45 giorni di follìa
La scorsa settimana abbiamo scritto che il periodo precedente l’insediamento di Donald Trump come Presidente degli Stati Uniti il 20 gennaio sarà tra i più pericolosi della storia moderna. Gli eventi hanno più che confermato questo avvertimento. L’amministrazione uscente di Biden è stata incaricata di peggiorare ogni possibile punto caldo globale per cercare di far sì che l’amministrazione entrante non si sottragga al controllo del famigerato “establishment” o “Stato profondo” – un compito sostenuto dalle principali potenze della NATO.
Nonostante il dispiegamento di una nuova e potentissima arma ipersonica da parte della Russia, le forze ucraine hanno nuovamente usato i missili statunitensi ed europei per colpire il territorio russo. La settimana scorsa i russi hanno risposto con attacchi che hanno ucciso anche una quarantina di specialisti militari americani e almeno nove tra istruttori e tecnici francesi.
Allo stesso tempo, è in pieno svolgimento il tentativo, sostenuto da Bruxelles, di organizzare una “rivoluzione colorata” contro il governo della Georgia, che si oppone all’adesione all’UE e alla NATO. In Siria è stato aperto un nuovo capitolo delle guerre senza fine nell’Asia sud-occidentale, con la “guida” di Washington, mentre a Gaza si continua a morire.
Inoltre, è stata lanciata una guerra finanziaria a tutto campo contro i principali Paesi BRICS, in particolare Russia, Cina e India, con sanzioni che colpiranno tutte le banche russe con divieti di esportazione verso la Cina. Secondo Bloomberg, si starebbe verificando un “ampio sell-off” delle obbligazioni dei Paesi del Sud globale.
Le dichiarazioni del Presidente eletto Trump e la nomina di Scott Bessent, uomo di Wall Street, a Segretario del Tesoro non lasciano presagire un’attenuazione della guerra finanziaria contro il resto del mondo. Ma, come sappiamo, c’è spesso un grande divario tra le minacce e le intenzioni espresse da Donald Trump e ciò che fa.
Esiste tuttavia un’alternativa al vicolo cieco in cui si sta precipitando il mondo transatlantico. Essa sarà discussa in dettaglio alla conferenza dello Schiller Institute che si terrà questo fine settimana, dal 7 all’8 dicembre. Invitiamo i lettori a seguire il più possibile la conferenza su Internet o sulla piattaforma Zoom, per accedere alla traduzione francese o spagnola.
Conferenza dello Schiller Institute, 7-8 dicembre 2024, dalle 15:00 alle 22:00
Per ulteriori informazioni sul programma e per la pagina di registrazione, visitare il sito https://schillerinstitute.nationbuilder.com/20241207_conference.