Dai G7 la linea dura sulla Siria: “Assad criminale, siamo al fianco del popolo vittima di atrocità”
“Sottolineiamo l’importanza che il regime di Assad sia ritenuto responsabile dei suoi crimini e continueremo a collaborare con l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche e altri partner per mettere in sicurezza, dichiarare e distruggere le scorte rimanenti di armi chimiche in Siria. Dopo decenni di atrocità commesse dal regime di Assad, siamo al fianco del popolo siriano“. Arriva la prima dichiarazione ufficiale dei leader del G7 sulla Siria, a pochi giorni dalla caduta del dittatore sostenuto dalla Russia. “Siamo fiduciosi che chiunque desideri un ruolo nel governo della Siria dimostrerà un impegno per i diritti di tutti i siriani, eviterà il collasso delle istituzioni statali, lavorerà alla ripresa e riabilitazione della Nazione e garantirà le condizioni per un ritorno sicuro e dignitoso, su base volontaria, di tutti coloro che sono stati costretti a fuggire dal Paese”, dice ancora la nota dei leader del G7, presieduto ancora dall’Italia e dal governo Meloni.
Il G7 e la Siria: obiettivo, democrazia
“Noi, leader del Gruppo dei Sette (G7), riaffermiamo il nostro impegno verso il popolo siriano e offriamo il nostro pieno sostegno a un processo di transizione politica inclusivo, a guida siriana, nello spirito dei principi della Risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Invitiamo tutte le parti a preservare l’integrità territoriale e l’unità nazionale della Siria, rispettandone l’indipendenza e la sovranità. Ribadiamo il nostro sostegno alla UN Disengagement Observer Force (Undof), che monitora le Alture del Golan tra Israele e Siria”. Così nella dichiarazione dei leader del G7 sulla Siria.
“Siamo pronti a sostenere un processo di transizione che, in questo quadro, conduca a un governo credibile, inclusivo e non settario, che garantisca il rispetto dello stato di diritto, dei diritti umani universali, compresi i diritti delle donne, la protezione di tutti i siriani, incluse le minoranze religiose ed etniche, nonché la trasparenza e la responsabilità. Il G7 – assicurano i leader nella dichiarazione – lavorerà e sosterrà pienamente un futuro governo siriano che rispetti questi standard e che emerga da tale processo”.
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