Consiglio Ue, Meloni alla Camera zittisce il Pd: missione compiuta, Italia centrale. Avanti con l’Albania
Consiglio Ue: una disamina a 360 gradi sui temi più importanti nell’agenda nazionale e internazionale quella che la premier Giorgia Meloni affronta tra analisi e prospettive, impegno costante, traguardi raggiunti e obiettivi da perseguire, nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo, in cui affrontando i temi più disparati che investono strategie economiche, iniziative diplomatiche, guerra e pace giusta, Piano Mattei, immigrazione e politica interna, sottolinea il presidente del Consiglio, «l’Italia intende fare la sua parte fino in fondo».
Consiglio Ue, l’intervento della premier Meloni alla Camera
D’altro canto, e la premier lo rileva e rilancia sin dai primi passaggi del suo intervento in Aula, «la nostra straordinaria condizione di stabilità è un importante capitale che l’Italia deve saper mettere a frutto, e che consente di rafforzare la cooperazione con i partner e attrarre gli investimenti esteri. Primo dovere per garantire stabilità spetta alla maggioranza, che ringrazio per la coesione dimostrata», non manca di sottolineare la premier Giorgia Meloni, intervenendo alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo al via tra 48 ore.
Schiaffo al Pd, dalla guerre alla pace, passando per Fitto e il ruolo centrale dell’Italia in Ue
E allora, il 19 dicembre i leader dell’Ue si riuniranno a Bruxelles per discutere di Ucraina, Unione europea nel mondo, Medio Oriente, resilienza e preparazione, migrazione e questioni di politica estera, e in Aula la premier affronta tra focus, posizioni e proiezioni, le emergenze e i dossier sul tavolo. Dalla necessità di un «approccio pragmatico con l’amministrazione Trump», cercando di «evitare diatribe» sul tema del commercio, alla «caduta del regime di Assad accolta come «una buona notizia, giustamente celebrata dalla popolazione siriana dopo oltre un decennio di guerra civile». Su cui Meloni non manca di sottolineare come «le forze ribelli che si sono affermate sono eterogenee, hanno una diversa estrazione e interessi potenzialmente contrastanti». E per cui «c’è ovviamente preoccupazione per il futuro della nazione».
La situazione in Siria e la gestione del “dopo Assad”
Una situazione in cui «l’Italia, l’unica tra le nazioni del G7 ad avere un’ambasciata aperta a Damasco, è pronta a interloquire con la nuova leadership siriana, ovviamente in un contesto di valutazioni e azioni condiviso con i partner europei e internazionali». Passando poi per la guerra in Ucraina, rispetto alla quale, ricordando la linea di credito da 50 miliardi per Kiev, «un prestito che sarà presto erogato», la premier non ha mancato di sottolineare il «successo della presidenza italiana al G7». Come di rilevare quanto «desta preoccupazione l’aggressione russa».
Sulla guerra in Ucraina
E che «l’Italia continua a sostenere finanziariamente e militarmente» le iniziative a sostegno dell’Ucraina», perché occorre difendere «il diritto internazionale. Non c’è convenienza per noi a vivere in un mondo sopraffatto dalle armi», sottolinea Meloni nelle comunicazioni in Aula prima del Consiglio europeo. Pertanto, aggiunge, «l’Italia continuerà a fare la propria parte nel rispetto delle sanzioni» contro la Russia, sottolinea Meloni alla vigilia del Consiglio europeo, dove ci sarà un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Un’occasione – ribadisce la premier – importante per discutere del futuro del conflitto».
Medio Oriente
Mentre sul Medio Oriente, la premier ha ribadito che «la pace giusta» tra Israele e Gaza «passa solo dalla soluzione dei due Stati. L’Autorità nazionale palestinese è l’unico interlocutore possibile, l’Europa deve giocare un ruolo da protagonista, Abbas che ho incontrato la scorsa settimana ha ringraziato l’Italia per la sua postura equilibrata», ha sottolineato Meloni facendo il punto sulla situazione.
E da Kiev a Beirut, il ringraziamento di Meloni a uomini e donne delle nostre forze armate in Libano
E da Kiev a Beirut: «Consentitemi un ringraziamento convinto e sentito alle donne e agli uomini delle nostre forze armate in Libano che sono rimasti al loro posto con coraggio e senso del dovere al servizio della nazione e della pace», ha tenuto a dichiarare la premier Meloni. Che contestualmente ha poi ricordato la volontà del governo italiano di non ritirare i militari della missione Unifil perché «consapevole che sarebbero stati necessari».
L’attenzione su dibattiti di carattere strategico
E ancora. «Il prossimo Consiglio Europeo sarà di fatto il primo consiglio di questa nuova legislatura europea – sottolinea Giorgia Meloni in Aula –. Il primo presieduto dal nuovo presidente Antonio Costa che ha manifestato a me e agli altri capi di Stato e di governo la volontà di rendere i lavori del Consiglio più snelli e concreti, focalizzando maggiormente l’attenzione su dibattiti di carattere strategico. Ed evitando invece di addentrarsi, anche nelle conclusioni, in questioni di dettaglio che possono essere più efficacemente affrontate nei tavoli negoziali» ha puntualizzato il presidente del Consiglio durante le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 19 e 20 dicembre in Aula alla Camera.
Ue, Meloni: «Rischia irrilevanza, urge focalizzare l’attenzione sulla sua missione»
«È una impostazione che condivido molto – ha quindi aggiunto – perché oggi più che mai, di fronte a sfide sempre nuove e sempre più complesse. Stante il concreto rischio di marginalizzazione se non addirittura di irrilevanza che l’Unione Europea fronteggia in diversi ambiti, settori e quadranti geopolitici, abbiamo bisogno di focalizzare la nostra attenzione su quale debba essere invece la missione dell’Europa, partendo dalle ragioni profonde che ci tengono insieme», ha emblematicamente precisato.
L’esortazione a un’Europa più forte e autonoma: «Un pilastro Ue nella Nato»
«Un’Europa che abbia la pretesa di essere più forte e autonoma non può prescindere dal comune impegno per rafforzare la sua difesa costruendo finalmente un pilastro Ue della Nato, da affiancare a quello americano con pari peso e pari dignità». E allora: «Il nostro impegno nei confronti dell’Alleanza atlantica – ha ribadito Giorgia Meloni – rimane la pietra angolare della nostra sicurezza. Ma certamente – ha anche contestualmente aggiunto – l’Europa deve puntare ad avere un ruolo maggiore al suo interno».
Meloni, obbligazioni Ue per investimenti sulla Difesa
Aggiungendo a stretto giro a riguardo: «È vitale progredire rapidamente sulla strada dell’autonomia strategica aperta. Cercare soluzioni innovative per garantire fondi adeguati agli investimenti necessari, ad esempio avviando un dialogo concreto sulla possibilità di emettere obbligazioni europee per investimenti sulla difesa, continuando a spingere per l’esclusione degli investimenti sulla difesa dal calcolo del rapporto deficit/pil nel Patto di stabilità», ha suggerito sul punto Giorgia Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo.
Meloni sui migranti
Mentre sulla annosa e spinosa questione migranti, il presidente del Consiglio ha evidenziato che in Ue «l’Italia ha ruolo decisivo, soprattutto per la politica dei rimpatri, va rivisto il concetto di paese di origine sicura. Ed è improcrastinabile la revisione della direttiva sui rimpatri. Occorre accelerare sui paesi terzi». Una questione a cui la premier ha fatto riferimento sottolineando come e quanto centrale sul tema sia ovviamente anche il protocollo tra Italia e Albania, in merito al quale Meloni non ha mancato di sottolineare: «Voglio ribadire anche in quest’Aula che intendiamo andare avanti nell’attuazione di questo protocollo, nel pieno rispetto della legge italiana e delle norme europee. Infine nel prossimo Consiglio europeo non tratteremo dei temi più strettamente economici, ma ovviamente rimane centrale la questione della competitività».
«Sull’Albania sentenze dal sapore ideologico, ma noi andiamo avanti»
E poco prima la premier ha anche sottolineato: quello del protocollo sull’Albania «è argomento che è stato oggetto di recenti provvedimenti giudiziari, dal sapore ideologico, che se fossero sposati nella loro filosofia di fondo dalla Corte di Giustizia Ue rischierebbero di compromettere le politiche di rimpatrio di tutti gli stati membri». Infine: «Si tratta di una prospettiva preoccupante e inaccettabile, che occorre prevenire con determinazione – ha asserito Meloni –. Allo stesso modo continueremo a lavorare con i quindici stati membri firmatari della lettera con la quale si chiedeva alla commissione di individuare soluzioni innovative per contrastare l’immigrazione».
Ue Meloni, il traguardo raggiunto con la nomina di Fitto: «Missione compiuta»
E dalle proposte alle ragioni e ai successi raggiunti, svetta il traguardo conseguito con la vicepresidenza esecutiva della Commissione Ue a Raffaele Fitto. Che, osserva la premier, «non è solo un titolo onorifico. Ma uno strumento concreto che consentirà di supervisionare e coordinare settori strategici come agricoltura, pesca, economia del mare, housing sociale». Un ambito a dir poco esteso all’interno del quale, dice la premier, «la sensibilità italiana può contribuire ad un approccio pragmatico superando quello ideologico e dogmatico degli ultimi anni», ha detto Meloni.
«Un politico di valore stimato in Italia e in Europa. Un ruolo, il suo, adeguato alla centralità del nostro Paese»
Che poi ha aggiunto: «Questo sarà anche il primo Consiglio dopo l’insediamento dei commissari, l’ultima volta dovevamo ancora attraversare il percorso parlamentare di conferma, non semplice né immune da polemiche politiche, anche aspre. Ma mi sento di poter dire con orgoglio: missione compiuta». «Fitto è un politico di valore stimato in Italia e in Europa» e «possiamo riconoscere come il ruolo sia adeguato al peso della nostra nazione in Europa, e conferma la centralità dell’Italia».
Ue, Meloni: «Isolamento internazionale dell’Italia? I fatti dimostrano l’esatto contrario»
Un punto su cui Meloni non manca di puntualizzare: «Nonostante vi sia ancora chi, noncurante della realtà, continua a ripetere il mantra del presunto isolamento internazionale dell’Italia» mentre «i fatti dimostrano l’esatto contrario». E allora: «Dobbiamo riportare a casa i troppi cervelli in fuga, a cui dobbiamo regalare un nuovo sogno gratificante in patria» – rilancia Meloni –. Aggiungendo anche: «È arrivato il momento riconoscere concretamente i progressi compiuti dai Paesi dei Balcani occidentali e premiare i loro sforzi».
Ue, Meloni: «L’Italia non è disposta a rinunciare alla Protezione civile»
Insomma, affrontando molti altri punti, tra nodi da sciogliere e mete fissate già raggiunte con successo, Meloni ha sintetizzato: «L’Italia è più che interessata a contribuire al dibattito sul futuro ruolo dell’Europa come gestore delle crisi. E partendo non tanto da proposte legislative che sarebbero premature. Ma dalla necessità di massimizzare gli sforzi nazionali ed europei in linea con il principio di sussidiarietà: l’Italia non è disposta a rinunciare a una eccellenza nazionale da Protezione civile ma possiamo condividere la nostra esperienza e il nostro saper fare con i nostri partner» ha sottolineato Meloni.
Gli auguri della premier a Papa Francesco: «Buon compleanno, sue parole fonte d’ispirazione per tutti noi»
E tra uno scenario emergenziale e un’esortazione, tra un ringraziamento e una dovuta precisazione. Tra orgoglio e impegno, rinnovati e garantiti, la premier non ha mancato di augurare «Buon compleanno a Papa Francesco». Perché, come ha scritto la premier anche su X postando una foto con il Santo Padre che oggi festeggia 88 anni, «le sue parole e i suoi insegnamenti sono fonte d’ispirazione per tutti noi. Che il suo cammino continui ad essere illuminato dalla fede e sostenuto dalla speranza».
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