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«Italia ponte tra gli Usa e la Ue»: la “Cnn” incorona Meloni. E Draghi “scopre” Trump

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«Una serie di fattori ha reso l’Italia l’attore chiave delle relazioni europee con gli Stati Uniti governati da una seconda presidenza Trump”, scrive la Cnn, citando le crisi di governo in Paesi relativamente stabili come Francia e Germania e la crescente popolarità della coalizione al governo in Italia guidata da Giorgia Meloni. Durante il primo mandato, Trump chiamava l’Europa un “nemico”. Meloni ha ora “il potenziale di ribaltare” questa idea “grazie in parte al loro amico comune Elon Musk».

La “Cnn” loda il ruolo della Meloni con gli Usa

I due leader “anche se sono simili politicamente, non si allineano necessariamente su tutti i conflitti più urgenti nel mondo – prosegue il networrk tv americano – . Meloni è stata una delle principali sostenitrici dell’Ucraina. Se potrà influenzare in alcun modo quello che Trump potrà fare tuttavia è difficile da sapere, ma prima sarà lei ad aver la precedenza per provarci in Europa”, si sottolinea, ricordando che non è la prima volta che Meloni è nelle grazie dell’elite Maga. Steve Bannon era suo sostenitore prima di Musk. Dopo averne parlato in seguito come di una delusione, per il suo sostegno all’Ucraina, l’ex stratega di Trump ha previsto che la sua posizione potrebbe cambiare con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca.

Draghi ammette: “Dobbiamo tenere presente la strategia di Trump”

Ma oggi è stata anche la giornata di Donald Trump, che ha analizzato i nuovi scenari internazionali. “A partire dalla metà degli anni ’90, la crescita relativa negli Stati Uniti e nell’area euro è stata influenzata da due grandi shock. Il primo è stato lo shock tecnologico portato da Internet. Il secondo shock è stata la grande crisi finanziaria e la crisi del debito sovrano. È stato quando le ‘crisi gemelle’ hanno colpito che l’economia europea è cambiata fondamentalmente. Con gli investimenti in stallo e la politica fiscale che diventava restrittiva, la domanda interna come percentuale del Pil nell’area euro è scesa al livello più basso delle economie avanzate. E il divario relativo con gli Stati Uniti si è ampliato. È difficile sostenere che questo risultato sia stato del tutto accidentale”, ha detto l’ex presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, nel suo intervento a Parigi nel corso del Simposio Annuale del Centre for Economic Policy Research, il più importante network di ricerca di economisti d’Europa. Secondo Draghi, “da qualche tempo,il mercato cinese è diventato meno favorevole per i produttori europei, mentre la crescita rallenta e gli operatori locali diventano più competitivi e si spostano lungo la catena del valore”. “Il rallentamento ha aumentato la nostra dipendenza dal mercato statunitense. Ma la nuova amministrazione statunitense sembra riluttante ad agire come nostro acquirente di ultima istanza. Dovremo confrontarci con una strategia statunitense deliberata per riequilibrare la domanda globale e sopprimere i surplus commerciali nei suoi principali partner commerciali”.

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