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Studentessa molestata al Deus di Trieste, denunciato un 30enne: ecco cosa è successo

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Stavolta le immagini delle telecamere non sono state necessarie. Sono bastate le testimonianze di chi aveva assistito alla scena, oltre a quelle molto circostanziate della stessa vittima. Trentenne, italiano, residente a Trieste: è lui l’uomo cui la Polizia dava la caccia da giorni.

È accusato di violenza sessuale nei confronti di una ventenne incontrata nel locale Deus the Club di piazza Venezia a Trieste. L’avrebbe palpeggiata ripetutamente nelle parti intime mentre ballava.

La sera di Halloween

È la tarda sera del 31 ottobre, la notte di Halloween, quando si verifica l’episodio. La ventenne, studentessa universitaria originaria di Vittorio Veneto, è al Deus, sembra assieme ad alcuni amici. A un certo punto si avvicina uno sconosciuto e si mette a ballare con lei. Afferra la ragazza con un braccio e la stringe su di sé. Lei tenta di divincolarsi, insomma fa capire chiaramente di non essere in alcun modo interessata all’approccio. Ma lo sconosciuto insiste. La blocca, sempre con il braccio, e con la mano libera la palpa insistentemente.

La denuncia e le indagini

Questa la versione dei fatti riferita dalla giovane alla Polizia, a cui si è rivolta per sporgere denuncia. L’inchiesta, diretta dalla Procura, è affidata al Commissariato di San Sabba.

Gli agenti hanno interrogato la vittima (fin qui presunta) e i testimoni presenti quella sera, ottenendo un identikit abbastanza preciso sull’uomo e altre informazioni utili. E così hanno iniziato a cercarlo.

L’identificazione

Dopo due settimane di indagini gli investigatori hanno individuato il sospettato. L’uomo è stato poi riconosciuto dalla ragazza in sede di identificazione fotografica. Così è partita la denuncia per violenza sessuale e l’iscrizione nel registro degli indagati in mano alla Procura.

Il comunicato del Deus

Martedì pomeriggio i gestori del Deus hanno diramato un comunicato a riguardo. Nel corso della serata, si legge, «una cliente si rivolgeva all’addetto alla sicurezza interna e lamentava di essere stata palpeggiata. L’addetto procedeva subito, con l’ausilio della ragazza, a individuare l’uomo. Una volta identificato, l’addetto lo allontanava dal locale. Nei giorni seguenti – precisano i gestori – una volta avuto notizia della denuncia da parte della cliente, gli addetti asi sono attivati per l’identificazione del responsabile».

Il ruolo del buttafuori

Dopo qualche giorno, inoltre, uno dei buttafuori ha notato e riconosciuto il trentenne e, approfittando delle presenza di una pattuglia, ha chiesto che l’uomo fosse identificato.

«II personale – sottolinea la nota del locale – rivolge la massima attenzione per prevenire e segnalare comportamenti inappropriati. Esprimiamo vicinanza alla cliente per quanto accaduto e ringraziamo l’attento intervento dell’addetto alla sicurezza interna e delle forze dell’ordine». —

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