L’aumento del mercato pubblicitario televisivo nel 2024
I dati sugli ascolti televisivi non sono solamente un elemento per valutare “esteticamente” la riuscita o meno di un programma o di un palinsesto. Questi numeri, infatti, sono fondamentali – per gli editori – per ottenere delle metriche utili alla contrattazione con le concessionarie che acquistano spazi televisivi per le pubblicità. Tutte le emittenti (anche quelle pubbliche e non solo quelle commerciali), ogni anno ottengono una fondamentale fonte di sostentamento da questi introiti e il rinnovato sistema Total Audience di Auditel – che prenderà il via a partire da lunedì 30 dicembre – sarà fondamentale anche (anzi, soprattutto) per il mercato pubblicitario televisivo.
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Infatti, ogni canale ha una forza – in termini di contrattazione – proprio in base all’appeal che ha sul pubblico. Maggiori sono gli ascolti, più si potrà forzare l’ago della bilancia dalla parte degli editori televisivi. Se, invece, gli ascolti sono bassi, i prezzi di contrattazione saranno inevitabilmente più bassi rispetto alla concorrenza. Tutto, dunque, si basa sul conteggio degli ascolti televisivi e, d’ora in avanti, anche su quelli derivanti dalle modalità on demand o diretta streaming attraverso pc, tablet e smartphone. Inoltre, non ci sarà più una metrica univoca, ma ci saranno risultati differenti relativi al programma e a una determinata fascia oraria.
Mercato pubblicitario televisivo in crescita nel 2024
Una rivoluzione che è destinata a far crescere, ancora di più, il valore del mercato pubblicitario televisivo del prossimo anno. Stando ai dati più recenti diffusi da Nielsen, a ottobre 2024 questo settore (limitatamente al mezzo tv) è cresciuto del 5,9%. Un dato che, preso su lungo periodo gennaio-ottobre 2024, mostra un indice di aumento pari al 9,2% (rispetto allo stesso periodo del 2023).
Percentuali che si traducono nel valore economico di questo mercato: nei primi 10 mesi dell’anno in corso, infatti, si parla di oltre 3 miliardi di euro. Soldi che sono alla base dei ricavi (e, di conseguenza, dei possibili investimenti non in perdita) delle varie emittenti. E se a tutto ciò si legassero – come accadrà – anche i dati degli ascolti tv da pc, tablet e smartphone, il potere di contrattazione per gli editori e le emittenti crescerebbe, portando a numeri ancora migliori rispetto agli anni precedenti.
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