Manovra, lavori in stallo in commissione: il governo non deposita gli emendamenti
I lavori sulla Manovra sono in stallo. Dopo le proteste dell’opposizione, critica per questioni di merito e di metodo rispetto alle modifiche annunciate, il governo non ha depositato il secondo pacchetto di emendamenti previsti in commissione Bilancio alla Camera. “C’è la volontà di fare le cose per bene, nel rispetto delle prerogative delle opposizioni e della maggioranza. La fretta è una cattiva consigliera”, ha detto il sottosegretario al Mef Federico Freni lasciando i lavori nella notte.
La seduta è stata rinviata nella tarda mattinata di sabato, alle 12, quando si riprenderà con un ufficio di presidenza. Slitta dunque la presentazione degli emendamenti dell’esecutivo, attesi per ore. “C’erano tantissime coperture che non potevano stare dentro un maxi emendamento, andava spacchettato – ha detto il deputato di Avs Marco Grimaldi – Ancora adesso non c’era una relazione che facesse capire quali sono le uscite e quali le entrate, non c’erano i presupposti per il deposito”. Contestata anche l’assenza delle relazioni tecniche negli emendamenti dei relatori, tra cui la correzione di tabelle sui tagli ai ministeri.
Tra gli emendamenti attesi c’è anche quello annunciato dal ministro Giancarlo Giorgetti sull’Ires premiale per le imprese che investono una parte degli utili e assumono. Ieri è stato presentato dal governo primo pacchetto di 5 emendamenti, con la limitazione del fondo di garanzia per i mutui prima casa e procedure semplificate per il piano di incentivi alla imprese Transizione 5.0. In serata i relatori hanno depositato 18 emendamenti, tra cui l’aumento per l’adeguamento all’inflazione delle tariffe autostradali dell’1,8% e l’equiparazione dei compensi dei ministri non eletti a quello dei colleghi parlamentari.
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