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Sci alpino, i 40 anni di Giuliano Razzoli. ‘Salvatore della Patria’ a Vancouver 2010 e la cui carriera va rivalutata

Quest’oggi, Giuliano Razzoli varca la significativa soglia degli “anta”. Lo sciatore emiliano, venuto al mondo il 18 dicembre 1984, festeggia infatti il proprio 40° compleanno. In questa giornata, è doveroso rendergli omaggio, perché il suo profilo nel panorama dello sci alpino italiano deve giocoforza essere rivalutato rispetto alla percezione avuta sinora.

Non ha vinto tantissimo, Razzoli. “Solamente” 2 gare di Coppa del Mondo (il 6 gennaio 2010 a Zagabria e il 19 marzo 2011 a Lenzerheide). Nel mezzo c’è però l’abbagliante lampo della medaglia d’oro olimpica di Vancouver 2010. Un successo che evitò alla manifestazione a Cinque cerchi canadese di passare alla storia come una delle più grame di sempre per l’Italia.

Giuliano indossò, suo malgrado, i panni di “salvatore della patria”. Non fece in tempo a riprendersi dopo aver tagliato il traguardo della seconda manche – conseguendo legittimamente e con merito il successo sul pendio di Whistler Mountain – che l’allora presidente della Fisi si palesò al suo fianco, a favore di telecamere, dopo essere letteralmente sparito dagli schermi radar in seguito a giorni di ripetute delusioni. Cinque medaglie azzurre a Vancouver 2010, di cui una sola d’oro. Quella dell’emiliano, appunto.

Un supereroe occasionale, la cui dimensione assume però sempre più forza con il passare degli anni. Se non ci fosse stato lui, gli ultimi trionfi tricolori nello sci alpino maschile sarebbero stati quelli di Alberto Tomba e Josef Polig ad Albertville 1992! Sì, perché negli ultimi 30 anni, Razzoli è stato il solo italiano dotato di cromosoma Y a ergersi sul trono d’Olimpia.

La carriera dell’emiliano è peraltro stata lunghissima e, nonostante molti sedicenti appassionati lo abbiano trattato con sufficienza, ha saputo regalare ulteriori bagliori. Dopotutto, l’ultimo podio tricolore in slalom porta la sua firma ed è datato 16 gennaio 2022, quando ormai trentasettenne si attestò al 3° posto, dietro a Lucas Braathen e Daniel Yule.

A seguire, 29 slalom di Coppa del Mondo senza azzurri nelle prime tre posizioni. Un’astinenza senza precedenti negli eventi valevoli per la Sfera di cristallo, della quale si attende con ansia la fine, magari settimana prossima. C’è sempre una settimana prossima… Che però non arriva mai.

Insomma, tanti auguri Giuliano, te li meriti. A 40 anni sarai anche sorpassato per lo sport agonistico. Tuttavia, il formaggio delle tue parti, più è stagionato, più è buono e assume valore. Proprio come la tua carriera, alla luce di quanto è accaduto e sta accadendo nel firmamento dello sci alpino d’Italia.