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Nuova imposta sugli immobili in Croazia: esenzione per gli affittacamere

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Nel pacchetto di leggi in materia fiscale che approda ora in Parlamento in seconda lettura, il governo croato ha ceduto alle forti pressioni dei piccoli affittacamere nel turismo. Ora viene considerato il concetto di “domacin”, ossia di ospitante quale persona che cede in affitto i vani situati all'indirizzo di residenza. In pratica, questi affittacamere - moltissimi dei quali nelle aree turistiche di Istria, Quarnero e Dalmazia - saranno esentati dal pagamento della nuova imposta gli immobili. La misura vale per un solo immobile, quello appunto nel quale l'affittacamere abita, e non per gli altri di sua proprietà, indipendentemente se siano affittati o inutilizzati. Questi affittacamere non avranno l'obbligo dei libri contabili, a differenza invece degli altri piccoli imprenditori, in quanto vengono considerati come segmento importante dell'offerta turistica: rappresentano tra l’altro il primo contatto del turista appena arrivato, forniscono informazioni di ogni tipo e sono persone alle quali i turisti possono rivolgersi con continuità.

«Con queste correzioni - ha dichiarato il ministro Tonci Glavina - abbiamo raggiunto un bilanciamento rispetto alla proposta iniziale e questo è il risultato di una corretta comunicazione con i diretti interessati. L'intenzione - ha aggiunto il ministro - è proprio quella di tutelare gli ospitanti quale categoria che rappresenta un valore aggiunto per tutto il settore. L'obiettivo finale della riforma fiscale - ha evidenziato a lato il ministro - è di mettere gli alloggi nei condomini a disposizione delle giovani famiglie ancora senza casa».

Se ne deduce quindi che gli ospitanti sono in pratica i proprietari di case familiari private che cedono ai villeggianti parte del loro spazio abitativo. Allo stesso tempo, Zagabria intende scoraggiare l'attività di affittacamere turistico nei condomini, dove si vuole invece privilegiare l'affitto a lungo termine che non verrà tassato. Il fisco dunque andrà a colpire le seconde case date in affitto ai turisti, quelle in cui non vive il locatore. L'imposta varierà da 0,6 a 8 euro al metro quadrato: le amministrazioni locali potranno definirne l’importo preciso. I proventi della tassa saranno ripartiti così: l’80% andrà al comune o alla città in cui si trova l’immobile, mentre il rimanente 20% andrà alle regioni. Resta un'altra tassa a carico per tutti gli affittacamere: è quella forfettaria sul numero dei letti, che per le aree più sviluppate della Croazia è destinata a salire fra i 150 e i 300 euro all'anno. Anche in questo caso l'importo verrà definito dalle amministrazioni locali. —