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Fondazione Venezia, Marinese: «Serve il multi-ticket  tra museo M9 e Musei civici»

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«La cultura è fondamentale per affrontare questi tempi di crisi ma per farlo bene il gioco di squadra è fondamentale».

Ne è convinto Vincenzo Marinese, presidente della Fondazione di Venezia, che ha reso pubblico ieri il suo piano per rilanciare definitivamente il distretto museale di Mestre, attorno al M9-Museo del Novecento, aprendo ad una alleanza strategica con il Comune e i Musei civici veneziani.

L’idea è quella di un «sistema culturale con i Musei civici veneziani per un multi-ticket che produca un network tra M9 e le istituzioni culturali della città, amplificandone la visibilità».

Obiettivo, dice il presidente della Fondazione di Venezia, intercettare «i 30 milioni di turisti che visitano ogni anno la città e il territorio metropolitano per aumentare il bacino di visitatori del museo mestrino».

Proposta di alleanza annunciata ieri davanti alla commissione comunale Cultura dove Marinese è stato sentito in audizione. Un chiaro messaggio di volontà di collaborazione. Sono passati, evidentemente, i tempi dei rapporti “freddi” tra Comune e Fondazione di Venezia, oggi presieduta dal vicepresidente di Confindustria nazionale, notoriamente vicino al sindaco.

La Fondazione di Venezia, ha spiegato Marinese, è una istituzione della città che conta un patrimonio di oltre 500 milioni di euro. Ogni anno sei milioni di euro vanno in erogazioni alla città e l’obiettivo è aumentare i contributi in particolare nel terzo settore e nel sociale. Ma nei conti, finora si sono dovuti utilizzare 2,5 milioni di euro per sanare le perdite del progetto M9 che ad inizio dicembre ha compiuto i suoi primi sei anni di vita e che è costato nel 2018 ben 110 milioni di euro.

«Il 50% della capacità erogativa della Fondazione è stato finora assorbito da M9», ha detto Marinese. Dato in calo in questo 2024, sotto la sua presidenza; oggi M9 impegna solo un terzo dei 6 milioni di erogazioni della Fondazione, ovvero 2 milioni.

E M9 district, la parte immobiliare, finalmente è in utile.

Tante le cose da fare, ha ribadito Marinese: innovare i due piani della esposizione permanente aprendosi al futuro e non tenendo la tecnologia ancorata al Novecento. E occorre puntare ai 400 mila visitatori l’anno.

Oggi il museo con 120 mila visitatori per la permanente e il traino delle mostre temporanee, degli eventi nell’auditorium, dei festival, arriva a 300 mila visitatori l’anno.

Per aggiungerne altri 100 mila si deve attingere al turismo che pernotta per un 60% nell’area metropolitana. E urge aprire alla collaborazione con i Musei civici veneziani pensando in termini di distretto culturale a Mestre. La proposta riguarda la Fondazione Muve e arriva in un momento in cui l’investimento dei Musei civici su Mestre è evidente: l’apertura venerdì scorso dell’Emeroteca dell’arte di via Poerio, di fronte al museo M9.

E poi i prossimi cantieri nel centro culturale Candiani per un museo di arte moderna, mostre temporanee e ancora altre sale espositive al Palaplip di Carpenedo oltre agli spazi di Forte Marghera, condivisi con la Biennale di Venezia. Un domani la collaborazione potrebbe coinvolgere anche il grande catalizzatore del museo Ducale.

Marinese punta anche alle grandi catene alberghiere per attirare visitatori. Annuncia tanti progetti legati alle scuole e alle famiglie. Invoca utili collaborazioni per ottenere maggiore visibilità.

Le mostre temporanee ora finalmente funzionano. Prima Banksy e soprattutto la mostra, in corso, di Burtynsky attirano visitatori e su questo l’investimento continua: nel 2025 ci sarà una mostra dedicata al Made in Italy e poi nel 2026 una grande esposizione dedicata ai bambini con una proposta «di altissima qualità» per il territorio. Ancora, arrivano i concerti nel chiostro coi giovani artisti.