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Scs, via libera al piano finanziario: aumento di 2,70 euro per abitante

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IVREA. Approvato all’unanimità dai sindaci il piano finanziario per il 2025 di Scs, Società canavesana servizi, che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a Ivrea e in altri 56 Comuni del circondario. Previsto un aumento di 2 euro e 70 centesimi per abitante, ma non perché la gestione ordinaria della società preveda dei rincari, bensì per iniziare ad accumulare risorse per dare corpo al piano strategico che, entro il 2041, porterà a una trasformazione del sistema di raccolta dei rifiuti, con l’introduzione del porta a porta in appositi sacchi per gli imballaggi di plastica e metallo mentre in campane ad accesso controllato saranno conferiti i rifiuti indifferenziati. La raccolta di carta e organico sarà stradale, nessuna variazione per il vetro. L’aumento serve per garantire una previsione di utile di oltre 450mila euro.

L’assemblea dei soci di Scs si è riunita venerdì sera, a illustrare i dati è stato il presidente della società, Calogero Terranova. Il piano strategico prevede per 2025 l’avvio della progettazione del nuovo sistema. Un lavoro che si protrarrà anche nel 2026 e nel 2027 con la fase di gara per gli approvvigionamenti. L’aumento inizialmente previsto dal piano strategico per il 2025 era di 7 euro e 65 centesimi, ma i risultati di Scs sono migliori di quanto inizialmente ipotizzato con una congiuntura favorevole legata all’andamento degli introiti derivanti dalla cessione dei materiali. Così, per mantenere la previsione di utile di oltre 450mila euro, è sufficiente l’aumento di 2 euro e 70.

Per il 2025 sono previsti investimenti per due milioni e mezzo, oltre un milione e 300mila per gli automezzi.

I migliori risultati della società sono frutto di una serie di situazioni che hanno portato a maggiori ricavi. «Per fare un esempio – spiega Andrea Grigolon, direttore generale Scs – si è fermato il trend di riduzione degli abitanti. Anzi, abbiamo visto un leggerissimo incremento. Ricavi maggiori sono arrivati anche grazia a una valorizzazione migliore dai consorzi di filiera. Pur essendo sempre sul filo per quanto riguarda la plastica, per via della qualità del materiale che si conferisce, ci sono previsioni in crescita ad esempio per la carta (da 630mila euro a 720mila euro) e una diminuzione ad esempio della spesa per il gasolio dei mezzi (da 840 mila e 790mila)». E osserva: «L’ipotesi di aumento di 7 euro e 65 era stato ipotizzato diversi mesi fa, quando fu studiato il piano strategico. Ora, entrando nel merito, si è fatta (e si faranno) valutazioni periodiche e puntuali, sulla base della situazione contingente». Per procedere con il piano strategico, però, Scs ha bisogno ancora dell’approvazione del Consorzio canavesano ambiente. Dietro c’è una questione tecnica, per la quale Cca, prima di convocare l’assemblea (a questo punto a gennaio) è in attesa di un parere legale. In sintesi, Scs ha ottenuto l’affidamento del servizio fino al 2035, il piano strategico ha un orizzonte temporale che guarda al 2041 e sul piano formale, quindi, è necessario un allineamento.

Si diceva del voto unanime dei sindaci sul piano finanziario 2025 e diversi sono stati gli spunti e gli approfondimenti. Il giudizio è favorevole. Uno per tutti, quello di Luigi Ricca, sindaco di Bollengo: «Ritengo quella di procedere con un aggravio economico sull’utenza molto più contenuto rispetto alle previsioni, una scelta responsabile e coerente con la gestione attenta, efficace e corretta che distingue Scs».

La società, intanto, ha anche risposto con un documento firmato dal presidente Terranova e dal direttore Grigolon a Legambiente spiegando le ragioni del piano strategico e la ratio sottostante: «La scelta tecnica del servizio è un mix tra responsabilizzazone dell’utente, miglioramento di alcune raccolte critiche (plastica, ndr) e attenzione alla forza lavoro di questa società che per la stragrande maggioranza vive e lavora nel nostro territorio».