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Next Gen ATP Finals: Van Assche doma con pazienza Shang, Michelsen supera Basavareddy

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Riecco il tennis giocato. Prima giornata alle Next Gen ATP Finals presented by PIF. Ad aprire le danze a Gedda ci ha pensato il gruppo rosso e nei primi due match si sono viste sia sorprese che conferme. In campo, Luca Van Assche contro Juncheng Shang e Nishesh Basavareddy opposto ad Alex Michelsen. Che lo show abbia inizio.

[6] L. Van Assche b. [4] J. Shang 4-3(3) 2-4 4-1 4-3(5)

Prova di resistenza quella di Luca Van Assche nel primo incontro di questo torneo. Non tanto per la durata del match, quanto più per la difesa eretta (in maniera quasi obbligata) a causa dalla potenza di Juncheng Shang – suo avversario per la prima volta in carriera -, estremamente aggressivo da inizio incontro. Specialmente dal lato del dritto. A spuntarla però è il francese, vittorioso con lo score di 4-3(3) 2-4 4-1 4-3(5) in poco meno di due ore di tennis.

Come detto, il tennista cinese non si è trattenuto con i colpi a rimbalzo e ha chiuso sì con 30 vincenti, ma anche con 36 gratuiti. Il transalpino ha invece terminato l’incontro con un saldo positivo, mettendo a segno 19 vincenti e soli 15 errori. Molto gravi alcune sbavature del numero 50 ATP, in particolar modo con il dritto. Difatti, sommando queste a una scarsa conversione con la seconda palla di battuta (32%), si comprende facilmente il motivo della sua sconfitta.

IL MATCH – I primi game della partita seguono l’andamento alternato dei rispettivi servizi. A osare maggiormente è Shang, che gioca in maniera più generosa cercando appena può il colpo definitivo. Di contro, Van Assche si barrica dietro al suo servizio, molto efficace quest’oggi, specie quando riesce ad aprirsi il campo per chiudere con il dritto. Dopo sei game equilibrati si va al tie-break. Pronti via e c’è subito uno scambio di break. Il francese approfitta di un errore di dritto del suo avversario per piazzare l’allungo decisivo (4-2). Il transalpino, molto centrato, si guadagna quattro set point, che concretizza grazie a una prima robusta. Il primo set se lo aggiudica Van Assche per 4-3(3).

La prima palla break del match arriva nel secondo game della ripresa ed è per il transalpino. Shang l’annulla con prontezza, aggiudicandosi anche il deciding point. Nel terzo game c’è uno scambio molto duro che si aggiudica il cinese con una splendida volée smorzata. Rinvigorito dal punto vinto Shang si guadagna tre palle break, che trasforma grazie a un dritto scentrato del francese. Il cinese comanda gli scambi in questo secondo set mentre un nervoso Van Asschein polemica con l’arbitro – cerca di tenere il passo. Nell’ultimo game del secondo set Shang lascia correre il dritto con cui trova spesso e volentieri gli ultimi metri del campo. Il cinese si guadagna il set point, che trasforma subito con un servizio vincente a uscire. Score in perfetta parità.

Van Assche mette sotto pressione il tennista asiatico, fronteggiando tre palle break consecutive. Ma, suo malgrado, conferma il trend negativo non convertendone neanche una. Il francese deve necessariamente tenere lontano dal campo l’avversario, che quando trova lo spiraglio non perdona col fiammante di dritto mancino. Dopo sei occasioni sfumate, alla settima Shang viene tradito dal suo miglior colpo e Van Assche può finalmente prendere il largo. La grande profondità e regolarità del francese prevalgono sui guizzi di Jerry Shang. Van Assche conduce due set a uno.

Si torna nel rettangolo da gioco dopo un toilet break del francese, che però inizia il quarto parziale in maniera piuttosto appannata. È il 2005 cinese a trovare profondità con i colpi e, grazie a qualche pasticcio del transalpino, conquista il break a 15. Ricambia presto il favore Shang, impreciso sia con i colpi a rimbalzo che con quelli al volo. Infatti, a più riprese commette gratuiti e restituisce il servizio. Il 2-2 arriva poco dopo. A un passo dal baratro il numero 50 ATP si salva da un pericoloso 15-40 nel quinto gioco. Serve alla grande, si prende dei rischi e viene premiato. Si arriva così al tie-break, deciso esclusivamente dal dritto di Shang. Nel bene e nel male. Sono però più gli errori dei vincenti e, poco prima dello scoccare delle due ore di gioco, è l’allievo di Vincenzo Santopadre a portarsi a casa l’incontro con lo score di 4-3(3) 2-4 4-1 4-3(5).

[2] A. Michelsen b. [7] N. Basavareddy 2-4 4-3(5) 4-3(4) 4-2

Non ha brillato, ma è bastata per vincere. La prestazione di Alex Michelsen non è stata superba. Ciononostante, il successo contro l’amico e connazionale Nishesh Basavareddy – di un anno più giovane – è arrivato comunque, con lo score di 2-4 4-3(5) 4-3(4) 4-2. Passa così in vantaggio Alex nei testa a testa (ora 2-1, gli altri due scontri risalgono a dei Challenger negli US a fine 2023), avendo la meglio in un’ora e cinquantacinque minuti di match.

Deciso più che mai a entrare nel circuito rinunciando al Collegecome aveva fatto lo stesso Michelsen nel 2023 -, Basavareddy ha calcato per la prima volta un palcoscenico così importante e ha offerto una buona prova che ha messo in luce le sue due più grandi qualità: il rovescio e la risposta. L’esperienza dell’avversario, però, ha avuto la meglio specialmente nei momenti caldi dei set e la prima palla – con cui ha raccolto l’83% dei punti e 9 ace – gli è stata fondamentale per portarsi a casa l’incontro.

IL MATCH – Entrambi escono bene dai blocchi di partenza, scaldando a dovere il servizio. Nel terzo game è subito Basavareddy a mostrarsi propositivo in risposta. Le righe vengono pizzicate più volte, Michelsen è costretto a rincorrere e finisce per cedere la battuta a 30. Nonostante un paio di doppi falli il numero 138 al mondo si comporta molto bene soprattutto dal lato del rovescio, colpo che gli esce in maniera molto naturale dalla racchetta. Il 20enne statunitense ci prova a rimanere in scia nel parziale, ma Nishesh è chirurgico in battuta e serra il primo set con il punteggio di 4-2.

La seconda frazione è scandita dai turni di servizio, tenuti senza troppe difficoltà da entrambi i tennisti. Gli scambi si allungano, ma il più delle volte è il battitore a uscirne con il punto in tasca. La soluzione più giusta è quindi il tie-break. L’equilibrio del set viene ribaltato in un lampo, con tre minibreak consecutivi in apertura. Michelsen però si riassesta e, tenendo i suoi turni di servizio, sale 4-1. Accorcia Basavareddy (3-4), ma il suo più esperto connazionale si tiene stretto il vantaggio. Sul 6-5 non manca l’occasione. Ace e siamo un set pari.

La pesantezza di palla di Alex si fa sentire a inizio terzo set. L’avversario è tradito dal suo colpo, il rovescio: ne affossa uno in rete sulla palla break avversaria e cede così la battuta a 30. Ci prova Basavareddy a rimettersi in corsa rispondendo alla grande. Arriva al punto decisivo, ma qui Michelsen lascia andare il braccio su uno schiaffo al volo di dritto e conquista il 2-0. Nel gioco seguente è Nishesh a dove fronteggiare un killer point. Alex si fa ingolosire dalla seconda di servizio, mette i piedi dentro al campo e sferra un rovescio incrociato che però termina out. Con quattro set point disponibili Michelsen si adagia un po’ sugli allori. Nei primi due è bravo l’avversario a giocarsi il punto, nel terzo Michelsen commette una leggerezza clamorosa a rete, mentre nel quarto il 19enne di Newport Beach sfonda con il rovescio e trascina così lo sfidante al tie-break dopo aver cancellato quattro set point.

A partire centrato è Nishesh, che avanza subito sul 2-0 a suon di vincenti. Il 20enne di Laguna Hills ritrova però lucidità e pareggia i conti. Si gira sul 3-3. È il dritto questa volta a ingannare Basavareddy, che cede un minibreak pericoloso. E infatti questa volta Michelsen non si fa sfuggire altre occasioni. Tiene la battuta a dovere e si intasca il set 4-3(4).

Si torna a giocare dopo un toilet break del più giovane dei due che, nonostante tardi nelle tempistiche, non subisce alcun warning. Le giocate di fino continuano a mancare nel tennis di Michelsen, il quale però non disdegna delle ottime accelerazioni e altrettanto eccellenti passanti. Dal lato opposto, Basavareddy continua a mettere in campo il suo gioco fatto di risposte fulminee e rovesci puliti. Nel secondo gioco sono questi gli ingredienti che stordiscono Michelsen e lo costringono a cedere il servizio a 0. Passaggio a vuoto anche per Basavareddy subito dopo. Concede quattro palle break consecutive, tre le annulla con carattere, ma nella quarta Alex fa buona guardia a rete e si riprende la battuta. La tensione frega Nishesh nel finale. Un errore dietro l’altro (in rete) e Michelsen strappa il successo con il punteggio di 2-4 4-3(5) 4-3(4) 4-2.

Ha collaborato Pietro Sanò