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Il testamento di Teodosio Losito a favore di Alberto Tarallo è “falso”, nuovo colpo di scena a cinque anni dalla morte dello sceneggiatore

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C’è un nuovo colpo di scena nel caso “Ares Gate”: a quasi cinque anni dalla morte di Teodosio Losito, riemerge l’ipotesi che il testamento dello sceneggiatore sarebbe falso. Una tesi già sostenuta dalla Procura di Roma, in particolare dal pm Carlo Villani, il titolare della complessa indagine, che proprio per questo aveva ottenuto il sequestro dei circa cinque milioni di euro oggetto del lascito al compagno di Losito, il produttore Alberto Tarallo. Il sequestro dei beni testamentari era poi stato sbloccato dalla Cassazione dopo il ricorso presentato dall’avvocato Franco Coppi, uno dei legali di Tarallo, ma lo scorso luglio il giudice Giovanna Salvatore aveva disposto un’altra perizia: il magistrato aveva infatti incaricato il perito grafologo Ilaria Gozzi di sciogliere l’enigma, ossia stabilire l’autenticità o meno del testamento e l’autore dello scritto. Ora la risposta è arrivata, come ha anticipato il Corriere della Sera, che ha avuto modo di visionare il contenuto della perizia calligrafica depositata due giorni fa.

“Il testamento olografo con firma Teodosio Losito in data 24/10/2007 pubblicato dal notaio Claudio Cerini è falso”, si legge nel documento. E ancora un altro passaggio chiave: “L’apocrifia della firmari risulta in primo luogo dai confronti con le firme autografe autenticate avute in esame”. Insomma, il testamento dello sceneggiatore di fiction di successo come Il bello delle donne e L’onore e il rispetto, che si era suicidato l’8 gennaio del 2019 nella sua villa di Zagarolo, sarebbe falso.

La nuova perizia del Tribunale conferma quindi quanto già emerso dall’analisi della consulente della Procura di Roma, Maria Caldarazzo: “Tra le scritture in verifica e le scritture di comparazione di Alberto Tarallo vengono rilevate importanti e significative convergenze riferibili ad aspetti generali e particolari del fenomeno grafico”. A quel punto, i legali di Tarallo presentarono una controperizia “che dimostra l’esatto contrario, ovvero che il testamento in cui Teodosio Losito nomina Tarallo, suo compagno per vent’anni, suo erede universale era originale”, come rivelò a FqMagazine l’avvocato Daria Pesce, nel maggio del 2022. “Non c’è stata alcuna una contraffazione”, aggiunse.

La procura di Roma aveva inizialmente indagato sull’istigazione al suicidio, chiedendo poi l’archiviazione dell’indagine ma da quel fronte scaturirono altri due altri filoni: quello sul testamento, per il quale il sostituto procuratore di Roma Carlo Villani ha disposto la citazione diretta a giudizio di Tarallo (la nuova udienza è fissata per l’inizio di febbraio 2025); e quello per la bancarotta della Ares (la casa di produzione di tante fiction di Canale 5), che vede imputato sempre Tarallo. Al processo si è costituito parte civile il fratello dello sceneggiatore, Giuseppe Losito, attraverso il suo avvocato Stefano De Cesare.

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