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La Juventus d'Europa vale di più: City battuto

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Dalla sfida tra grandi in difficoltà esce bene la Juventus e rimane ai blocchi il Manchestere City. Un’ottima Juventus, per una sera capace di mettere insieme tutti i dogmi tattici di Thiago Motta: difesa ordinata e intensa, applicazione nel controllo del campo e del pallone e rapidità nell’andare in verticale verso la porta di Ederson. Con un’aggiunta nella prestazione di Vlahovic, che non è stato scintillante ma ha spaccato in due la partita con il colpo di testa del vantaggio, poi doppiato da McKennie a coronamento di un contropiede assassino.

Era quello che a Thiago Motta serviva per interrompere la litania dei pareggi e mettere a tacere qualche mugugno che a tratti si è ancora colto, indirizzato soprattutto verso Koopmeiners che è l’unico rimasto un piano sotto rispetto ai compagni. In una serata in cui i bianconeri si sono rilanciati in chiave qualificazione diretta agli ottavi di finale della Champions League non è necessario crucciarsi troppo, però: le notizie buone sono molte più delle ombre e da queste Thiago può provare a ripartire per riprendere slancio anche in campionato.

Eccole, allora, le buone nuove lasciate dal successo sul City (parso veramente ai minimi termini rispetto alle versioni scintillanti del recente passato): capacità di soffrire quando De Bruyne e compagni hanno alzato il ritmo, in particolare dopo aver incassato la rete di Vlahovic. Insospettabile la solidità di Danilo, ritrovato nelle rotazioni dopo essere stato a lungo un oggetto estraneo di questa Juventus.

Poi Vlahovic che in Europa è diventato un fattore. Sua la doppietta che a Lipsia ha consentito il ribaltamento del risultato e sua la firma sul gol che ha cambiato il destino del match contro Guardiola: punti pesantissimi che fanno morale e classifica. Terzo sorriso per Thiago Motta: aver messo insieme per una volta fase difensiva e offensiva che si è tradotto nella capacità di chiudersi a volte anche in dieci sotto palla per poi, però, ripartire non solo con Conceicao. Il portoghese rimane l’opzione principale alla voce schemi d’attacco, ma non l’unica in attesa che Koopmeiners ritrovi lo spunto giusto.

E poi c’è il tema dei giocatori finalmente disponibili. Non è un caso che la Juventus sia riuscita ad alzare il livello nel secondo tempo e che abbia ottenuto il massimo anche dai cambi. Dalla panchina si sono alzati Weah, McKennie, Douglas Luiz e Mbangula: i ragazzini si portano dietro un carico di fascino irresistibile, ma sui campi d’Europa servono anche solidità ed esperienza.


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