sovrano sul tema in Campidoglio, arriva la notizia secondo cui è stata annullata la conferenza di presentazione della manifestazione “Roma Capodarte 2025-Città del Mondo” prevista per domani, 19 dicembre, in Campidoglio. L’incontro è rinviato a data da definire,  fa sapere l’ufficio stampa che cura l’evento. Come a dire: quando le acque si saranno placate. O almeno, si spera…

 

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