L’Udinese a Monza senza Davis, Runjaic studia il ritorno alla difesa a tre
Mancava la grana dell’ultimo momento in vista della trasferta di lunedì 9 dicembre a Monza, dopo i rigori non dati e gli errori di gioventù che di recente hanno penalizzato l’Udinese. Mancava lo stop a Keinan Davis, il centravanti inglese fermatosi per cause ancora in via di accertamento, ma forse collegabili ai problemi avuti col Genoa, quando a due minuti dalla fine il centravanti inglese si è accasciato a terra in seguito a un contrasto ricevuto, essendo poi sostituito al 43’ da Rui Modesto. Solo una botta, aveva poi chiarito la società, con l’ex Aston Villa allenatosi con riguardo e cautela fino all’assenza dal gruppo di venerdì 6, nel corso delle esercitazioni tattiche in cui Kosta Runjaic ha manifestato la tentazione di tornare alla difesa a tre, avendola provata assieme a quella a quattro.
Nel primo caso, col 3-5-2, sarebbe un “ritorno al futuro” con Kristensen, Bijol e Giannetti che andrebbe letto come la ricerca di certezza di equilibrio a cui protendere, ma che al tempo stesso non esclude del tutto il 4-3-1-2 cavalcato dal tecnico tedesco, chiamato ora prendere decisioni importanti alla luce dell’assenza di Davis che potrebbe fargli rivisitare i piani all’ultimo momento. Sabato 7 dicembre, nella conferenza delle 14.30, la speranza è che Runjaic non abbia remore nel rivelare la scelta d’abito da far indossare alla sua squadra, al contrario di quanto successo invece la scorsa settimana, quando il tecnico si era detto alquanto indeciso sul modulo da scegliere contro il Genoa.
Passi per il vaglio delle possibilità legate a infortuni e stati di forma, ma attenzione a non sottovalutare l’aspetto comunicativo offrendo incertezza piuttosto che stabili punti di riferimento, così come era stato, invece, a inizio stagione quando con l’annuncio del doppio trequartista Runjaic aveva lanciato l’Udinese alla ricerca di un nuovo stile di gioco col 3-4-2-1, conferendole una certa spavalderia. Attenzione al passaggio, perché in pentola, se difesa a tre sarà, potrebbe bollire proprio una salsina piccante, una variante del 3-5-2 di base che aveva portato punti (10 in quattro partite e mezza) con i due trequartisti.
L’ago della bilancia potrebbe essere Ekkelenkamp, da lanciare in mediana titolare. La sua presenza, legata ovviamente alle caratteristiche, sarebbe un messaggio molto chiaro al Monza, e decisamente meno conservativo di quello da lanciare con Zarraga. È lo stesso bivio affrontato da Runjaic alla vigilia di Empoli, quando il tecnico optò sullo spagnolo, risultato poi il peggiore in campo, con l’Udinese impalpabile nel primo tempo concluso sotto di un gol al Castellani. Anche lì, come poi col Genoa e come sarà a Monza, da mettere in conto c’era e ci sarà l’assenza di Payero, l’argentino che in mediana è l’interprete migliore fase di copertura e ripartenza.
È quella fase che sarebbe nelle corde di Lovric, opaco a dir poco col Genoa fino al cambio con Atta. A proposito, il francesino sta scalando posizioni, ma la nascita di Kiara, la secondogenita di Lovric, potrebbe dare uno stimolo in più allo sloveno che è chiamato a tenersi il posto. Ricapitolando, con Ekkelenkamp nel 3-5-2, l’olandese potrebbe allinearsi sulla trequarti assieme a Thauvin alle spalle di Lucca. Se invece prevalesse la linea a quattro, è probabile una difesa con Ehizibue, Giannetti, Bijol e Zemura.