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Qualità della vita: a Napoli e Reggio Calabria la maglia nera. Un disastro al Sud, targato sinistra

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Se il Nord brinda al successo, il Sud piange sotto il peso di disuguaglianze e inefficienze. Il dato più inquietante emerge dall’ultima classifica del Sole 24 Ore: tutte le città in fondo alla graduatoria sono governate dal Partito democratico o da coalizioni progressiste. Un destino avverso o un sintomo di un problema più profondo? Guardando ai servizi inesistenti, alle emergenze strutturali e alle disuguaglianze che soffocano il Mezzogiorno, appare difficile archiviare la questione come una semplice coincidenza.

Reggio Calabria, il simbolo di un fallimento politico del Pd

Maglia nera è Reggio Calabria, emblema di una situazione che si ripete con drammatica regolarità. L’incapacità cronica di affrontare le criticità si traduce in una stagnazione che trascina intere aree del Sud verso il baratro. Un’eredità pesante per il fronte Schlein, il cui approccio politico sembra incapace di offrire soluzioni durature.

Torino: “Una città in caduta libera”

Non va meglio al Nord. Torino, amministrata da Stefano Lo Russo, precipita di 22 posizioni, trovandosi al centro di accuse che non lasciano spazio a giustificazioni. “Terzi in Italia per furti con strappo, sesti per furti con destrezza e rapine in pubblica via,” denuncia la senatrice Paola Ambrogio di Fratelli d’Italia. Roberto Ravello, vice-capogruppo di FdI in Regione Piemonte, rincara: «La città è in caduta libera a causa di una pessima gestione delle risorse». I dati ambientali e sui servizi peggiorano, evidenziando venti posizioni perse in un anno.

Il crollo delle metropoli progressiste

Il declino delle grandi città metropolitane è un fenomeno che non risparmia nessuna latitudine. Firenze, guidata per anni da Dario Nardella e ancora in mano al Pd, arretra di 30 posizioni, nonostante il primato nella qualità della vita per le donne. Roma, amministrata da Roberto Gualtieri, scivola al 59esimo posto, perdendo 24 posizioni. Napoli e Torino completano il quadro desolante, sottolineando l’incapacità delle amministrazioni di centrosinistra di rispondere alle sfide.

Di contro, realtà come La Spezia, governata dal centrodestra, si distinguono per il target 11 (Città e comunità sostenibili), mentre Oristano primeggia nel target 16 (Pace, giustizia e istituzioni solide), grazie al basso tasso di criminalità. Biella brilla per ricchezza e consumi, nonostante il polverone alzato per la scritta “Merry Xmas“. Ascoli Piceno eccelle in “Giustizia e sicurezza”, e Trieste è un modello per cultura e tempo libero.

Milano e Bologna: eccezioni, ma…

Milano, pur perdendo quattro posizioni, mantiene il primato in “Affari e lavoro”, insieme a Bologna che, scesa addirittura di sette posizioni, rimane però nella top 10: in ogni caso campanelli di allarme che non lasciano dormire sonni tranquilli alla sinistra.

Bergamo: il successo isolato non salva il centrosinistra

Bergamo, in controtendenza, celebra una gestione che valorizza sport, cultura e servizi. Mai premiata prima, la città lombarda dimostra come tuttavia una strategia mirata possa trasformare le prospettive. Tuttavia, il successo bergamasco è un’eccezione in un bilancio generale che condanna le amministrazioni di centrosinistra.

Nord e Sud spaccati: un Paese a due velocità

Il quadro generale è chiaro: il Sud arranca, mentre il Nord riesce a ottenere risultati significativi sotto amministrazioni di centrodestra. Il fallimento delle grandi città metropolitane, quasi tutte governate dal Nazareno, suggerisce una gestione politica incapace di invertire la rotta. Le province meridionali restano intrappolate in una stagnazione economica e sociale che sembra non avere fine.

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