A Natale cessino le armi e trionfi la pace
Nelle ultime settimane in cui è ancora al potere, la squadra che guida l’amministrazione Biden sta facendo gli straordinari per fomentare conflitti e rivoluzioni colorate in tutto il mondo, nel futile tentativo di mantenere il controllo su un mondo illusoriamente unipolare e sul suo sistema finanziario in bancarotta. Proprio la scorsa settimana, la Casa Bianca ha annunciato un nuovo memorandum di sicurezza nazionale, che si pone come obiettivo quello di interrompere la collaborazione tra le quattro nazioni: Cina, Russia, Iran e Corea del Nord, chiamato per l’occasione “quartetto del caos”.
Come abbiamo riferito in precedenza, il 20 novembre, il portavoce del Comando strategico del Pentagono, contrammiraglio Thomas Buchanan, ha dichiarato pubblicamente che è possibile per gli Stati Uniti “vincere” uno scambio nucleare con la Russia e mantenere la propria supremazia. Il comandante generale del Corpo dei Marines, Eric Smith, si è vantato in una conferenza del 6-7 dicembre della superiorità militare americana rispetto alla Cina, poiché le forze armate statunitensi hanno costruito una “cultura del combattimento bellico” attraverso la partecipazione a guerre, come quelle in Iraq e Afghanistan, mentre l’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) cinese manca di esperienza e “può solo blaterare”. Per quanto riguarda la Siria, i media tradizionali si stanno superando per dipingere l’ex gruppo di Al Qaeda, Hay’at Tahr-al-Sham (HTS), come “jihadisti amanti della democrazia e della diversità” .
Donald Trump ha suggerito sia alla Russia che alla Cina di attendere il suo insediamento prima di adottare misure drastiche. La domanda è: quanto potere eserciterà effettivamente il nuovo Presidente, ammesso che, come sostiene, voglia porre fine alle guerre e rinnovare il dialogo con Putin e Xi (cfr. voce seguente)?
Per quanto riguarda le nazioni europee, sia la Francia che la Germania sono impantanate in crisi di governo, mentre tutte sono afflitte da un grave collasso economico. Ciononostante, i ministri degli Esteri dell’UE, riuniti il 16 dicembre con la loro controparte ucraina, hanno emesso un nuovo ciclo di sanzioni contro la Russia, mentre la posizione dell’UE nei confronti della Cina rimane molto aggressiva.
In questa situazione, la voce dello Schiller Institute internazionale si fa sempre più sentire, con i suoi appelli affinché l’Occidente abbandoni la sua arroganza e le sue pretese e si unisca al Sud globale, per garantire lo sviluppo di tutti. Questo è stato il messaggio principale lanciato dalla conferenza SI del 7-8 dicembre, i cui momenti salienti sono stati ripresi dai principali media cinesi. Invitiamo ancora una volta i nostri lettori a guardare i lavori per intero su https://schillerinstitute.com/blog/2024/12/06/conference-in-the-spirit-of-schiller-and-beethoven-all-men-become-brethren/.
Helga Zepp-LaRouche ha invitato a una piena mobilitazione, durante le prossime festività, tutti coloro che si oppongono alla politica di guerra, per chiedere il cessate il fuoco in Ucraina, Palestina e altrove, e rinnovati sforzi per la pace.