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Tasse, commercianti padovani in rivolta: «Non è il momento opportuno»

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«Chi parla solo di aumento delle tasse, forse non sa leggere i bilanci pubblici. Ammetto che non è semplice, ma bisogna far quadrare i conti in qualche modo».

Il sindaco Sergio Giordani getta acqua sul fuoco delle polemiche sui rincari di Imu e Irpef, approvati lunedì scorso in consiglio comunale.

Il primo cittadino non era in aula perché impegnato all’estero, ma ha voluto replicare dopo che il centrodestra lo aveva duramente criticato per le scelte fatte sulle tasse comunali.

«È stato necessario perché nei prossimi quattro anni avremo a disposizione 14 milioni di euro in meno – insiste Giordani – Sia perché arriveranno meno fondi, sia perché l’aumento degli stipendi dei dipendenti, giustissimo e legittimo, peserà sulle nostre casse per oltre 4 milioni di euro. Abbiamo fatto spending review e ho dovuto agire sottraendo risorse ai vari assessorati per il 60% e per il 40% aumentando i tributi. Non lo abbiamo fatto nascondendoci, ma alla luce del sole e non avevamo alternative».

Gli aumenti scatteranno dal primo gennaio 2025, tranne che per le rette degli asili nido che aumenteranno da settembre. Non dovrebbero pesare sui padovani però per più di 50 euro all’anno in media.

L’Irpef continuerà ad avere un’aliquota progressiva, ma la prima (quella per le fasce più deboli), salirà da 0,69 a 0,78, mentre le altre rimarranno identiche, quindi 0,79 e 0,80, e c’è comunque una fascia di esenzione per i redditi fino a 15 mila euro.

L’Imu verrà ritoccato invece del 4%, ma solo per i proprietari di locali commerciali, professionali e industriali.

Un’altra novità riguarderà i locali che il Comune ha in affitto, i cui canoni saranno adeguati all’indice inflattivo. Quindi, chi è locatario di Palazzo Moroni, si vedrà aumentare l’affitto in base all’inflazione, stracciando i vecchi costi fermi da anni.

Questa manovra permetterà di recuperare in totale 4,6 milioni di euro entro il 2028.

Manovra che però non piace neanche alle imprese: «In un periodo economico complesso come quello attuale, l’aumento dell’Irpef e Imu avrà un impatto significativo sulla capacità operativa delle imprese e dei cittadini – sostiene il presidente vicario di Confesercenti del Veneto Centrale, Flavio Convento – Non sembra essere il momento più opportuno per una misura di questo tipo, che rischia di non risolvere le difficoltà del bilancio comunale. Certamente, si tratta di una manovra mirata a recuperare risorse per offrire servizi ai cittadini e migliorare la città, ma sarebbe importante comprendere con chiarezza come e dove questi fondi verranno investiti».