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Декабрь
2024

Scrive “Amo Gesù” sulla fascia arcobaleno: la FA lo punisce, ma “grazia” il calciatore musulmano

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Marc Guehi, capitano del Crystal Palace ha subito il rimprovero dell’FA ( associazione calcistica inglese) assieme al proprio club, per aver scritto “Io amo Gesù” sulla fascetta arcobaleno dedicata all’Lgbt, secondo un articolo del Daily Mail . Un altro caso in cui il politicamente corretto finisce per censurare chi pretende di esprimersi liberamente, un’ipocrisia fuori dal comune che giustifica tutto con una finta “inclusività”. Per quanto riguarda il capitano dell’Ipswich Samuel Morsy, lui non riceverà alcuna punizione per aver rifiutato di indossare la fascetta multicolor, viste le sue convinzioni religiose musulmane. Questo episodio fa intuire che  solo una religione europea come il Cristianesimo debba essere messa sotto torchio, le altre possono fare ciò che vogliono: provvedimenti e argomentazioni che fanno rabbrividire. Praticamente, per contestare le fascette Lgbt non bisognerebbe essere cristiani.

L’associazione calcistica punisce chi ama Gesù e grazia i musulmani

Samuel Morsy non ha l’obbligo la fascetta arcobaleno per motivi religiosi che hanno a che vedere con l’Islam, mentre un cristiano come  Marc Guehi che dice pubblicamente di amare Gesù scrivendolo sopra l’indumento come contestazione, incassa persino la ramanzina dall’associazione calcistica inglese. A quanto pare l’FA non conosce il significato dell’espressione “due pesi e due misure”, ma il prodotto risulta decisamente prevedibile anche in considerazione delle concessioni che gli Uk hanno rivolto all’Lgbt che ha accelerato la propria influenza anche nello sport. L’Ipswich Town, per accontentare il buonismo pubblico, ha scelto di dichiarare come la squadra sia impegnata “ad essere un club completamente inclusivo che accoglie tutti”. L’ultima scusa sembra fatta apposta per evitare eventuali ritorsioni.

Quando Jamie Vardy ruppe la bandierina dell’Lgbt

C’è chi in passato però si è ribellato alle “nuove regole” del perbenismo e dell’accettazione forzata di una raccapricciante dottrina ideologica, come il calciatore del Leicester City Jamie Vardy. Alcuni anni fa, l’attaccante inglese decise di esultare per un goal entrando a gamba tesa sulla bandierina del calcio d’angolo che portava i colori dell’LGBT frantumandola. Visto il risalto che venne dato a questa vicenda e la sterile bufera mediatica attorno al caso, il giocatore di calcio finì nel tritacarne del buonismo , per poi scusarsi in merito al suo comportamento.

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