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Crisi auto, colossi al palo, arrivano i brand "famigliari". Il caso Cmc.

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Piattaforma cinese, motore giapponese, elettronica tedesca, stile italiano. Anche con sette posti. Davvero un piacere, in un momento di crisi storica del settore automobilistico, vedere presentarsi un nuovo marchio, la cui gamma è stata mostrata ieri a Milano e che pare voler tornare a vendere agli automobilisti le vetture che questi chiedono in termini di caratteristiche e rapporto qualità/prezzo, e non quelle che vuole rifilarci a tutti i costi la Commissione Ursula.

Si tratta di Cirelli Motor Company (Cmc), e per levare qualsiasi dubbio queste sono state le parole di Giorgio Boiani (responsabile dello sviluppo della rete), ai giornalisti presenti: “Non cercheremo mai di nascondere il fatto che le auto nascono in Cina” ha detto il manager, spiegando “ma una volta arrivate a Bergamo, la rifinitura e il completamento a cui sono sottoposte è davvero importante nei componenti, tanto che possiamo definirci un marchio sartoriale.” Con sette modelli che vanno dal Pickup al Suv di lusso passando per quello più compatto, Cirelli propone motorizzazioni Mild Hybrid, Mild Hybrid Gpl (rarità, sono pochi i modelli sul mercato), e l'interessantissimo Hydrogen Hybrid, unico con cella elettrochimica installata di serie. Funziona così: un serbatoio di acqua demineralizzata la alimenta e questa produce idrogeno che viene miscelato nella combustione con l'effetto di migliorare i consumi e ridurre consumi (fino a -20%) ed emissioni (-15%), allungando anche la vita del motore. Un sistema che finora si era visto come soluzione aftermarket ma che è certamente valido per contribuire al miglioramento della combustione. L'idrogeno diviene parte del carburante nella camera di scoppio migliorando le prestazioni, i consumi e lasciando il motore più pulito, tanto che gli intervalli di manutenzione aumentano del 25% perché si riduce la produzione dei residui carboniosi. Chi storce il naso sappia che non ci sono a bordo serbatoi ad alta pressione (l'idrogeno viene prodotto e bruciato), non esistono rischi di esplosione e l'omologazione CE avviene all'origine. Sindaci e giunte comunali avvisate: le Cmc non sono certo vetture da limitare per ideologia, l'apparato a idrogeno funziona come deve e dona un contributo reale alla riduzione delle emissioni rispettando le leggi della fisica che Bruxelles vuole continuare a ignorare.

Dietro tutto il marchio c'è la famiglia Cirelli, il cui fondatore è stato Franco, titolare, dal 1974, della prima officina nel veronese, mentre oggi a guidare l'iniziativa c'è il figlio Paolo Daniele (classe 1980 e con un passato nelle gare di Kart), che si presenta con parole umili quanto pragmatiche: “Sono mesi che molti mi chiedono chi me l'abbia fatto fare, e me lo chiedo anch'io tutte le sere per cercare il modo di rendere questa creatura sempre più bella. La risposta è la mia passione, trasmessa da mio padre, che mi guida in un'avventura che a taluni sembra una follia, fondare una casa automobilistica in un momento di estrema incertezza. Il motivo? Questa è la mia vita.”

La nascita di Cirelli Motor Company è avvenuta il 16 maggio 2023 a Villaquaranta (Verona), dove sono stati presentati i piani per il futuro e avviati i primi contatti con potenziali rivenditori e centri di assistenza. Cmc ha rapidamente riscosso interesse espandendo la sua rete di concessionari ufficiali (oggi 35) e officine autorizzate in tutta Italia (15). I motori sono i 1500cc Mitsubishi con potenze da 106 a 177 hp, l’elettronica è di Bosch e le piattaforme sono progettate per garantire i livelli di sicurezza delle normative europee. Sei i 6 modelli di Suv: Cirelli 1- Cirelli 2- Cirelli 3- Cirelli 4 (con sette posti) - Cirelli 5 e Cirelli 7, con prezzi base da 18.800 a 28.800; uno il Pickup, Cirelli 8, con quattro porte più il pianale, da 36.800 euro anche con sistema Mild Hybrid Diesel da 2200 cc con 163 cv. L'intenzione del marchio Cmc è quello di espandersi sia nel continente sia nel mercato europeo, con particolare attenzione a Germania, Svizzera e Spagna. Inoltre, l’azienda punta a garantire un servizio di assistenza qualificata 24/7 in collaborazione con Aci Global, che si aggiunge a una garanzia di lunga durata, fino a sette anni, con formula captive finance company, legata direttamente a Cirelli Motor Company. Le previsioni del nuovo marchio sono di arrivare a 110 concessionari entro il 2027 e raggiungere il numero di 4.000 unità vendute, mentre per il prossimo anno (2025) di immatricolare 2.900 unità che vorrebbe dire conquistare lo 0,17% del mercato e di raggiungere il numero di 45 concessionarie. Nel mondo automotive, in tempi di recenti disastri dei colossi come Stellantis e Volkswagen, questi possono sembrare numeri microscopici. Ma sono invece importanti e propongono una scelta in più agli automobilisti che prima non c'era.