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Декабрь
2024

L’Union Clodiense ritorna nel suo stadio: riapre il Ballarin

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Finalmente si torna a casa. Domenica 8 dicembre, per la sfida contro il Padova delle 17. 30, riapre il rinnovato stadio Aldo e Dino Ballarin di Chioggia, che l’Amministrazione Comunale ha adeguato, mettendo sul tavolo due milioni e 700 mila euro, per poter permettere all’Union Clodiense di giocare le proprie partite casalinghe nel campionato di Serie C.

Un’attesa lunga ben 47 anni e che, ad un certo punto sembrava non dover terminare mai, visto i diversi rinvii dovuti ai lavori non ancora completati.

Iter travagliato

Non è stato un percorso semplice, anche perché il vecchio Ballarin aveva parecchie lacune che non potevano essere consone con gli standard richiesti dalla terza divisione nazionale. Union Clodiense che da tre anni stava inseguendo questo traguardo, sfiorato in almeno un paio di circostanze, e che ha raggiunto nella scorsa primavera al termine di una stagione trionfale.

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Da allora, la burocrazia pubblica si è messa in modo più lentamente dei tempi previsti, anche se le finanze, la maggior parte delle quali, derivanti dai fondi della Legge Speciale, sembrava fossero già accantonate da tempo.

Tra una dichiarazione d’intenti ed un’altra, a parte la sistemazione della copertura della gradinata est, i lavori veri e propri sono iniziati a metà settembre, a campionato cioè già iniziato da alcune giornate. Quindi il tentativo, con tanto di lettera spedita alla società, di chiudere il cantiere a fine ottobre, quindi puntando alla gara del 22 novembre con il Vicenza ed infine, dopo il nulla osta del Coni e della commissione pubblici spettacoli, ecco finalmente il semaforo verde per poter giocare al Ballarin la partita contro il Padova, valeva per la penultima giornata del girone di andata.

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Abbonamenti e biglietti

In città non si parla d’altro, c’è grande attesa per la sfida di domenica. Tanta curiosità per vedere lo stadio rimesso a nuovo, ma anche per dare una spinta ulteriore alla Union Clodiense che sta cercando di agguantare la salvezza e che, contro la capolista Padova, non avrà decisamente vita facile.

La società, appena ottenuto il via libera alla partita con il Padova, ha già subito messo in vendita gli abbonamenti per le rimanenti sfide casalinghe di campionato. Lo stadio, con il look rifatto, ha una capienza di duemila spettatori.

Di questi, 408 saranno in tribuna centrale, dove troveranno posto autorità, ospiti della federazione e dirigenti delle squadre in trasferta. Per questo motivo in tribuna centrale la dotazione di biglietti è minima. Lì ci sarà pure l’area hospitality, la cabina delle ripresa televisive, una sala Gos e una tribuna stampa da una trentina di postazioni.

La gradinata est “Eros Seda”, fronte Lusenzo, ospiterà invece 468 posti a sedere, mentre la curva sud “Franco De Paolis”, dove si posizionano gli ultras granata potrà contenere 640 persone. Infine la nuova curva nord, il settore per le tifoserie ospiti, è composto da 484 posti. Ci saranno anche sei posti per disabili in tribuna centrale e due, con rispettivi accompagnatori, in curva ospiti. Abbonamenti e biglietti si possono comprare attraverso il circuito Ciaotickets.

Nella gara con il Padova è stata imposta dall’Osservatorio del Ministero degli Interni, attraverso la Prefettura, la vendita dei biglietti per i tifosi residenti a Padova ed in provincia esclusivamente nella curva nord e sarà anche aumentato il numero degli stewards.

Giochi di luci

Prima del match con il Padova ci sarà, con ogni probabilità, il taglio del nastro da parte del sindaco Mauro Armelao e delle autorità presenti, poi saranno le otto torri faro ed il nuovo impianto audio a coinvolgere il pubblico in uno show che andrà ben oltre la semplice partita di calcio.

Soddisfatto di tornare finalmente a casa il presidente Ivano Boscolo Bielo. «Sono molto emozionato – ha detto – per questo evento, che era il mio obiettivo, che riporta la Serie C a giocare a Chioggia dopo ben 47 anni.

Avverto una certa frenesia positiva da parte della gente che, mi auguro, domenica venga riempire lo stadio che si è davvero rifatto il look e che adesso, non come prima, può davvero chiamarsi stadio con la esse maiuscola.

Dopo aver giocato nel deserto di Legnago, adesso inizia per noi un percorso che mi auguro possa essere diverso. I nostri avversari, quando entrano al Ballarin, devono avere la sensazione di giocare con un uomo in meno».

Più che soddisfatto il sindaco Mauro Armelao, spesso anche attaccato per i ritardi nei lavori. «Mancano pochi giorni – ha commentato sui social – alla prima vera partita casalinga che si giocherà nel rinnovato stadio Ballarin. Dobbiamo esserci tutti, dobbiamo riempirlo di tifo a sostegno della nostra squadra».